Le subordinate sono delle proposizioni che dipendono dalla principale, dalle coordinate o da altre subordinate reggenti. Il loro grado di vicinanza alla proposizione principale viene indicato da una distinzione numerica: possono essere infatti di primo, secondo, terzo grado e così via. Si possono trovare prima o dopo la reggente stessa. Se da una subordinata dipende un'altra subordinata, la prima svolge sia il suo ruolo di subordinata, sia quello di reggente nei confronti dell'altra.
In questa lezione imparerai a distinguere i vari tipi di proposizioni subordinate.
Le completive
Quando una parte del periodo viene usata come argomento del verbo della principale, ovvero serve a completare il senso di tale verbo, è probabile che si tratti di una subordinata completiva.
Ne esistono quattro tipi: le soggettive, le oggettive, le interrogative indirette e le dichiarative.
subordinata
funzione
esempio
completiva soggettiva
una parte di frase funge da soggetto per il verbo della principale
Ora è necessario che tu studi.
completiva oggettiva
una parte di frase funge da compl ogg. per il verbo della principale
Aspetto che tu finisca.
interrogativa indiretta
è uguale alle due precedenti, ma implica una domanda
Ho chiesto quale fosse lo sconto applicato.
dichiarativa
si comporta come una oggettiva, ma completa il complemento oggetto espresso nella principale
Ti chiedo la cortesia di rispondermi.
Queste si possono riconoscere grazie ai seguenti indicatori:
Info 1: Le soggettive
Le soggettive fungono da "soggetto" per la proposizione reggente. Si possono individuare grazie alle seguenti caratteristiche:
dipendono spesso da una reggente che possiede un verbo impersonale/un'espressione impersonale con o senza la particella "si" ("bisogna"/"si deve"/"è necessario", ecc.) o un verbo in forma passiva;
nella forma esplicita presentano la costruzione "che" (congiunzione) + indicativo/congiuntivo/condizionale;
nella forma implicita presentano il verbo all'infinito.
Esempio
È necessario che tu intervenga al più presto.
È necessariointervenire al più presto.
Info 2: Le oggettive
Le oggettive fungono da "complemento oggetto" per la proposizione reggente. Si possono individuare grazie alle seguenti caratteristiche:
dipendono spesso da una reggente che possiede verbi che indicano timore, affermazione, percezione e volontà;
nella forma esplicita presentano la costruzione "che" (congiunzione) + indicativo/congiuntivo/condizionale. A volte il "che" può essere omesso;
nella forma implicita presentano il verbo all'infinito, a volte preceduto dalle preposizioni "di" e "a".
Esempio
Desidero che andiate via dal mio appartamento.
Sto aspettando che tu finisca.
Info 3: Le interrogative indirette
Le interrogative indirette presentano una domanda in forma indiretta, ovvero senza il punto interrogativo finale. Si possono individuare riconoscere grazie alle seguenti caratteristiche:
presentano verbi che esprimono dubbio o incertezza;
contengono congiunzioni, pronomi o aggettivi interrogativi.
Esempio
La domanda diretta "Che cosa devo fare?" diventa "Mi chiedo cosa debba fare".
"Mi domando chi abbia rubato i gioielli di mia nonna."
Info 4: Le dichiarative
Le dichiarative svolgono la funzione di precisare/spiegare un elemento contenuto della reggente. Si possono riconoscere grazie alle seguenti caratteristiche:
sono introdotte da congiunzioni dichiarative (cioè, ovvero, ossia, infatti, ecc.);
sono introdotte da locuzioni quali "vale a dire", "in altre parole", ecc.;
nella forma esplicita sono introdotte dalla congiunzione "che" + verbo all'indicativo/congiuntivo/condizionale;
nella forma implicita sono introdotte dai due punti o dalla preposizione "di", seguiti dal verbo all'infinito.
Esempio
Continua a parlare a vanvera; in altre parole, è impazzito.
Con il tempo ho capito meglio questo, che gli amici veri non ti tradiscono mai.
Mi ero accorto proprio di questo: di essere stato truffato dal mio migliore amico.
Le subordinate in funzione di circostanti
Info 1: Le relative
Altre proposizioni hanno un valore circostanziale, ovvero completano e arricchiscono un elemento contenuto nella reggente da cui dipendono. Fra queste ci sono le subordinate relative che hanno le seguenti caratteristiche:
nella forma esplicita sono introdotte dai pronomi relativi "che/il quale/il che", "quanto", "chi", "chiunque", "cui", ecc...;
nella forma implicita sono introdotte da un verbo al participio o all'infinito (quest'ultimo può essere preceduto da "a", "da" o da un pronome relativo).
Nota bene: Non bisogna confondere la congiunzione "che" con il pronome relativo. Per distinguerli, puoi sostituire la parola "che" con "il quale/la quale" e verificare se la frase mantenga il suo significato originale. Lo stesso vale per "dove": se è usato con l'accezione di "in cui"/"nel quale"/"nella quale", allora è un pronome relativo.
Esempio
Ho sorriso al ragazzo che (= il quale) mi ha regalato una rosa.
Milano è la città dove (= nella quale) sono cresciuta.
Possono partecipare alla riunione tutti i dipendenti iscritti (= i quali si sono iscritti) all'evento.
Sono stato il primo ad arrivare (= il quale è arrivato) qui.
Questo è un libro da leggere (= il quale deve essere letto).
Le subordinate in funzione di espansioni
Le subordinate appartenenti a questa categoria non completano la reggente da cui dipendono, bensì forniscono solamente informazioni aggiuntive ed accessorie. Tali subordinate si dividono in 10 sottotipi, che puoi osservare nella tabella sottostante.
subordinata
funzione
introdotta da...
Finale
esprime lo scopo della reggente
perché/affinché/perché
Consecutiva
esprime una conseguenza della reggente
tanto che/tale da/cosicché
Temporale
indica il rapporto temporale rispetto alla reggente
mentre/dopo/prima/durante
Causale
spiega il motivo per cui l'azione nella reggente si svolge
perché/poiché/siccome/dato che
Concessiva
descrive un evento che è in contrasto con la reggente
sussiste quando un evento si pone in contrasto con quello espresso nella reggente
invece/al contrario/anziché/mentre
Comparativa
sussiste quando c'è una comparazione di minoranza/uguaglianza/maggioranza
così/quanto/più/meno
Modale
esprime il modo in cui si svolge l'azione della reggente
nel modo in cui/come se/secondo quanto/ con+gerundio o infinito
Strumentale
si sostituisce al complemento di mezzo
tramite/con /a forza di+infinito
Limitativa
circoscrive il raggio d'azione della reggente
secondo quanto/per quanto/Stando
Aggiuntiva, Eccettuativa, Esclusiva
determina le circostanze che ruotano attorno a ciò che è espresso nella reggente
oltre che/oltre a/tranne che
a meno che/ fuorché
Esempio
Finale: Ho studiato per ottenere una laurea.
Consecutiva: Ho studiato talmente tanto che la professoressa mi ha fatto i complimenti.
Temporale: Mentre stavo innaffiando i fiori, mi ha punto un'ape.
Causale: Sono uscita prima da scuola dato che mi sentivo male.
Concessiva: Anche se non ti senti bene, devi andare a scuola.
Avversativa: Invece di lamentarti, dovresti fare qualcosa.
Comparativa: Ho fatto più di quanto mi fosse richiesto.
Modale: Ho passato cinque ore a studiare. / Ho fatto le cose nel modo in cui mi avevi spiegato.
Strumentale: Sono arrivato all'uscita scendendo per le scale.
Limitativa: Stando a quanto dice, le cose sono andate così.
Aggiuntiva/Eccettuativa/Esclusiva: Ha fatto di tutto a scuola, tranne che studiare.
Info 1: Il periodo ipotetico
Il periodo ipotetico fa sempre parte delle subordinate usate in funzione di espansioni, ma possiede una costruzione particolare. Esso è infatti composto da due parti: l'apodosi (reggente) e la protasi (subordinata ipotetica). Queste devono essere messe in relazione secondo una certa logica temporale, detta consecutio temporum.
Se la protasi è in forma esplicita, essa può essere introdotta da:
"se" + indicativo quando la condizione in cui qualcosa si verifica è certa;
"se" + congiuntivo se rientra nel campo della possibilità;
elementi come "qualora" o "purché".
Se invece è in forma implicita, il soggetto deve essere lo stesso nella apodosi e nella protasi, ed è necessario che sia generico. In questi casi il verbo può essere al modo gerundio, participio passato o infinito, quest'ultimo preceduto da "a".