Tutto per imparare meglio...

La metrica

Seleziona lezione

Virgilio


Le parole


Video Esplicativo

Loading...
Insegnante: Chiara

Riassunto

La metrica

In poche parole

La metrica è l'insieme di regole ritmiche che contraddistinguono la poesia. Con l’avvento della scrittura i testi poetici hanno mantenuto le regole ritmiche a cui erano soggetti quando la poesia era solo orale, cantata e accompagnata da strumenti musicali. Gli elementi che determinano la metrica sono il verso, la rima e la strofa.



1. Il verso

Il verso viene diviso in sillabe e identificato secondo il suo accento e la sua misura. Un verso può essere piano, sdrucciolo o tronco a seconda che l’accento tonico cada sulla penultima, sulla terzultima o sull'ultima sillaba che lo compone. Per calcolare la misura del verso si conta in quale posizione cade l’ultima sillaba accentata, e si aggiunge uno.


Esempio
E/ vi / ri/ve/do, o/ gat/ti/ci/ d'ar/gèn/to  
Verso piano di undici sillabe


Tanti tipi di verso

I versi con undici sillabe sono detti endecasillabi, quelli con dieci sillabe sono detti decasillabi, quelli con nove sillabe sono detti novenari, e via dicendo. Gli endecasillabi hanno l’accento in decima posizione, i decasillabi hanno l’accento in nona posizione e novenari in ottava.


Esempio
Nel / mez/zo/ del/ cam/min/ di/ no/stra//ta
Endecasillabo
La/ neb/bia a/gli ir/ti /còl/li
Settenario


metro e sintassi

Quando una frase occupa un verso e nessun gruppo sintattico, per esempio sostantivo e aggettivo, viene spezzato, metro e sintassi coincidono; l’enjambement è la figura retorica attraverso cui si spezza un gruppo sintattico con l’intento di creare un effetto di sospensione, di accelerare o rallentare il ritmo della poesia.


Esempio
Vagar mi fa co’ miei pensier su l’orme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme
delle cure onde meco egli si strugge
(U. Foscolo)



2. La rima

Quando nelle parole (solitamente) finali di due o più versi, consecutivi o no, è presente un suono analogo dopo la vocale tonica, si forma una rima.


Rima baciata

Si tratta della rima presente in due versi consecutivi secondo lo schema AA.


Esempio
O cavallina, cavallina storna
che portavi colui che non ritorna
(G. Pascoli)


Rima alternata

Si tratta della rima presente in due o più versi alternati secondo lo schema ABAB.


Esempio
Forse perché della fatal quiete
Tu sei l'imago a me sì cara vieni
O sera! E quando ti corteggian liete
Le nubi estive e i zeffiri sereni
(U. Foscolo)


Rima incrociata

Si tratta della rima presente in quattro versi dove il primo verso rima con il quarto e il secondo con il terzo, seguendo così lo schema ABBA.


Esempio
Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono
di quei sospiri ond'io nudriva 'l core
in sul mio primo giovenile errore
quand'era in parte altr'uom da quel ch'i' sono
(F. Petrarca)


Rima interna o rima al mezzo

Si tratta della rima tra parole che si trovano all’interno di uno stesso verso.


Esempio
Onde, siccome suole, ornare ella si appresta
dimani, al dí di festa, il petto e il crine.
(G. Leopardi)




3. Rime imperfette

Sono così definite le rime in cui i gruppi fonetici che le formano non sono del tutto identici. Quando sono solo le vocali a essere uguali avviene un’assonanza, quando si tratta delle consonanti avviene una consonanza.


Esempio


ll vento soffia e nevica la frasca
e tu non torni ancora al tuo paese!
Quando partisti, come son rimasta!
(G. Pascoli)
Sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
(E. Montale)​



4. Le strofe

I versi di una poesia vengono raggruppati in strofe che, intuitivamente, prendono il nome dal numero di versi da cui sono composte: il distico è formato da due versi, la terzina da tre versi, la quartina da quattro versi. La terza rima e l’ottava sono invece strofe speciali: la prima è tipica dantesca, è composta da endecasillabi che seguono lo schema rimico ABA BCB CDC; la seconda è composta da otto endecasillabi che seguono lo schema rimico ABABACC.



5. Il sonetto e la canzone

Il sonetto e la canzone sono due forme metriche che hanno avuto successo nella storia della poesia italiana e dunque meritano un’attenzione particolare. Il sonetto è costituito da quattordici versi, solitamente endecasillabi, divisi in due quartine e due terzine; la canzone è formata da strofe di numero variabile che vengono chiamate stanze di endecasillabi o settenari, seguite di tanto in tanto da una strofa più corta detta congedo.

Crea un account per leggere il riassunto

Esercizi

Crea un account per iniziare gli esercizi

FAQ - Domande frequenti

Che cos'è un sonetto?

Che cos'è un endecasillabo?

Come si calcolano le sillabe di un verso?

Che cos'è la metrica?

Beta

Sono Vulpy, il tuo compagno di studio AI! Studiamo insieme.