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Manzoni e I promessi sposi

Alessandro Manzoni - La vita

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Insegnante: Priscilla

Riassunto

Alessandro Manzoni - La vita

In poche parole

Scrittore della nazione e primo rappresentante del Romanticismo in Italia, Alessandro Manzoni è il romanziere italiano per eccellenza. La sua vita si riflette nella sua scrittura, tra crisi religiose, politiche e familiari nel Risorgimento italiano.



La giovinezza

Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 da famiglia colta, liberale e illuminista. Da piccolo peregrinò tra i collegi religiosi lombardi e nel 1801 si trasferì a casa del padre. A causa di questa educazione molto rigida, in giovinezza sviluppò per reazione accese idee giacobine. Gli ideali della Rivoluzione Francese avevano viaggiato in tutta Europa, e Manzoni non ne fu immune. Si inserì nella vita intellettuale milanese, conobbe Foscolo e Monti. Decise in seguito di raggiungere la madre a Parigi. Anche nella capitale francese si immerse nei salotti culturali, entrando a contatto con la corrente del romanzo storico. Nel 1808, a Parigi, sposò con rito calvinista Enrichetta Blondel.


LA CONVERSIONE

Nel 1810 i coniugi Manzoni si riavvicinarono alla fede cattolica e si risposarono secondo il rito vaticano. Manzoni meditò a lungo sulle Sacre Scritture, e questa svolta di fede si rivelò fondamentale anche per la sua opera. Nel 1813 tornò a Milano. Si dimostrerà sostenitore di Napoleone e dell'Indipendenza d'Italia, ma l'illusione di lui e di molti svanì con l'ingresso nella penisola delle truppe austriache, nel 1814. Deluso, Manzoni si ritirò a vita privata e si diete alla scrittura degli Inni sacri, liriche di argomento religioso.


IL DECENNIO CREATIVO

Alla metà degli anni Dieci iniziò il periodo più fecondo della produzione manzoniana. Tra il 1816 e il 1819 scrisse la tragedia Il conte di Carmagnola. Le autorità austriache gli negarono il permesso di tornare in Francia, cosa che gli provocò una crisi interiore. Nella polemica tra classicisti e romantici, pur rimanendo ai margini, si schierò con questi ultimi. Scrisse alcuni ulteriori inni sacri e la tragedia Adelchi, poi l'ode Marzo 1821, dedicata ai moti anti-austriaci. Fu un periodo di straordinaria creatività. La stesura in tempi molto brevi del 5 maggio si intrecciò con quella del Fermo e Lucia, prima versione de I promessi sposi, che lo impegnò dal 1821 al 1823. La versione finale venne pubblicata nel 1827 e ottenne un successo strepitoso.


La maturità

Dopo il 1827 la vena creativa di Manzoni si inaridì. La sua famiglia fu funestata da una lunga serie di lutti. In questi anni si dedicò a un'ulteriore ri-stesura de I promessi sposi che vide la luce tra il 1840 e il 1842, completata da Storia della colonna infame. Questa edizione fu un fiasco. Nel 1848, durante le Cinque giornate di Milano, si schierò con gli insorti. Alla proclamazione dell'Unità d'Italia venne nominato senatore del regno, carica che accettò, provocando non poche polemiche. Abbandonata la scrittura, si dedicò agli studi linguistici. Morì nel 1873 a Milano. 

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FAQ - Domande frequenti

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