Il "Dolce Stil Novo" porta la poesia italiana a raggiungere uno dei suoi momenti più alti. Il movimento, di cui fa parte anche Dante, funge da ponte tra i siciliani e Petrarca, e influenzerà tutta la produzione lirica successiva.
Contesto e protagonisti
Lo Stilnovo è un movimento poetico che nasce a Bologna ma si sviluppa soprattutto a Firenze, tra il 1280 e il 1310 circa. La produzione si rivolge alla borghesia, classe sociale che comincia ad affiancarsi a quella nobiliare ormai in declino. Personalità di spicco della corrente sono Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti, Dante, Cino da Pistoia e Lapo Gianni.
Guido Guinizzelli
Guido Guinizzelli, bolognese, anticipa nelle sue opere la dolcezza dello stile, la filosofia e la teoria dell'amore che saranno tipiche dello Stilnovo: è per questo considerabile un "protostilnovista".
guido cavalcanti
Amico di Dante, Cavalcanti è una delle personalità principali dell'ambiente fiorentino del XIII secolo. Nelle sue Rime, la visione della donna è spirituale ma anche tormentata, e il suo mondo interiore è raffigurato con toni drammatici. Tipicamente suo è il tema dell'ineffabilità: davanti alla passione amorosa, l'uomo è come bloccato, sconvolto da un'esperienza inesprimibile a parole.
Temi
Dante differenzia lo Stilnovo dalla poesia dei siciliani per una più stretta aderenza all'ispirazione amorosa. Il tema esclusivo è l'amore, i cui effetti sono osservati attraverso la lente della filosofia. L'amore è un'esperienza complessa, ineffabile. La donna amata è un essere miracoloso, una donna-angelo che media tra uomo e Dio.
Il cor gentile
I presupposti per poter sperimentare l'amore sono una cultura raffinata e un "cor gentile", cioè nobile. La nobiltà non è più vista come legata alla ricchezza, ma piuttosto basata sulle qualità morali e intellettuali dell'uomo. La nobiltà è quindi identificata con la virtù personale, e l'amore è concepito come virtù: ne risulta che l'amore è un segno di nobiltà.
Poetica e stile
Quando Dante parla di "Dolce Stil Novo", si riferisce alla soavità stilistica che è la grande novità della corrente, e alla musicalità data dalle parole. Gli stilnovisti si allontanano dal linguaggio complesso, dalle rime aspre e dalle costruzioni complesse dei siculo-toscani. Il loro linguaggio è un "volgare illustre", armonico e cristallino.