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Il Seicento e il Settecento

Il Seicento e il Settecento

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Insegnante: Priscilla

Riassunto

Il Seicento e il Settecento

In poche parole

Considerato negativamente il primo, e positivamente il secondo, il Seicento e il Settecento sono intimamente collegati. Alla de-costruzione totale dei dogmi che accadde nel Seicento, infatti, seguì una ri-costruzione libera, progressista e moderna di scienza, cultura e società nel Settecento. Senza l'una, non sarebbe potuta succedere l'altra. 



Il Seicento: contesto


LA STORIA

La Guerra dei Trent'anni segnò profondamente l'Europa, provocando rivolte contadine e urbane. Il fulcro economico si spostò dal Mediterraneo all'Europa del nord e, mentre l'agricoltura regredì, il commercio e la borghesia mercantile vissero un periodo di prosperità. Pochi dei capitali guadagnati nel Nuovo Mondo vennero re-investiti nell'economia interna. Ne seguì una stagnazione demografica ed economica, soprattutto in Spagna. Si imposero Olanda, Francia e Inghilterra. L'Italia settentrionale venne colpita dalla peste.


LA CULTURA

Pur essendo un secolo di grandi crisi e spaccature, il Seicento presentò in nuce le basi del progresso futuro. Periodo di crisi e contraddizioni, vide il declino inesorabile del primato italiano della cultura detenuto nel Rinascimento. Il Seicento fu caratterizzato da una complicata lotta tra vecchio e nuovo: considerato un secolo oscurantista e superficiale, fu in realtà contraddistinto da una grande ricerca di emancipazione dai dogmi. L'uomo perse il suo ruolo centrale nell'universo. Per tutta risposta, l'arte si rifugiò nel manierismo e nel Barocco, mentre la scienza cercò con tutte le sue forze di rendersi libera e autonoma.



Il Seicento: letteratura


LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA

Nel Seicento vennero poste le basi per la cultura scientifica moderna. Il cambiamento non fu né facile né immediato. La scienza dovette scontrarsi con l'oscurantismo religioso e con le teorie aristoteliche approvate dalla Chiesa. Nel Seicento Galileo Galilei sviluppò il metodo scientifico-sperimentale, da cui derivò una nuova letteratura scientifica, chiara e divulgativa. Nacquero diverse accademie.


IL BAROCCO

Dominato dal gusto per l'esagerazione, per il bizzarro, per lo stravagante, il Barocco venne considerato per molto tempo eccessivo, disarmonico e poco sincero. Questa tendenza a generalizzare, però, negò la complessità della cultura seicentesca, soprattutto in relazione alla letteratura europea, che espresse tutta l'angoscia della condizione umana. Basti pensare a William Shakespeare e a Miguel de Cervantes. Fortissima la ricerca di originalità, il rifiuto del principio di imitazione, l'emancipazione dall'autorità. 


LA POESIA BAROCCA E MANIERISTA

Tra esaltazione e angoscia, una cosa era diventata chiara: il letterato non aveva più un posto nella società. Tutte le gerarchie del cosmo erano venute meno, così come i riferimenti tradizionali. Il poeta cercò gratificazione nell'esagerazione. Fu il caso di Giovan Battista Marino, il lirico più famoso del secolo. Secondo lui, la poesia doveva destare stupore e meraviglia. Si impose una concezione edonistica dell'arte che predicava la superiorità della forma sul contenuto. Il poeta non doveva più provare ad agire sulla storia.



Il Settecento: contesto


LA STORIA

Mentre l'Europa continuava a cambiare e l'Italia rimaneva perlopiù asservita alle potenze straniere, il dispotismo illuminato si scontrò con le istanze rivoluzionarie che incendiarono l'America e l'Europa (in particolare la Francia). In parallelo, molte nazioni affrontarono un processo importante di modernizzazione e riforma delle strutture amministrative, economiche e giuridiche. Anche l'agricoltura si modernizzò, e il commercio si allargò su scala mondiale. La borghesia diventò sempre più ricca e affermata, la popolazione crebbe. 


LA CULTURA

Sviluppando gli spunti del secolo precedente, il Settecento divenne un periodo di enorme miglioramento economico e sociale, di scoperte e di grandi rivoluzioni. I valori pre-esistenti vennero considerati vuoti e retorici, si decise di mettere in atto una modernizzazione del sapere. Impossibile, nonostante la distanza che i pensatori settecenteschi vollero mettere tra loro e l'epoca precedente, non notare l'influenza della letteratura scientifica seicentesca, che aveva iniziato un processo che nel Settecento arriverà al suo compimento. 



Il Settecento: letteratura


L'ILLUMINISMO

Fiducia nella ragione come "lume" e guida dell'essere umano, fiducia nel progresso e nella scienza, fiducia nell'etica borghese del lavoro come modalità di miglioramento della propria condizione e come via per la felicità umana, questi furono i pilastri della corrente culturale dell'Illuminismo. L'Illuminismo influì sull'intera società come mai nessuna corrente aveva fatto prima, ispirando la politica e inseguendo un'ideale diffusione del sapere democratico, alla portata di tutti. L'opera simbolo di questa tensione divulgativa fu l'Enciclopedia, che aspirò a essere una summa dei saperi.


L'ILLUMINISMO IN ITALIA

L'Illuminismo, per giungere al suo scopo di circolazione libera delle idee e del sapere, moltiplicò i luoghi di discussione e cultura. In Italia, però, il primato rimase per anni nelle mani delle accademie, che lungo il Settecento vennero rinnovate e modernizzate. Milano divenne la capitale dell'Illuminismo nostrano. Nella capitale lombarda venne fondata da Pietro Verri la rivista Il Caffè, che importò le idee europee in Italia e trattò di temi variegati ed eterogenei, dalla pena di morte all'organizzazione del fisco, passando per la questione della lingua.


L'ARCADIA

L'approccio razionalistico dell'Illuminismo si tradusse in letteratura in una ricerca di equilibrio e misura, in contrasto con quello che venne considerato il cattivo gusto seicentesco. Quello che tra la fine del secolo e l'Ottocento divenne la corrente del Neoclassicismo, era presente in Italia già all'inizio del secolo come tendenza generale. L'Accademia dell'Arcadia, infatti, nata a Roma nel 1690, si ispirò agli ideali della poesia greca e romana, di cui cercò di ricreare la sorvegliata semplicità e la grazia.

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