Fondamentali sono l'eleganza e la ricercatezza sia nell'espressione che nella metrica. Le forme metriche più frequenti sono la canzone, la canzonetta e il sonetto.
La produzione dei siciliani si ispira ai modelli provenzali, ma essendo i poeti funzionari alle dipendenze dell'imperatore, dei due grandi temi dei trovatori – amore e politica – resta solo il primo. Inoltre, i testi non sono più accompagnati da musica: la musicalità è ottenuta tramite la parola. La donna è sempre al centro dei componimenti, ma è una donna assente, perché sostanzialmente irreale: così prende il via la "poetica dell'assenza" che segnerà la lirica italiana fino a Petrarca. Il fulcro lirico dei componimenti è spesso una riflessione sulla natura e sugli effetti dell'amore, sull'interiorità del poeta.
La Scuola siciliana è un movimento letterario che nel XIII secolo dà vita a una fiorente produzione lirica in volgare. Il suo centro è la "Magna Curia" ("grande corte") dell'imperatore Federico II di Svevia. Egli crea nella sua corte un ambiente culturale raffinato, in cui la poesia è strumento di un'élite per esprimere il proprio prestigio. I poeti sono funzionari o impiegati di corte, per loro l'attività poetica è uno svago.
Beta