Affascinante, controverso, polarizzante, mondano. D'Annunzio si libera da tutti i pregiudizi e sfonda la porta del Novecento, dando a tutti quelli che verranno dopo di lui un'importante lezione sul potere delle parole e delle azioni.
La vita
Gabriele D'Annunzio nacque a Pescara nel 1863, terzo di cinque fratelli in una famiglia di agiati possidenti terrieri. Il padre gli permise di frequentare scuole prestigiose. Gabriele pubblicò la sua prima raccolta poetica a 16 anni. Nel 1881 si trasferì a Roma, dove frequentò redazioni dei giornali e salotti prestigiosi. Divenne il beniamino dell'aristocrazia e il centro della vita mondana. A 26 anni pubblicò il suo primo romanzo. Per scappare ai creditori, si trasferì a Napoli nel 1891.
L'IMPEGNO POLITICO
Nel 1897 D'Annunzio diede vita a una breve avventura parlamentare con la Destra. Decise di spostarsi in Francia. Nel 1915, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, tornò in Italia. Convinto interventista, si arruolò volontario. Rimase ferito gravemente. A guerra conclusa, insoddisfatto per l'esito delle trattative, entrò nella città di Fiume proclamandone l'annessione all'Italia. Venne costretto ad abbandonare l'impresa e si ritirò a vita privata, sfiduciato e stanco. Morì nel 1938 in una villa sul lago di Garda che trasformò in un museo della sua vita e delle sue opere e che chiamò il Vittoriale degli italiani.
Le opere
La produzione di D'Annunzio è vasta ed eterogenea per generi, stili e ispirazioni. Le prime raccolte poetiche, Primo vere (1879), Canto novo (1882) e tutta la produzione lirica romana partono dal modello di Carducci per poi spostarsi verso la poetica preraffaellita. Per quanto riguarda la prosa, le raccolte di novelle (Terra vergine, Il libro delle vergini e San Pantaleone, scritte tra il 1882 e il 1886) sono apparentemente veriste, ma rifiutano l'impersonalità verghiana. Scrisse anche testi teatrali.
IL PIACERE E GLI ALTRI ROMANZI
Il Piacere, romanzo del 1889, è considerato un manifesto del Decadentismo europeo. La trama è essenziale, ma la costruzione non lineare la arricchisce sapientemente. Il protagonista, Andrea Sperelli, è l'alter ego dell'autore: un dandy decadente ossessionato dalla bellezza, che ama due donne e che è diviso e irrequieto. Di sfondo una Roma frivola, barocca. I successivi romanzi (rispettivamente Giovanni Episcopo, L'innocente, Trionfo della morte e Le vergini delle rocce) cercano di allontanarsi da questo ambiente, rifacendosi a Dostoevskij prima e a Nietzsche poi.
LE LAUDI
D'Annunzio concepisce un ciclo di 7 libri poetici intitolati agli astri della costellazione delle Pleiadi, le Laudi. Il terzo libro del ciclo, Alcyone, è considerato dalla critica il suo capolavoro. Pur essendo una raccolta di poesie, assomiglia più a un diario, il racconto organico della sua permanenza in toscana con Eleonora Duse. In questo libro l'autore esplora il tema della connessione tra l'io e la natura, dell'illusione e dell'utopia. Lo stile è vario, evocativo, musicale, desueto.
I temi
D'Annunzio è il primo letterato in Italia a capire la potenzialità dei mezzi di comunicazione di massa, utilizzandoli a proprio uso e consumo. Le sue sono iniziative pubblicitarie, motivate da spirito esibizionistico ma anche imprenditoriale. Arte e vita non sono più divise, anzi si collegano, si sfumano, si mescolano. È il suo modo di rispondere alla perdita dell'identità delle figure intellettuali tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. La poesia prende valore assoluto, il poeta diventa un esteta, un artista del bello, che disprezza l'esistenza comune, un uomo che supera i limiti suoi e del suo tempo.
L'ESTETISMO E IL SUPERUOMO
La prima fase della produzione d'annunziana è segnata dal culto del bello, dall'identificazione di arte e vita, tutti concetti presi dal Decadentismo europeo. D'Annunzio saccheggia a piene mani da fonti eterogenee, ricavandone preziosità dello stile, ridondanza e musicalità, sia in poesia che in prosa. L'esteta d'annunziano, però, è destinato alla solitudine, alla sconfitta, alla paralisi. Anticipa l'inetto novecentesco. In seguito, esamina i temi della grande letteratura russa e della filosofia tedesca reinterpretandoli in maniera personale, si rifugia nell'intimismo esasperato, rimane ambiguo, è stanco e malinconico. Non per molto. Il suo superuomo-poeta è politico, dedito all'azione. Non è altro che lui stesso. Questo conflitto tra azione e inazione, tra dentro e fuori, permea tutta la produzione e si acuisce nelle fasi finali.
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Durata:
Unità 1
La Scapigliatura
Unità 2
Il primo Ottocento: neoclassicismo e romanticismo
Unità 3
Il Decadentismo
Unità 4
Il secondo Ottocento: verismo e decadentismo
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Unità 5
Gabriele D'Annunzio
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FAQ - Domande frequenti
Di quale corrente letteraria fa parte D'Annunzio?
Del Decadentismo.
Di cosa parla "Il Piacere" in breve?
"Il Piacere", romanzo del 1889, è considerato un manifesto del Decadentismo europeo. La trama è essenziale, ma la costruzione non lineare la arricchisce sapientemente. Il protagonista, Andrea Sperelli, è l'alter ego dell'autore: un dandy decadente ossessionato dalla bellezza, che ama due donne e che è diviso e irrequieto.