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Insegnante: Marta

Riassunto


Le forme del verbo

​​In poche parole

Come già sai, il verbo costituisce il nucleo della frase. Esso possiede un'ulteriore caratteristica fondamentale: è una delle cinque parti variabili del discorso. Per variabile si intende che possiede una parte che cambia e che, a seconda di come varia, può veicolare informazioni differenti. 



Radice e desinenza

Il verbo è composto da due parti: la radice e la desinenza. 

La radice è la parte invariabile del verbo: essa rimane sempre uguale e ha la funzione di veicolare il significato.

La desinenza è la parte variabile del verbo: essa ti fornisce informazioni sulla persona, sul numero, sul tempo, sul modo e sulla forma del verbo. 


Esempio

Nel verbo ascolto, la radice è ascolt- e la desinenza è -o.



La persona e il numero

La persona è il soggetto del verbo. Il numero specifica se la persona sia singolare o plurale.

io

prima persona singolare

tu​

seconda persona singolare

lui/lei/esso/essa

terza persona singolare

noi

prima persona plurale

voi

seconda persona plurale

loro/essi/esse

terza persona plurale



Il tempo

Dalla desinenza si comprende il tempo del verbo, ovvero il momento temporale in cui avviene/è avvenuta/avverrà l'azione.

Il tempo può essere passato, presente o futuro.



Il modo

Dalla desinenza si comprende anche il modo in cui l'azione espressa da verbo si verifica, ad esempio in maniera certa o in maniera eventuale, probabile.

I modi dei verbi italiani sono sette, e si dividono in finiti (= che hanno la persona) e infiniti (= che non hanno la persona).



La forma

La forma del verbo indica se l'azione sia compiuta (= forma attiva) o subita (= forma passiva) dal soggetto. 

Esempio

(io) ascolto: forma attiva

(io) sono ascoltato: forma passiva 



Le coniugazioni

In base alla desinenza del modo infinito, i verbi italiani si dividono in tre categorie:

  1. verbi della prima coniugazione, con la desinenza -are;
  2. verbi della seconda coniugazione, con la desinenza -ere;
  3. verbi della terza coniugazione, con la desinenza -ire.


Esempio


prima coniugazione

seconda coniugazione

terza coniugazione

mangiare,
cantare,
ascoltare,
sognare...
leggere,
bere,
scrivere,
comprendere...
sentire,
dormire,
capire,
finire...



Verbi regolari e irregolari

La maggior parte dei verbi si definisce regolare, ovvero la loro radice non cambia mai.

Un verbo irregolare, invece, possiede una radice che muta a seconda della persona, del modo e del tempo in cui è coniugato.


Esempio

verbo regolare

verbo irregolare

dormire 

radice: dorm-
desinenza: -ire

indicativo presente:
io dormo, tu dormi, lui dorme,
noi dormiamo, voi dormire, loro dormono
finire

radice: fin-
desinenza: -ire

indicativo presente:
io finisco, tu finisci, lui finisce,
noi finiamo, voi finite, loro finiscono


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