Come già sai, il verbo costituisce il nucleo della frase. Esso possiede un'ulteriore caratteristica fondamentale: è una delle cinque parti variabili del discorso. Per variabilesi intende che possiede una parte che cambia e che, a seconda di come varia, può veicolare informazioni differenti.
Radice e desinenza
Il verbo è composto da due parti: la radice e la desinenza.
La radice è la parte invariabile del verbo: essa rimane sempre uguale e ha la funzione di veicolare il significato.
La desinenza è la parte variabile del verbo: essa ti fornisce informazioni sulla persona, sul numero, sul tempo, sul modo e sulla forma del verbo.
Esempio
Nel verbo ascolto, la radice è ascolt- e la desinenza è -o.
La persona e il numero
La persona è il soggetto del verbo. Il numero specifica se la persona sia singolare o plurale.
io
prima persona singolare
tu
seconda persona singolare
lui/lei/esso/essa
terza persona singolare
noi
prima persona plurale
voi
seconda persona plurale
loro/essi/esse
terza persona plurale
Il tempo
Dalla desinenza si comprende il tempo del verbo, ovvero il momento temporale in cui avviene/è avvenuta/avverrà l'azione.
Il tempo può essere passato, presente o futuro.
Il modo
Dalla desinenza si comprende anche il modo in cui l'azione espressa da verbo si verifica, ad esempio in maniera certa o in maniera eventuale, probabile.
I modi dei verbi italiani sono sette, e si dividono in finiti (= che hanno la persona) e infiniti (= che non hanno la persona).
La forma
La forma del verbo indica se l'azione sia compiuta (= forma attiva) o subita (= forma passiva) dal soggetto.
Esempio
(io) ascolto: forma attiva
(io) sono ascoltato: forma passiva
Le coniugazioni
In base alla desinenza del modo infinito, i verbi italiani si dividono in tre categorie:
verbi della prima coniugazione, con la desinenza -are;
verbi della seconda coniugazione, con la desinenza -ere;
verbi della terza coniugazione, con la desinenza -ire.
Esempio
prima coniugazione
seconda coniugazione
terza coniugazione
mangiare,
cantare,
ascoltare,
sognare...
leggere,
bere,
scrivere,
comprendere...
sentire,
dormire,
capire,
finire...
Verbi regolari e irregolari
La maggior parte dei verbi si definisce regolare, ovvero la loro radice non cambia mai.
Un verbo irregolare, invece, possiede una radice che muta a seconda della persona, del modo e del tempo in cui è coniugato.
Esempio
verbo regolare
verbo irregolare
dormire
radice: dorm- desinenza: -ire
indicativo presente: io dormo, tu dormi, lui dorme, noi dormiamo, voi dormire, loro dormono
Il tempo del verbo indica se l'azione si verifica nel passato, nel presente o nel futuro.
Cos'è il modo del verbo?
Il modo indica la modalità con cui si verifica l'azione espressa dal verbo. In italiano esistono sette modi verbali: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo, infinito, gerundio, participio.
Cos'è il numero del verbo?
Il numero indica se la persona del verbo (= il soggetto) è singolare o plurale.
Cos'è la persona del verbo?
La persona del verbo è il suo soggetto.
Beta
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