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Il tempo e la struttura

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Insegnante: Giulia

Riassunto

Il tempo e la struttura

​​In poche parole

Il tempo è al centro della nostra esperienza di esseri umani e riveste un'importanza fondamentale anche nella narrativa. Il linguaggio stesso infatti riflette la nostra visione lineare del tempo, in cui c'è un prima (il passato), un adesso (il presente) e un dopo (il futuro). I testi narrativi sono fatti di parole e possono essere considerati come delle macchine del tempo che ci permettono di viaggiare avanti e indietro lungo la linea temporale. Inoltre, i testi raccontano delle storie che hanno una struttura ben precisa. Anche storie molto diverse fra loro hanno una struttura simile: un inizio, uno sviluppo e una conclusione.



1. Il tempo​

Di solito le storie hanno una collocazione cronologica che dipende dal momento in cui un autore scrive. Possono avvenire nel passato, se sono ambientate in un periodo storico precedente a quello dell'autore (come nei romanzi storici), nel presente, se l'epoca dell'autore e dei fatti narrati coincide (come nei romanzi contemporanei), oppure nel futuro, se l'epoca è successiva a quella in cui viene scritta la storia (come nei romanzi di fantascienza). Vi sono però dei casi in cui non è possibile stabilire l'epoca storica, poiché l'ambientazione è generica e non precisa, come nella fiaba o nella favola, oppure è immaginaria, come nei romanzi fantastici.


FABULA E INTRECCIO

La fabula rappresenta la successione degli eventi secondo l'ordine logico-cronologico con cui accadono nella realtà. Tale ordine si definisce logico perché segue i rapporti di causa-effetto e cronologico poiché segue la linea del tempo. L'intreccio è invece l'ordine in cui sono presentati gli eventi in una storia.


Esempio

A ottobre 2016 mi sono laureata e un mese dopo ho trovato lavoro in una casa editrice. (fabula)

Trovai un bel lavoro in una casa editrice. Mi ero laureata solamente un mese prima. (intreccio)


L'ORDINE DEGLI EVENTI

Nell'intreccio dunque non viene rispettato l'ordine logico e cronologico degli eventi. Ciò avviene grazie a due meccanismi: il flashback, o "analessi", indica il racconto di eventi avvenuti in un momento precedente alla storia principale, ed è segnalato dalla presenza di verbi relativi alla memoria ("ricordare", "ripensare"...), di indicatori temporali ("ieri", "un anno fa"...) o da un cambio di tempo verbale (ad esempio, dal passato remoto al trapassato prossimo); il flashforward, o "prolessi", è un anticipazione di eventi futuri, ed è segnalato spesso da indicatori temporali specifici ("il giorno successivo") o dal condizionale passato ("era ignara del fatto che presto avrebbe incontrato il suo nemico numero uno").


LA DURATA

Si tratta del rapporto tra due elementi narrativi: il tempo della storia e il tempo del racconto. Il tempo della storia è il periodo entro il quale si svolgono gli eventi narrati, mentre il tempo del racconto è lo spazio effettivo che il narratore concede agli eventi. In base a come si combinano questi due elementi possiamo avere diversi fenomeni: 

  • Ellissi: il tempo della storia procede, mentre il tempo del racconto si ferma. L'autore sceglie di non descrivere alcuni avvenimenti, che si dà per scontato siano avvenuti.
  • Sommario: il tempo della storia è più veloce di quello del racconto. Il testo riassume in poche parole un arco temporale anche molto lungo.
  • Scena: il tempo della storia e il tempo del racconto coincidono. È tipico delle parti dialogate.
  • Analisi: il tempo della storia è meno veloce di quello del racconto. Grazie a descrizioni dettagliate o altre divagazioni, si ha un rallentamento del tempo.
  • Pausa: il tempo della storia si arresta, mentre il tempo del racconto procede. Viene utilizzata per descrivere minuziosamente personaggi o luoghi.

LA FREQUENZA

La frequenza si riferisce alla distinzione tra eventi singoli e ripetuti: per frequenza singolativa si intende la descrizione di un unico evento accaduto in un momento preciso (di solito si usa il passato remoto); per frequenza iterativa ci si riferisce al racconto di eventi ripetuti nel tempo o abituali (di solito si usa l'imperfetto).



2. La struttura

Ogni testo narrativo può essere suddiviso in quattro fasi:

  • Situazione iniziale: in essa vengono introdotti il luogo, i personaggi e la condizione iniziale, che può essere una situazione di equilibrio o presentare un conflitto. In particolare, l'incipit di una storia può corrispondere all'inizio della fabula, se veniamo introdotti per gradi a conoscere la vicenda, oppure essa può cominciare in medias res (espressione latina che significa "in mezzo all'argomento"), ovvero con gli avvenimenti già in corso.
  • Esordio: in questa fase si mette in moto la narrazione, alterando l'equilibrio iniziale o complicando ulteriormente il conflitto.
  • Peripezie: si tratta di tutti gli avvenimenti che vivono i personaggi, i quali possono migliorare o peggiorare la propria condizione. Tramite le peripezie si giunge allo Spannung, ossia il momento di massima tensione narrativa.
  • Scioglimento: corrisponde alla fase finale della storia. L'epilogo può essere un lieto fine, se vi è un ripristino o un miglioramento della situazione iniziale, o una catastrofe, se il protagonista fallisce o muore. In caso di finale aperto, invece, non abbiamo un vero e proprio epilogo, ma la situazione è lasciata in sospeso.

​​LE SEQUENZE

Una sequenza è una sezione di testo ben delimitata e con caratteristiche omogenee, caratterizzata dalla presenza degli stessi personaggi e delle stesse coordinate spazio-temporali. È possibile delineare diversi tipi di sequenze:

  • Sequenze descrittive: servono a descrivere un personaggio, un luogo o una situazione. Si tratta di sequenze statiche, nelle quali il tempo della storia si ferma.
  • Sequenze narrative: in esse avvengono i fatti che mandano avanti la storia. Sono sequenze dinamiche, fondamentali per la progressione dell'intreccio.
  • Sequenze dialogate: presentano i dialoghi tra i personaggi e sono dinamiche.
  • Sequenze riflessive: servono a presentare le riflessioni dei personaggi o del narratore. Sono sequenze statiche, molto utili per approfondire l'interiorità dei personaggi.
  • Sequenze miste: in esse si trovano elementi di diverse sequenze combinati insieme.


IL RITMO

Il ritmo di un testo narrativo dipende dalla scelta delle sequenze: l'uso di sequenze statiche rallenta la narrazione, mentre l'utilizzo di sequenze dinamiche la rende più veloce. Di solito, i romanzi sentimentali o introspettivi prediligono le sequenze statiche, mentre quelli d'avventura o polizieschi utilizzano maggiormente le sequenze dinamiche. Questa distinzione però non è netta e si possono trovare entrambe le sequenze in tutti i tipi di testi. Infine, la durata di un testo è importante per conferire più o meno vivacità al ritmo: la scena, il sommario e l'ellissi velocizzano il ritmo, la pausa e l'analisi lo rallentano.



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FAQ - Domande frequenti

Quali sono le caratteristiche del tempo in un testo narrativo?

Qual è la differenza tra fabula e intreccio?

Qual è la struttura di un testo narrativo?

Qual è la differenza tra ellissi, sommario, scena, analisi e pausa?

Beta

Sono Vulpy, il tuo compagno di studio AI! Studiamo insieme.