L'avverbio

In poche parole

L'avverbio è una parte invariabile del discorso che modifica o specifica meglio il senso di altre parti del discorso (verbi, aggettivi, sostantivi, pronomi o altri avverbi), dell'intera frase o di parte di essa. In base alle informazioni che esso fornisce, esistono diversi tipi di avverbio: in questa lezione avrai modo di conoscerli e imparare ad usarli.

La forma dell'avverbio

In base alla sua forma, si possono distinguere tre tipologie di avverbio: semplice (o primitivo), derivato e composto.

L'avverbio semplice non deriva da alcuna parola, e talvolta coincide con l'aggettivo corrispondente (declinato al maschile singolare). L'avverbio derivato deriva da un aggettivo, un sostantivo o un verbo, ai quali si lega un suffisso; generalmente, agli aggettivi si lega il suffisso -mente, mentre a sostantivi e verbi il suffisso -oni. Inoltre, come già visto per nomi e aggettivi, nel caso di particolari suffissi che conferiscono particolari sfumature (ad esempio accrescitiva o diminutiva) si parla di avverbio alterato.

L'avverbio composto è formato dall'unione di più parole.

Esempio

Avverbi semplici: meno, troppo, oggi, spesso, forse, bene

Avverbi derivati: sinceramente (sincero + -mente), gattoni (gatto + -oni), tentoni (tentare + -oni)

Avverbi alterati: benino, benone, malaccio, pochettino, tardino

Avverbi composti: piuttosto (più + tosto), giammai (già + mai), ormai (ora + mai), perlomeno (per + lo + meno)

Un avverbio può anche essere composto da più parole staccate tra loro, formando dunque una locuzione avverbiale.

Esempio

per forza, a proposito, passo passo, in seguito, senza dubbio, di male in peggio, più o meno, in quattro e quattr'otto

Info 1: L'avverbio di modo

L'avverbio di modo risponde alla domanda "come?" e indica il modo in cui un'azione avviene. Molto spesso questi avverbi possiedono il suffisso -mente.

Esempio

lentamente, maleducatamente, creativamente, volentieri, male, piano, corpo a corpo

Info 2: L'avverbio di tempo

L'avverbio di tempo indica quando un'azione si svolge, la sua durata o frequenza.

Esempio

domani, adesso, sempre, mai, già, ancora, recentemente, stamani

Info 3: L'avverbio di luogo

L'avverbio di luogo indica dove si svolge un'azione, oppure dove si trova qualcuno o qualcosa.

Esempio

qui, là, sopra, vicino, lontano, dovunque, dinanzi, dentro, fuori

Vi sono alcuni pronomi (ci, vi e ne) che possono essere interpretati sia come pronomi che come avverbi.

Esempio

Ci andremo stasera. / Pronome = Andremo in quel luogo stasera. / Avverbio = Andremo lì stasera.

Vorrei vivervi. / Pronome = Vorrei vivere in quel luogo. / Avverbio = Vorrei vivere lì.

Me ne andrò via. / Pronome = Andrò via da quel luogo. / Avverbio = Andrò via da lì.

Info 4: L'avverbio di quantità

L'avverbio di quantità indica una quantità non ben specificata. Molto avverbi di questo tipo coincidono con i corrispettivi aggettivi (declinati al maschile singolare).

Esempio

meno, poco, tanto, parecchio, alquanto, appena, assai, abbastanza, altrettanto, quanto

Gli avverbi tanto e quanto vengono spesso usati insieme: si parla in questo caso di avverbi correlativi, ovvero legati tra loro.

Esempio

Questa poltrona è tanto bella quanto comoda.

Info 5: L'avverbio di giudizio

L'avverbio di giudizio esprime affermazione, negazione o dubbio rispetto a quanto indicato nella frase, oppure può indicare il punto di vista di chi sta parlando.

Esempio

Avverbi di affermazione: sì, certo, certamente, sicuramente, davvero, indubbiamente, proprio

Avverbi di negazione: no, nemmeno, neanche, neppure, affatto

Avverbi di dubbio: probabilmente, forse, eventualmente, magari

Avverbi che esprimono un punto di vista: fortunatamente, stranamente, purtroppo, francamente

Info 6: L'avverbio interrogativo ed esclamativo

L'avverbio interrogativo ed esclamativo viene utilizzato per porre domande (dirette o indirette) o per esprimere esclamazioni.

Esempio

Dove ti devo aspettare?

Quando è lo spettacolo?

Dimmi come è andato l'esame.

Perché gridate?

Quanto costa!

Come grandina!

L'avverbio interrogativo ed esclamativo può essere rafforzato da mai, fatta eccezione per come mai che è sinonimo di perché.

Esempio

Quando mai abbiamo parlato di questo?

Perché mai dovrei rifiutarmi?

Come mai non sei venuto? / Perché non sei venuto?

Info 7: Altri avverbi

Vi sono alcuni avverbi che non rientrano nelle categorie menzionate: si tratta di eccetera, insomma ed ecco.
Eccetera (spesso abbreviato in ecc.) è usato con il significato di "e così via" alla fine di un elenco o una descrizione; insomma si usa per aprire o chiudere un discorso; ecco ha valore presentativo, in quanto si usa per presentare e introdurre qualcuno o qualcosa, e può essere utilizzato con pronomi personali in forma atona.

Esempio

In quel fruttivendolo vendono molta frutta esotica, come manghi, papaye, ananas, eccetera.

Insomma, com'è andato il colloquio?

Possiamo insomma dire che le vendite sono andate bene.

Ecco il cameriere che arriva.

Eccomi, mi cercavi?

I gradi dell'avverbio

Così come l'aggettivo, l'avverbio può avere il grado comparativo (di uguaglianza, di maggioranza o di minoranza) e il grado superlativo (assoluto o relativo).

Esempio

Sono arrivati tardi. (grado positivo)

Sono arrivati tardi come/quanto noi. (comparativo di uguaglianza)

Sono arrivati più tardi di noi. (comparativo di maggioranza)

Sono arrivati meno tardi di noi. (comparativo di minoranza)

Sono arrivati molto tardi. / Sono arrivati tardissimo. (superlativo assoluto)

Sono arrivati il più tardi possibile. / Sono arrivati il meno tardi possibile. (superlativo relativo)

Nota bene: Non tutti gli avverbi possono essere espressi in gradi, generalmente lo sono gli avverbi di modo e alcuni avverbi di tempo (presto, spesso, raramente), luogo (vicino, lontano, distante) e quantità (poco, molto, tanto).

Alcuni avverbi hanno delle forme irregolari per il comparativo di maggioranza e il superlativo assoluto. Osserva la tabella.

AVVERBIO	COMPARATIVO DI MAGGIORANZA	SUPERLATIVO ASSOLUTO
molto	più	moltissimo
poco	meno	pochissimo / minimamente
bene	meglio	benissimo / ottimamente
male	peggio	malissimo / pessimamente
grandemente	maggiormente	massimamente / grandissimamente

La posizione dell'avverbio

L'avverbio può occupare diverse posizioni all'interno della frase, in base al suo significato e a quale elemento si riferisce.

Quando si riferisce ad un verbo, l'avverbio viene posto dopo di esso, fatta eccezione per non, ci, vi e ne. Nel caso in cui lo si voglia enfatizzare può essere posto ad inizio frase.
Quando invece il verbo è di tipo composto, l'avverbio viene spesso posto tra l'ausiliare e il participio passato, anche se può essere posto anche dopo il participio.

Esempio

I bimbi giocano allegramente.

Oggi vado in palestra.

Non ho sete.

Ne abbiamo discusso molto.

Ha davvero lasciato il lavoro? / Ha lasciato davvero il lavoro?

Quando si riferisce ad un aggettivo o un altro avverbio, l'avverbio viene posto prima di essi.

Esempio

Questo piatto è molto buono.

Si stava per fare seriamente male.

Quando invece l'avverbio si riferisce all'intera frase si può trovare all'inizio, in mezzo o alla fine di essa, in base all'enfasi che gli si vuole conferire.

Esempio

Francamente non riesco a capire quale sia il problema.

Non riesco francamente a capire quale sia il problema.

Non riesco a capire quale sia il problema, francamente.