I fonemi (ovvero i suoni) della lingua italiana si distinguono in vocali e consonanti.
Quando pronunci una vocale l'aria passa nella gola e fa vibrare le corde vocali per riprodurre un suono (l'aria non incontra ostacoli).
Quando pronunci una consonante il passaggio dell'aria fa vibrare le corde vocali solamente alcune volte (l'aria incontra ostacoli: la lingua, i denti e le labbra).
Le vocali
I grafemi che rappresentano le 5 vocali della lingua italiana sono: a, e, i, o, u.
Info 1: Vocali aperte e chiuse
Le 5 vocali scritte rappresentano 7 fonemi, perché la "e" la "o" possono avere un suono aperto o chiuso.
Esempio
Leggi i seguenti esempi a voce alta e presta attenzione al suono dei fonemi sottolineati.
"e" aperta:
perso, bello, cento
"e" chiusa:
bere, fermare, vetro
"o" aperta:
porto, coro, forte
"o" chiusa:
conto, ponte, torta
Info 2: Dittonghi, trittonghi, iato
Un dittongo è una sillaba composta da due vocali. Un trittongo è una sillaba composta da tre vocali. Un dittongo o trittongo comprende sempre una vocale "i" o "u" non accentata. Uno iato è composto da due vocali che non formano una sillaba, pertanto sono separabili quando vai a capo in un testo scritto.
Esempio
Dittongo
Trittongo
Iato
pianoforte
(pia-no-for-te)
aiuola
(a-iuo-la)
leone
(le-o-ne)
fiore
(fio-re)
miei
(miei)
paura
(pa-u-ra)
fuoco
(fuo-co)
tuoi
(tuoi)
paese
(pa-e-se)
pausa
(pau-sa)
suoi
(suoi)
canoa
(ca-no-a)
Nota bene: Il dittongo e il trittongo formano sempre un'unica sillaba; lo iato non costituisce mai una sillaba.
Le consonanti
Le consonanti sono tutte le lettere dell'alfabeto italiano escluse le vocali. Esse sono 16: b, c, d, f, g, h, l, m, n, p, q, r, s, t, v, z.
A differenza delle vocali, le consonanti hanno sempre bisogno di affiancarsi a una o più vocali per costituire una sillaba.
Info 1: Consonanti semplici e doppie
Quando la stessa consonante si ripete due volte, una dopo l'altra, in una parola, la consonante si dice doppia. Una consonante doppia ha un suono più duraturo rispetto a quello di una consonante semplice, che compare una volta sola.
Una consonante si dice sonora quando il passaggio dell'aria nella gola fa vibrare le corde vocali.
Una consonante si dice sorda quando il passaggio dell'aria nella gola non fa vibrare le corde vocali.
Può accadere che la stessa consonante possa essere pronunciata in maniera sonora o sorda a seconda delle lettere che la seguono, come nel caso della "s" e della "z".
Esempio
"s" sonora:
sgabello, cubismo
"s" sorda:
forse, seta
"z" sonora:
azoto, zabaione
"z" sorda:
stazione, motivazione
Suggerimento: per capire se una consonante sia sonora o sorda, metti due dita sul collo e presta attenzione se avverti una vibrazione provenire dalla gola quando pronunci una determinata consonante.
Info 3: Consonanti palatali e gutturali
Anche nel caso della "c" e della "g" si verifica che la stessa consonante possa essere pronunciata in maniera diversa a seconda delle lettere che la seguono. La "c" e la "g" si dicono palataliquando sono seguite dalle vocali "e"/"i".
La "c" e la "g" si dicono gutturali quando sono seguite dalle vocali "a"/"o"/"u".
Esempio
"c" palatale:
cena, ciao
"c" gutturale.
casa, costo, cuore
"g" palatale:
genio, giostra
"g" gutturale:
gatto, goffo, guardia
Digrammi e trigrammi
I digrammi e trigrammi sono grafemi complessi, ovvero gruppi di lettere scritte che corrispondono a un unico fonema (= suono).
Un digramma è un fonema rappresentato da due grafemi. I digrammi sono 7 in totale.
Un trigramma è un fonema rappresentato da tre grafemi. I trigrammi sono 2 in totale.
Esempio
Leggi a voce alta gli esempi e presta attenzione a come i grafemi evidenziati si pronuncino come un unico fonema, quindi non separando tra loro le lettere e pronunciandole singolarmente.