Ogni testo narrativo è una storia e tutte le storie hanno bisogno di essere raccontate. Il ruolo di raccontare una storia (in un romanzo, in un racconto o in un film, ad esempio) è proprio del narratore, o "voce narrante". Il narratore è il mezzo attraverso cui si raccontano le vicende di una storia: i personaggi, le azioni, le emozioni... In epoca antica esistevano i cantastorie, dei narratori in carne e ossa che recitavano i poemi di fronte alle persone, mentre oggi la letteratura si basa su testi scritti, dunque sono i lettori stessi che, tramite la lettura, attivano la voce che li guida nell'universo narrativo.
Nota bene: Il narratore e l'autore sono due figure differenti: anche se il narratore è una voce creata dall'autore, può avere idee e caratteristiche molto diverse.
1. Le tipologie di narratore
Il narratore può variare a seconda della sua posizione nella storia: il narratore interno è il protagonista o uno dei personaggi, narra la vicenda in prima persona e possiede una visione soggettiva e parziale della storia; il narratore esterno, invece, non è coinvolto nella storia, racconta i fatti utilizzando la terza persona, solitamente in modo distaccato, e non è uno dei personaggi del testo. Inoltre, il narratore esterno può essere palese, se esprime giudizi o commenta gli eventi, o nascosto, se si limita a presentare i fatti in modo neutro.
2. I gradi della narrazione
A volte il narratore (narratore di primo grado) racconta una storia in cui è presente un personaggio che, a sua volta, si mette a raccontare un'altra storia (narratore di secondo grado). In questa storia secondaria si può poi trovare un'altra figura, che a sua volta racconta un'ulteriore storia (narratore di terzo grado), e così via, in una successione potenzialmente infinita.
3. La focalizzazione
Con il termine "focalizzazione" si intende il punto di vista, ovvero la prospettiva da cui si osserva una vicenda. Tramite la focalizzazione zero il narratore non assume una posizione precisa nella storia, ma si sposta liberamente al suo interno. A differenza dei personaggi, che hanno una visione limitata di quanto accade, questo tipo di voce narrante è onnisciente, ossia a conoscenza di tutto ciò che succede (e succederà). La focalizzazione interna si verifica quando il narratore assume il punto di vista di uno dei personaggi. Infine, con la focalizzazione esterna la voce narrante descrive le vicende e riporta i dialoghi con un punto di vista esterno a quello dei personaggi, dei quali non conosce le intenzioni o i sentimenti. Quest'ultima è tipica dei romanzi polizieschi.
4. Le tecniche per riportare i discorsi
Per riportare le parole dei personaggi, il narratore può utilizzare una forma legata, quando accompagna i discorsi con verbi dichiarativi ("dire", "rispondere", "esclamare"...), o una forma libera, se introduce la battuta senza alcuna parola di collegamento. A partire da queste due forme si hanno tecniche diverse.
DISCORSO DIRETTO LEGATO
Il narratore presenta le parole di un personaggio, introducendole con un verbo dichiarativo. Le battute sono all'interno di virgolette o precedute da un trattino.
Esempio
Giovanni esclamò: «Sei tu il colpevole!»
DISCORSO INDIRETTO LEGATO
Il narratore riproduce le parole dei personaggi utilizzando verbi dichiarativi ("disse che", "rispose che"), ma senza virgolette o trattini.
Esempio
Joseph chiese se fosse proprio lei la donna che lo aveva chiamato la notte precedente.
DISCORSO DIRETTO LIBERO
Il narratore riporta i discorsi dei personaggi senza introdurli con verbi dichiarativi, ma inserendo virgolette o trattini. Il risultato è più naturale, ma può essere più difficile identificare chi parla.
Esempio
I due si guardarono negli occhi. «Certo che ti amo». Si baciarono.
DISCORSO INDIRETTO LIBERO
La voce narrante riproduce le parole di un personaggio al passato e in terza persona, senza utilizzare né verbi dichiarativi né segni di punteggiatura.
Esempio
Lady Alcott era indignata, non aveva mai udito delle parole tanto maleducate in vita sua! E da un umile servitore, per giunta!
5. Le tecniche per riportare i pensieri
Esistono diverse tecniche anche per introdurre i pensieri dei personaggi: nel soliloquio il personaggio parla con se stesso o con un interlocutore immaginario, e i suoi pensieri si trovano tra virgolette o trattini; nel monologo interiore si registrano i pensieri di un personaggio senza utilizzare segni di interpunzione; infine, nel flusso di coscienza, i pensieri sono riportati in modo caotico, così come vengono elaborati dalla mente di una persona, spesso senza punteggiatura.
Il ruolo di raccontare una storia (in un romanzo, in un racconto o in un film, ad esempio) è proprio del narratore, o "voce narrante". il narratore è il mezzo attraverso cui si raccontano le vicende di una storia: i personaggi, le azioni, le emozioni.
Quali sono le tipologie di narratore?
Il narratore può variare a seconda della sua posizione nella storia: il narratore interno è il protagonista o uno dei personaggi della storia, narra la vicenda in prima persona e possiede una visione soggettiva e parziale della storia; il narratore esterno, invece, non è coinvolto nella storia, racconta i fatti utilizzando la terza persona, solitamente in modo distaccato, e non è uno dei personaggi del testo. Inoltre, il narratore esterno può essere palese, se esprime giudizi o commenta gli eventi, o nascosto, se si limita a presentare i fatti in modo neutro.
Cos'è la focalizzazione?
Con il termine "focalizzazione" si intende il punto di vista, ovvero la prospettiva da cui si osserva una vicenda.
Che cos'è il discorso indiretto libero?
La voce narrante riproduce le parole di un personaggio al passato e in terza persona, senza utilizzare né verbi dichiarativi né segni di punteggiatura.
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