In poesia gli autori scelgono le parole non solo per il loro significato: con alcune parole ricercano un effetto sonoro preciso, con altre vogliono richiamare alla mente immagini e scene che vanno oltre quello che stanno dicendo. Questo linguaggio viene detto figurato, e gli artifici utilizzati per crearlo sono le cosiddette figure retoriche, espressioni linguistiche che intervengono sia sul suono che sulle immagini e sulla disposizione delle parole presenti in un testo poetico.
1. Figure retoriche di posizione
Si tratta di figure retoriche che intervengono sulla posizione delle parole e vengono utilizzate per dare risalto a particolari immagini, momenti o concetti.
Anafora
Si tratta della ripetizione di una o più parole all'interno di un testo poetico; serve a dare particolare enfasi ai termini ripetuti e al loro significato, oltre a dare alla poesia il ritmo di una cantilena.
Esempio
Ti penso alla mattina
Ti penso alla sera
Ti penso quando ci sei
Ti penso quando non ci sei.
Anastrofe
È la figura retorica che si usa per invertire quello che sarebbe il corretto ordine sintattico delle parole. Anche qui, l'elemento che viene anticipato risalta nel testo.
Esempio
Per arrivare da me, il mondo attraversi.
Asindeto
Si tratta della figura retorica che si usa quando ci sono una serie di parole legate tra loro che però sono prive di congiunzioni. Questo espediente dà ritmo al testo.
Esempio
Il mare, il sole, il vento,
la sabbia, gli scogli.
Chiasmo
Significa letteralmente "disporre a X" e infatti consiste proprio nell'incrociare, nell'ambito di due versi consecutivi, parole legate tra loro per significato, campo semantico o funzione logica.
Esempio
Tu seil'amore
La morteio sono.
2. Figure retoriche di suono
Vengono così definite le figure retoriche che creano artifici sonori con l'uso della ripetizione o giustapposizione di sillabe, fonemi o intere parole.
onomatopea
Esistono due tipi di onomatopee: il primo tipo riproduce fedelmente il suono associato a un oggetto in una determinata lingua, il secondo lo imita e lo richiama alla mente del lettore sia attraverso il significato che attraverso la forma.
Esempio
"Cra cra!", faceva la rana.
La campanella appesa al collo si mosse in un dolce tintinnio.
allitterazione
Consiste nella ripetizione, più o meno frequente all'interno di un testo poetico, delle stesse vocali o consonanti in parole diverse.
Esempio
Le foglie delle frasche sfrigolano con un lieve fruscio.
3. Figure retoriche di significato
Vengono così definite le figure retoriche che intervengono sul significato letterale delle parole per evocare immagini talvolta dirompenti.
similitudine
Esprime un confronto o paragone tra due termini. È introdotta da nessi logici come "quale", "è simile", "sembra", "pare", "come", e può essere anche molto complessa e articolata se il poeta vuole sottolineare una somiglianza tra due soggetti che non è immediatamente visibile o che è solo immaginata.
Esempio
Sei bello come il sole.
Quando Marco è felice fa le fusa come un gatto.
personificazione
Con la personificazione il poeta attribuisce comportamenti, sentimenti e idee che caratterizzano l'essere umano a oggetti inanimati, animali o fenomeni naturali. La personificazione può essere espressa sia attraverso la creazione di soggetti che, agendo come esseri umani, diventano veri e propri personaggi fantastici, sia attraverso l'utilizzo di un semplice verbo o di un aggettivo.
Esempio
Il sole splendeva e la giornata ci sorrideva.
Il vento pettinava le chiome degli alberi.
METAFORA
Con la metafora, una parola viene utilizzata per evocare un'idea e un'immagine diverse da quelle che solitamente le vengono attribuite. A seconda dell'effetto che il poeta vuole ottenere, una metafora può avere molto in comune con il soggetto a cui è riferita, o esserne molto distante e stupire così il lettore. Contrariamente alla similitudine non è introdotta da nessuna locuzione.
Esempio
Usain Bolt è proprio un fulmine!
I fili d'oro sparsi sul cuscino formavano un elegante disegno.
metonimia
Con la metonimia si sostituisce un termine con un altro con il quale condivide una vicinanza a livello qualitativo per trasferirne il significato. I due termini scelti sono legati tra loro da una sorta di rapporto causa-effetto: sostituisco il contenente per il contenuto, l'autore per l'opera, la materia per l'oggetto.
Esempio
Leggo volentieri D'Annunzio.
D'Annunzio = tutte le opere di D'Annunzio (uso l'autore per indicare l'opera)
Il legno navigava fiero verso Itaca.
Legno = nave (uso la materia per indicare l'oggetto)
sineddoche
Con la sineddoche si sostituisce un termine con un altro con il quale condivide una vicinanza a livello quantitativo, per trasferirne il significato. Si sostituisce quindi la parte per il tutto, il tutto per la parte, il singolare per il plurale.
Esempio
Il suo viso si rabbuiò.
Viso = occhi (uso il tutto per la parte)
sinestesia
Si tratta di una figura retorica che mette insieme parole che appartengono a sfere sensoriali differenti. Serve per creare immagini di grande impatto e a stimolare emozioni forti nel lettore.
Esempio
Profumava di verde, e la sua voce era vellutata.
iperbole
Si tratta di una figura retorica che mette in atto un'esagerazione voluta.
Esempio
Glielo stavo ripetendo per la milionesima volta.
ossimoro
Si tratta della figura retorica che accosta due parole dal significato opposto o appartenenti a campi semantici opposti.
Una metafora è una figura retorica che viene utilizzata per evocare un'idea e un'immagine diverse da quella che solitamente vengono attribuite a una determinata parola.
Che cos'è un'allitterazione?
Un'allitterazione è la ripetizione, più o meno frequente all'interno di un testo poetico, delle stesse vocali o consonanti in parole diverse.
Che cos'è un'onomatopea?
Un'onomatopea è una figura retorica che riproduce fedelmente il suono associato a un oggetto in una determinata lingua oppure lo imita.
Che cos'è una figura retorica?
Una figura retorica è un artificio che serve a creare un effetto sonoro preciso o a richiamare alla mente immagini.
Beta
Sono Vulpy, il tuo compagno di studio AI! Studiamo insieme.