La conquista delle Americhe è una parte fondamentale della storia mondiale. Qui imparerai le cause della debolezza dei popoli amerindi rispetto agli europei, le civiltà dei Maya, degli Aztechi e degli Inca e il processo di costruzione dell'America spagnola.
Il quadro generale
Con la scoperta dell'America, si diffuse presto in Europa la voce delle grandi ricchezze nel nuovo continente (soprattutto in Messico). Per questo cominciarono ad arrivare nel cosiddetto Nuovo Mondo degli avventurieri senza scrupoli, desiderosi di arricchirsi. Alcuni di loro vennero chiamati conquistadores, ossia conquistatori. La conquista europea delle Americhe fu facilitata anche da alcune caratteristiche delle civiltà amerindie:
alcune di loro (come i Maya) erano in decadenza;
non conoscevano cavalli e armi da fuoco;
soprattutto, non avevano difese contro le malattie che gli europei portarono con loro.
Gli eventi
LE CIVILTÀ AMERINDIE
Prima dell'arrivo degli europei, in America erano fiorite civiltà complesse e raffinate.
All'epoca della conquista, i popoli principali erano:
i Maya: si affermarono tra il 600 e il 900 d.C., fondando grandi città-stato nell'America centrale (Yucatán). Utilizzavano una loro scrittura, un sistema di numerazione e un calendario. Erano agricoltori e mercanti, ma all'arrivo degli europei avevano abbandonato molte città;
gli Aztechi (o Mexica): arrivarono in Messico nel IX secolo, creando poi un Impero e fondando una capitale (Tenochtitlan) nel 1325. Avevano sottomesso i popoli vicini, a cui avevano imposto pesanti tributi (prodotti agricoli e oggetti preziosi). Nella loro religione erano praticati sacrifici umani;
gli Inca: dal XIII secolo avevano costruito sulle Ande un Impero ben organizzato, governato da un re con potere assoluto, considerato discendente del Sole. La capitale era Cuzco. Avevano costruito una fitta rete di strade. La società era divisa in nobili, sacerdoti e popolo.
LA FINE DELL'IMPERO AZTECO
Dopo la conquista spagnola dello Yucatán, tra 1519 e 1521 il conquistador Hernan Cortes conquistò il Messico azteco, distruggendone la capitale e uccidendone il re. Nonostante la superiorità numerica azteca, Cortes fu avvantaggiato, oltre che dalle malattie e dalle armi, dal fatto che il re azteco Montezuma non si oppose a lui, credendolo un dio. Inoltre, Cortes incitò i popoli sottomessi agli Aztechi a ribellarsi.
LA FINE DELL'IMPERO INCA
Anche gli Inca erano stati indebolite dalla malattie europee (vaiolo). Nel 1532 un altro conquistador, Francisco Pizarro, attirò in una trappola il re inca Atahualpa, ottenne un ingente riscatto in oro e argento e lo uccise. Successivamente Pizarro marciò su Cuzco, nel 1533. Occorsero però 35 anni per sconfiggere la resistenza del popolo.
Ricorda: il Brasile era un possedimento portoghese, colonizzato nel corso del Cinquecento. L'America settentrionale invece non venne conquistata immediatamente, a causa del clima più rigido e delle minori ricchezze. Solo nel XVII secolo Olandesi, Francesi e Inglesi iniziarono a costruirvi colonie.
Le conseguenze
LE COLONIE AMERICANE E L'ENCOMIENDA
Le civiltà degli Indios vennero completamente distrutte, le loro ricchezze depredate, e venne imposto l'uso della lingua spagnola. Il Messico e l'Impero inca divennero delle colonie, chiamate rispettivamente vicereame della Nuova Spagna e vicereame del Perù, con delle caratteristiche ben precise.
Queste colonie erano considerate proprietà del re di Spagna, che le affidò a conquistadores e coloni;
venne istituito il sistema dell'encomienda: gli Indios dovevano lavorare per i coloni, ed essi li avrebbero protetti e convertiti al Cristianesimo. In realtà, gli amerindi vennero duramente sfruttati nelle miniere e nelle piantagioni dei coloni;
molti protestarono contro lo sfruttamento disumano degli indigeni, come il frate domenicano Bartolomé de las Casas.
Nel 1542, con l'intervento del papa a favore degli amerindi, l'encomienda venne abolita.
IL CROLLO DEMOGRAFICO E LA TRATTA NEGRIERA
A causa delle malattie europee e delle condizioni disumane in cui vivevano, vi fu un vero crollo demografico degli indigeni: il Messico passò da 25 a 2 milioni e mezzo di abitanti in 50 anni, il Perù da 10 milioni a 1 milione 300000 in un secolo. Per gli Spagnoli, questo significava scarsità di manodopera: per questo cominciò la tratta negriera, ossia l'importazione di schiavi dall'Africa a partire dal XV secolo, trasportati come animali e impiegati nelle piantagioni e nelle miniere. Si stima che fino all'abolizione (1815) la tratta interessò 11 milioni di persone.
LO SCAMBIO COLOMBIANO
Con scambio colombiano si intende lo scambio reciproco di cibo, animali, piante, culture, popolazioni e malattie tra l'America e il Vecchio mondo (Europa, Asia e Africa), successivo alla conquista:
Le piantagioni americane, lavorate prima dagli Indios e poi dagli schiavi africani, vennero appunto create per coltivare cotone, caffè, tabacco, cacao e canna da zucchero. Fu uno scambio ineguale, a totale vantaggio degli europei: le civiltà amerindie non sopravvissero alla conquista. Con il tempo, Indios, europei e africani si mischiarono, creando popolazione di meticci (discendenti di europei ed amerindi) e mulatti (nati da europei ed africani).
Con scambio colombiano si intende lo scambio reciproco di cibo, animali, piante, culture, popolazioni e malattie tra l'America e il Vecchio mondo (Europa, Asia e Africa), successivo alla conquista.
Perché gli europei volevano conquistare l'America?
Con la scoperta dell'America, si diffuse presto in Europa la voce delle grandi ricchezze nel nuovo continente (soprattutto in Messico). Per questo cominciarono ad arrivare nel cosiddetto Nuovo Mondo degli avventurieri senza scrupoli, desiderosi di arricchirsi.
Gli aztechi in breve?
Gli Aztechi (o Mexica): arrivarono in Messico nel IX secolo, creando poi un Impero e fondando una capitale (Tenochtitlan) nel 1325. Avevano sottomesso i popoli vicini, a cui avevano imposto pesanti tributi (prodotti agricoli e oggetti preziosi). Nella loro religione erano praticati sacrifici umani;
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