Il principato di Augusto riformò le istituzioni e la società di Roma. Il principe avviò un lungo periodo di pace e continuò l'espansione dell'Impero.
Il territorio
Dopo la vittoria di Ottaviano nella battaglia di Azio l'Impero romano si estendeva su quasi tutto il Mediterraneo: mancavano solo Algeria e Marocco. Dalla Spagna alla Siria, dal nord della Gallia (Francia) all'Africa settentrionale, Roma portò la pax romana nei suoi confini fino al II secolo d.C. La Britannia era stata esplorata ma non ancora conquistata.
La società
A ridosso del nuovo secolo (I secolo d.C.) Roma contava un milione di abitanti. Roma favorì il processo di urbanizzazione fondando o accrescendo diverse città nell'Impero: le attuali Londra, Lione, Budapest, Strasburgo, Vienna.
Ricorda: le città erano a pianta ortogonale (ippodamea), con la piazza centrale (il foro) e due vie principali che andavano da nord a sud e da est a ovest, cardo e decumano. Le abitazioni dei ricchi erano le domus, esistevano anche dei "condomini" chiamati insulae.
La società era gerarchica e si fondava sulla povertà della maggioranza.
Al vertice c'erano senatori e cavalieri, che spesso erano grandi latifondisti: Augusto ottenne il loro favore concedendo privilegi;
il commercio e la finanza creavano nuovi ricchi, spesso liberti;
i soldati erano controllati da Augusto e affidati a uomini vicini a lui: a Roma restavano solo i pretoriani, il suo esercito personale;
i contadini;
la plebe urbana, nullatenenti o piccoli artigiani che chiedevano panem et circenses (giochi di gladiatori e corse di carri);
gli schiavi, su cui si fondava l'economia romana.
Per controllare Roma, Augusto rafforzò la burocrazia. La pax romana e la costruzione di strade favorirono i commerci in tutto l'Impero.
Augusto distinse le province in senatorie e imperiali.
Le prime erano territori pacificati governati da membri del Senato, le seconde da uomini fidati di Augusto perché a rischio insurrezione, sui confini. Il principe controllava direttamente l'Egitto, il granaio dell'impero.
Ricorda: sotto Augusto le province mantenevano obblighi fiscali ma avevano maggiore autonomia. I decurioni, membri dell'aristocrazia locale, divennero amministratori. Gli abitanti erano detti peregrini e non avevano la cittadinanza romana.
La religione
Augusto non si fece venerare come un dio ma istituì un culto del suo genio, che era lo spirito protettore dell'individuo. La sua figura ebbe un carattere sacro. Inoltre si fece nominare pontefice massimo e uno dei mesi dell'anno assunse il suo nome (augustus, oggi agosto).
La cultura
Continuò il processo di romanizzazione dell'Impero: si diffusero gli stili di vita dell'Urbe, i vestiti, le abitazioni, gli edifici come circhi, templi, terme, teatri, anfiteatri, ma anche la lingua Augusto si propose come il restauratore del mos maiorum, della tradizione e della frugalità in opposizione al lusso: introdusse leggi suntuarie contro gli eccessi, vanamente.
Ricorda: Augusto fece uso della propaganda per costruire la sua immagine e quella di Roma. Si affidò all'arte figurativa, monumentale (Ara Pacis) e alla letteratura; nacque un circolo di intellettuali sotto Mecenate di cui facevano parte Virgilio, Tito Livio, Orazio e molti altri.
Gli eventi
LE CARICHE DI AUGUSTO
Nel 29 a.C. Ottaviano tornò a Roma come pacificatore. Mantenne intatta la Repubblica ma instituì di fatto un principato, ricoprendo tutte le cariche politiche.
Fu nominatoAugusto,imperator (controllo dell'esercito), princeps senatus(per questo il suo fu un principato);
fuconsoledal 31 al 23 a.C.;
dal 23 a.C. ottenne latribunicia potestas, ossia i poteri dei tribuni della plebe;
divenneimperatore proconsole di tutte le province;
fu edile, censore e aveva il potere di nominare candidati alle cariche pubbliche;
divenne pater patriae.
L'ESPANSIONE DURANTE IL PRINCIPATO
Nel 20 a.C. Augusto strinse un patto con i Parti per il controllo dei territori d'Oriente. Costituì anche dei regni cuscinetto (vassalli) che rispondevano a Roma. Poi rafforzò il controllo sull'Europa centrale, spingendosi fino al Reno e al Danubio. Provò a combattere i Germani oltre il fiume Elba, ma le truppe di Varo furono pesantemente sconfitte nella foresta di Teutoburgo (9 d.C.).
Le conseguenze
Augusto riformò la società, le istituzioni politiche, l'amministrazione e l'aspetto di Roma: avviò un'imponente opera di costruzione e abbellimento della città. Nonostante ciò non fu mai eccessivo, seppe interpretare correttamente il volere dei diversi ceti e rispondere alle loro esigenze. Per questo governò fino alla morte nel 14 d.C. Nominò come suo successore Tiberio, che diede inizio alla dinastia Giulio-Claudia e alla successione familiare: la Repubblica era diventata un Impero ereditario.
Come era formata la società di Roma durante il principato?
La società romana era gerarchica e si fondava sulla povertà della maggioranza. Al vertice c'erano senatori e cavalieri, uomini arricchiti, militari e poi tutti gli altri: contadini, plebe urbana e schiavi.
Cosa si intende per "principato" nella storia di Roma?
Nel 29 a.C. Ottaviano tornò a Roma come pacificatore. Mantenne intatta la Repubblica ma instituì di fatto un principato, ricoprendo tutte le cariche politiche, tra cui quella di princeps senatus.
Che cosa si intende per "pax romana"?
La pax romana fu il periodo di pace avviato da Augusto e durato fino al II secolo d.C. che seguì la lunga fase di guerre interne a Roma.
Beta
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