Dopo le lotte interne tra patrizi e plebei, Roma poté concentrarsi sulla politica estera e passare da un atteggiamento difensivo all'espansione. In poco più di un secolo conquistò tutta l'Italia centrale e meridionale. Furono la capacità organizzativa di Roma e la sua abilità nel creare alleanze e fiducia a renderla grande.
Il quadro generale
Durante il V secolo a.C. Roma si espandeva su un territorio ancora contenuto. Insieme alla Lega latina aveva respinto l'espansione di Volsci ed Equi, ma la rivale città di Veio (etrusca) distava pochi chilometri. Dal IV secolo a.C., finite le lotte tra patrizi e plebei, iniziò l'espansione: nel 396 a.C. Roma conquistò Veio.
Gli eventi
LA CONQUISTA DEL LAZIO E LE GUERRE SANNITICHE, 340-290 a.C.
L'espansione fu frenata nel 390 a.C. dal saccheggio di Roma da parte dei Galli (Celti) comandati da Brenno:
i Romani dovettero pagare un riscatto per mandarli via.
La città si riprese velocemente, sconfisse Volsci ed Equi, si allargò e sottomise
la Lega latina in uno scontro che sancì l'egemonia di Roma nel Lazio (340 a.C.).
A partire da questo periodo tre guerre coinvolsero Romani e Sanniti per il dominio in Campania.
Prima guerra sannitica (343-341 a.C.): i confini rimasero invariati;
seconda guerra sannitica (326-304 a.C.): Roma subì diverse sconfitte, tra cui quella umiliante delle Forche Caudine, ma alla fine vinse e conquistò la Campania;
terza guerra sannitica (298-290 a.C.): contro Sanniti, Etruschi, Galli e Umbri. Roma riuscì a vincere e a espandersi in Italia centrale fino all'Adriatico.
Roma stringeva alleanze in due modi con le città conquistate: formava municipi con cui città e cittadini diventavano romani ma senza ottenere tutti i diritti, oppure creava città alleate (socii), che non ottenevano la cittadinanza. Entrambi solitamente rimanevano liberi di governarsi e non si sentivano sottomessi. Dovevano aiutare militarmente i Romani in caso di scontro e versare tributi.
Ricorda: vicino ai territori conquistati venivano costruite delle colonie, usate come avamposti militari, che si distinguevano in romane, ossia formate da cittadini romani, e latine, con cariche e leggi proprie, ma dovevano versare tributi a Roma.
L'ESPANSIONE A SUD, 282-275 a.C.
Roma voleva espandersi a Sud, ma doveva fare i conti con le poleis greche: in particolare con Taranto, che chiese aiuto a Pirro, re dell'Epiro (attuale Albania). Pirro vinse alcune battaglie senza ottenere vantaggi consistenti ("vittoria di Pirro"). I Romani invece ottennero una vittoria decisiva a Benevento nel 275 a.C. e si impossessarono di Calabria e Puglia.
Ricorda: l'esercito romano era formato da cittadini, non da mercenari, ed era molto numeroso, quindi poteva riprendersi velocemente dalle sconfitte. Inoltre i rinforzi arrivavano rapidamente grazie alle vie di comunicazione costruite, come la via Appia.
Le conseguenze
Nel III secolo a.C. Roma era diventata la potenza maggiore dell'Italia, con un territorio che si estendeva dall'Emilia Romagna fino a Puglia e Calabria, e toccava le due coste dal Tirreno all'Adriatico. Roma creava con le città conquistate un legame che andava oltre quello territoriale: veniva assimilata la cultura romana con un processo spontaneo di romanizzazione. La differenza tra cittadini romani e popoli italici (senza cittadinanza) però avrebbe presto portato disordini.
Ricorda: la cittadinanza per i Romani dava accesso alle cariche politiche e alla votazione, ma dava soprattutto vantaggi economici. I cittadini potevano commerciare con Roma, pagavano meno tasse, ricevevano protezione, potevano ottenere terre dell'agro pubblico e grano gratis in alcune occasioni.
La cittadinanza dava accesso alle cariche politiche, ma soprattutto dava vantaggi economici: i cittadini potevano commerciare con Roma, pagare meno tasse, ottenere terre dell'agro pubblico e a volte grano gratis.
Quali tipi di alleanze stringeva Roma con le città conquistate?
Roma stringeva due tipi di alleanze: i municipi, con cui città e cittadini diventavano romani ma senza ottenere tutti i diritti, oppure creava città alleate (socii), che non ottenevano la cittadinanza. Entrambi rimanevano liberi di governarsi, ma dovevano aiutare militarmente i Romani e versare tributi.
Quante furono le guerre sannitiche?
Le guerre tra Sanniti e Romani furono tre. La prima guerra sannitica tra il 343 a.C. e il 341 a.C., la seconda tra il 326 a.C. e il 304 a.C. e la terza tra il 298 a.C. e il 290 a.C.
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