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L'India tra XIII e XVI secolo

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L'età del bronzo e il Mediterraneo


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Insegnante: Massimiliano

Riassunto

L'India tra XIII e XVI secolo

In breve

La valle dell'Indo tra 1200 e 1500, l'impero Moghul e l'immobilismo della società.



Il territorio

Tra III e II millenio a.C., nella Valle dell'Indo alcune popolazioni costruirono le prime città, Mohenjo-Daro e Happa, dando inizio alla storia dell'India. Verso il 1500 a.C. nel territorio arrivarono gli Arii, nomadi che parlavano il sanscrito, usavano il bronzo e i carri trainati dai cavalli. Dopo questa invasione, se ne verificarono di altre. Diversi imperi e regni si avvicendarono nella Valle dell'Indo, tra i più importanti quelli dei Maurya (IV-II secolo a.C.) e Gupta (IV-VI secolo). 


La società 

La società indiana era pressoché immobile. Sin dai tempi degli Arii, infatti, la società era stata divisa in caste, gruppi sociali chiusi da cui non era possibile uscire: si apparteneva a una casta dalla nascita alla morte. Le caste erano inizialmente quattro:

  1. Bramini: i sacerdoti e gli intellettuali, che conoscevano i testi sacri e compivano funzioni spirituali e rituali;
  2. guerrieri e nobili: governavano e proteggevano gli altri;
  3. mercanti, artigiani, contadini: legati alla produzione, al commercio e all'artigianato;
  4. servitori: coloro che usavano la forza fisica per svolgere le loro mansioni.

Fuori casta erano gli intoccabili, disprezzati, considerati impuri e per questo relegati alle mansioni più umili. A questi gruppi ne si aggiunsero altri nel tempo.


I VILLAGGI

Gran parte della popolazione indiana viveva nelle campagne ed era organizzata in villaggi, che si organizzavano autonomamente ed erano autosufficienti. Uniche autorità erano i signorotti del luogo e i sovrani del subcontinente (un sistema simile al feudalesimo europeo). Il governo reale della comunità, però, era affidato a un consiglio di anziani. Chi non rispettava le regole veniva cacciato.



La religione

Fin dai tempi antichi, in India si sviluppò un insieme di credenze, riti e religioni che nell'Ottocento gli Inglesi avrebbero chiamato "Induismo", basata sui libri sacri Veda. Questa religione rimane fino a oggi. A partire dal X secolo, anche l'Islam si affermò in India, soprattutto nei sultanati del nord. Anche il Buddismo era diffuso.



Gli eventi


LE INVASIONI ISLAMICHE E IL SULTANATO DI DELHI

Nel VI secolo l'impero Gupta era finito, venendo sostituito da numerosi regni, e già nell'VIII secolo i califfi islamici inviarono delle spedizioni da ovest: intorno al X secolo si creò una base islamica nel Punjab (nel nord-ovest dell'India attuale). Nei secoli successivi, i musulmani turchi riuscirono a creare un forte Stato nell'India settentrionale e centrale, il sultanato di Delhi (1206 - 1526), di cultura e lingua persiana. Gradualmente anche questo Stato cominciò a frammentarsi: nel centro-sud nacquero il sultanato Bahaman (1347) e il regno induista di Vijayanagara (1336), che divenne un ricco impero nel sud. Vi erano anche svariati sultanati minori, sciiti, nel Deccan (altopiano al centro dell'India).


L'IMPERO MOGHUL

 Grazie alle catene montuose del nord, l'India venne risparmiata dalle invasioni mongole del Duecento. Il sultanato di Delhi venne però indebolito dallo scontro con Tamerlano, finché nel 1526 fu un suo discendente, Babur, signore di Kabul, a avviare la conquista del subcontinente (1526), sconfiggendo i vari regni e creando l'impero Moghul, che unificò la maggior parte degli attuali India, Pakistan e Bangladesh. Gli imperatori Moghul, anch'essi musulmani sunniti, dominarono l'India fino all'inizio del Settecento, imponendo la loro autorità anche a numerosi Stati vassalli. Le élite erano musulmane, ma gran parte dei sudditi rimasero induisti: gli imperatori alternarono periodi di tolleranza a epoche in cui si tentò di imporre l'Islam rigidamente. Fu un periodo di splendore, soprattutto sotto gli imperatori Akbar (1542-1605) e Aurangzeb (1618-1707): l'impero divenne uno degli Stati più ricchi e prosperi del mondo.

Storia; Asia e Africa tra Medioevo e Età Moderna; 1a media; L'India tra XIII e XVI secolo

L'impero Moghul


I RAPPORTI CON L'EUROPA

L'India, a differenza della Cina, non si chiuse ai contatti con l'Europa, anzi continuò gli scambi di natura commerciale (attraverso l'intermediazione musulmana). Dall'India provenivano le pregiate spezie, molto richieste in Europa.


Ricorda: in Europa con "Indie" si indicava l'intera Asia.


Dalla fine del Quattrocento i Portoghesi ottennero alcune basi sulle coste (Calicut, Goa), aprendo la strada alla crescente influenza europea nell'Età moderna.



Le conseguenze

Fino al Settecento, l'impero Moghul era solido e prospero. La società, però, era immobile da secoli. Le diseguaglianze all'interno della popolazione erano gravissime, i villaggi sfuggivano alla reale autorità dell'imperatore. L'imposizione dell'Islam sotto Aurangzeb provocò disordini e rivolte.

Gradualmente, anche l'impero Moghul entrò in crisi: esso sopravvisse fino alla metà dell'Ottocento, ma venne pesantemente sconfitto dai Persiani nel 1739. Un nuovo impero, quello Maratha (induista), impose la sua autorità su Delhi dal 1760 circa. Esso venne distrutto da un'invasione afghana nel 1761. Successivamente, sorsero numerosi nuovi Stati nel subcontinente.

Di questa frammentazione politica seppero approfittare gli europei (Portoghesi, Olandesi, Francesi, Inglesi) che nel corso dell'Età moderna si imposero in aree sempre più vaste, fino alla conquista britannica nel XIX secolo.

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FAQ - Domande frequenti

La società indiana era mobile o immobile?

L'impero Moghul in poche parole

Quali erano i rapporti tra India ed Europa nel Medioevo?

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