La tetrarchia inaugurata da Diocleziano favorì il ritorno all'ordine nell'Impero. Costantino sancì l'affermazione del cristianesimo e fondò Costantinopoli, l'Impero si avvicinò alla scissione tra Oriente e Occidente.
Le premesse
Gli imperatori alla fine dell'anarchia militare avevano mantenuto unito l'Impero e frenato le incursioni dei barbari. Nel 284 Diocleziano divenne imperatore e iniziò un periodo di benessere per i Romani. Diocleziano comprese che l'Impero non poteva essere governato da un solo uomo perché troppo vasto. Instaurò una tetrarchia, ossia un governo di quattro uomini.
Due Augusti, Diocleziano e Massimiano, con poteri superiori e rispettivamente a controllo dell'Oriente e dell'Occidente;
due Cesari, Galerio e Costanzo Cloro a Oriente e Occidente.
La residenza imperiale non fu più Roma, ma le città di Nicomedia e Sirmio per l'Oriente e quelle di Milano e Treviri per l'Occidente.
Gli eventi
LA POLITICA DI DIOCLEZIANO
I tetrarchi riuscirono a respingere i barbari e a rafforzare i confini a Oriente (contro i Persiani) e lungo il fiume Danubio. Nel 303-304 alcuni editti di Diocleziano avviarono una violenta persecuzione contro i cristiani.
Ricorda: Diocleziano si fece adorare come un dio. Roma non era più un principato o una monarchia assoluta, ma una monarchia investita dagli dei. I cristiani si opposero per cui furono perseguitati.
Diocleziano tentò di risollevare l'economia dell'Impero senza riuscirci: aumentò la tassazione, ma la popolazione abbandonò le città per sfuggire ai funzionari imperiali. Diocleziano organizzò l'Impero frammentando le province e riunendole in diocesi affidate ad amministratori: voleva evitare concentrazioni di potere.
LA FINE DELLA TETRARCHIA E L'ASCESA DI COSTANTINO
Nel 205 i due Augusti, Diocleziano e Massimiano, lasciarono il posto a Galerio e Cloro, che scelsero come Cesari i figli Massenzio e Costantino: era il meccanismo della tetrarchia. Entrambi i Cesari volevano il potere incontrastato, quindi scoppiò una guerra che vide trionfare Costantino a Ponte Milvio nel 312. La tetrarchia era crollata e Costantino divenne l'unico imperatore. Costantino raggruppò le diocesi in prefetture e nel 324 fondòCostantinopoliper amministrare l'Oriente. La città divenne una seconda capitale.
Ricorda: nel 313 Costantino emanò l'editto di Milano che concesse la libertà di culto a tutto in tutto l'Impero, quindi anche ai cristiani. Successivamente egli si convertì al cristianesimo segnando una svolta decisiva. I cristiani erano ormai troppi per essere perseguitati.
Le conseguenze
Nel IV secolo Costantino si poneva come il difensore della fede cristiana investito dal Dio. La svolta cristiana sancì l'affermarsi della Chiesa, che col tempo avrebbe preso sempre più potere. Nel IV secolo iniziarono le dispute dottrinali all'interno del cristianesimo: alcune dottrine furono riconosciute dalla Chiesa, e furono dette ortodosse, altre furono considerate eresie da combattere. Nel 337 Costanzo II succedette a Costantino.
Ricorda: Costantino convocò il concilio di Nicea nel 325, il primo concilio ecumenico (che riuniva tutti i vescovi cristiani): l'arianesimo fu condannato come eresia, venne riconosciuta la natura umana e divina di Cristo e la Chiesa si definì cattolica, cioè universale.
Costantino convocò il concilio di Nicea nel 325: l'arianesimo fu condannato come eresia, venne riconosciuta la natura umana e divina di Cristo e la Chiesa si definì cattolica, cioè universale.
Che cosa sancì l'editto di Milano?
Nel 313 Costantino emanò l'editto di Milano che concesse la libertà di culto a tutto in tutto l'Impero, quindi anche ai cristiani.
Cosa si intende per "tetrarchia"?
Diocleziano instaurò un un governo di quattro uomini, ossia una tetrarchia: due Augusti, Diocleziano e Massimiano a controllo dell'Oriente e dell'Occidente, e due Cesari, Galerio e Costanzo Cloro a Oriente e Occidente.
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