L'Europa orientale: dai Bizantini agli Ottomani

In breve

L'Europa orientale nel tardo Medioevo vide la fine del millenario Impero bizantino e l'emergere di nuovi attori: i principali furono i Turchi Ottomani.

Le premesse

L'IMPERO BIZANTINO

Dopo la Quarta crociata e il saccheggio di Costantinopoli (1204), l'Impero bizantino si era diviso in più Stati, riunificati dalla dinastia dei Paleologi nel 1261. L'Impero sopravvisse ancora per quasi due secoli, ma era ormai in decadenza: i Veneziani dominavano i commerci, e popoli aggressivi premevano sui sui suoi confini.

Ricorda: altri grandi Stati dell'Europa orientale tardomedievale erano la Polonia, governata dalla dinastia degli Jagelloni, e l'Ungheria, che raggiunse il massimo splendore con il re Mattia Corvino (1443-1490).

I TURCHI OTTOMANI

Quando i Turchi Selgiuchidi vennero travolti dall'invasione mongola alla metà del XIII secolo, il loro impero si disgregò e in Anatolia si formarono nuovi Stati musulmani: tra questi, il principato dei Turchi Ottomani, fondato dal condottiero Othman. Gradualmente, questa dinastia diede vita a un'impressionante espansione in tutto il Medio Oriente e nei Balcani, grazie a una solida organizzazione militare e all'entusiasmo religioso dei suoi guerrieri.

Gli eventi

L'EMERGERE DELLA SERBIA

L'Impero bizantino, dopo l'indebolimento dovuto alle Crociate e alle difficoltà economiche, si trovò ad affrontare le pressioni degli Stati vicini. I Serbi riuscirono a rendersi indipendenti  (1217) sfruttando la situazione a loro vantaggio e creando nella penisola balcanica un forte regno che riuscì a ingrandirsi annettendo ai suoi territori la Macedonia, l'Albania e buona parte della Grecia. La loro avanzata, che mirava alla conquista della stessa Costantinopoli, fu però fermata dall'arrivo improvviso dei Turchi Ottomani. 

L'AVANZATA DEGLI OTTOMANI

I successori di Othman espansero lo Stato turco in Asia Minore e, superati i Dardanelli, invasero i Balcani: nella battaglia della Piana dei Merli (nell'attuale Kosovo) del 1389, Serbi e Bulgari vennero sconfitti. Gli Ottomani conquistarono quindi gran parte della penisola balcanica, ma la loro avanzata si arrestò in seguito alla sconfitta subita ad opera di Tamerlano nel 1402. L'Impero bizantino, ormai ridotto alla sola città di Costantinopoli, riuscì momentaneamente a sopravvivere.

LA FINE DELL'IMPERO BIZANTINO

Quando Tamerlano morì e il suo impero crollò, i Turchi ripresero forza: riconquistarono tutti i territori perduti in Anatolia e nei Balcani, e nel 1453 Costantinopoli venne assediata e cadde per mano del sultano Maometto II, che ne fece la nuova capitale dell'Impero ottomano.

Ricorda: l'ultimo imperatore Costantino XI Paleologo morì in battaglia. La città continuò a chiamarsi Costantinopoli: l'attuale nome di Istanbul divenne ufficiale solo nel XX secolo.

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Le conseguenze

La conquista della penisola balcanica da parte dei Turchi causò la fuga di molte persone di cultura greca, che si sarebbero rifugiate in Europa occidentale alimentando Umanesimo e Rinascimento, e l'interruzione della formazione di Stati nazionali nell'Europa orientale. Gradualmente gli Ottomani si affermarono come principali interlocutori musulmani dell'Europa cristiana.

Dal punto di vista economico furono le repubbliche marinare italiane (perlopiù Genova, in misura minore Venezia) a risentire della fine dell'Impero bizantino, che pure suscitò preoccupazione in tutto l'Occidente, soprattutto negli Stati italiani. La presenza dei Turchi rese più difficili i commerci con l'Oriente.