Ne corso del secondo Novecento gli Stati Uniti dovettero fare i conti con una crisi economica e con l'insorgere dell'opinione pubblica. Intanto l'Unione Sovietica si avviò verso la disgregazione, fiaccata da un confronto che non poteva più reggere e dalle spinte indipendentiste dei Paesi satelliti.
Le premesse
Nel 1960 John Fitzgerald Kennedy divenne presidente degli Stati Uniti e avviò un programma (la "Nuova Frontiera") di riforme contro povertà e razzismo. Sostenne il movimento per i diritti ai neri di Martin Luther King, ma venne assassinato a Dallas il 22 novembre 1963. Gli succedette Johnson. Nel 1968 anche King venne ucciso. Nello stesso anno in tutto il mondo si sollevarono movimenti giovanili di protesta: la beat generation (i giovani che protestavano) chiese uguaglianza, la fine dell'imperialismo americano, dell'autoritarismo, del razzismo. Si diffusero i movimenti femministi per l'emancipazione della donna. In Unione Sovietica il successore di Stalin, Chruscev, avviò la destalinizzazione e rapporti più distesi con gli Stati Uniti. Alcuni Paesi satelliti pensarono di potersi staccare dall'URSS.
Gli eventi
LA GUERRA IN VIETNAM
Gli accordi di Ginevra del 1954 avevano diviso il Vietnam (ex colonia francese): a Nord c'era un regime comunista sostenuto dall'URSS con capitale Hanoi, e a Sud una dittatura sostenuta dagli USA, con capitale Saigon. I Vietcong, guerriglieri sostenuti dal Nord, conducevano la resistenza contro la dittatura. Johnson intervenne (1965) contro il Vietnam del Nord. L'opinione pubblica mondiale si schierò contro la guerra americana e gli USA non riuscirono a sconfiggere la resistenza vietnamita. Nixon (nuovo presidente USA, poi coinvolto nello scandalo Watergate) avviò delle trattative e ritirò le truppe dopo gli accordi di Parigi del 1973. Nel 1976 nacque la Repubblica socialista del Vietnam, riunito.
L'URSS E LA REPRESSIONE DEL DISSENSO
Nel 1968 la Cecoslovacchia tentò di staccarsi dall'URSS, guidata dal leader comunista Dubček. L'URSS temeva di perdere il controllo dei suoi Paesi satelliti, così inviò l'Armata rossa a reprimere l'iniziativa. Il movimento di riforma,la primavera di Praga, ebbe vita breve, ma favorì la crescita del dissenso, che era nutrito anche dalle difficili condizioni di vita della popolazione sovietica.
Ricorda:La condanna dei crimini di Stalin da parte di Chruscev aveva fatto sperare ancheUngheria e Poloniadi potersi staccare dall'URSS. La Cecoslovacchia voleva un"comunismo dal volto umano": apertura al liberismo e al pluralismo politico.
IL NEOLIBERISMO ECONOMICO
La crisi petrolifera generata dai Paesi produttori di petrolio dell'OPEC (1973), la guerra in Vietnam e il Welfare State pesavano sulle economie occidentali. Il presidente americano Ronald Reagan e Margaret Thatcher, Primo ministro britannico (1979-90), diedero via al neoliberismo economico: come nell'Ottocento, lo Stato non doveva più intervenire nell'economia, il mercato si sarebbe regolato liberamente attraverso la domanda e l'offerta. Venivano tagliate le spese sociali e avviato un processo di privatizzazione dei servizi.
Da sinistra: Margaret Thatcher (1925-2013) e Ronald Reagan (1911-2004)
IL CROLLO DELL'URSS E DEL MURO DI BERLINO
Negli anni '70 e '80 fu avviato un dialogo sempre più disteso tra USA e URSS, anche se rimanevano delle tensioni: Reagan avviò il programma "guerre stellari", un sistema di difesa spaziale contro i missili sovietici. Nel 1985 divenne segretario del PCUS (Partito comunista dell'Unione Sovietica) Michail Gorbachev che ritirò l'URSS dalla guerra che stava conducendo in Afghanistan, ridusse gli armamenti e avviò un programma di riforme incentrate sulla ristrutturazione (perestrojka) e trasparenza (glasnost). L'URSS si aprì ai principi democratici. Nel 1990 si tennero le prime elezioni.
Ricorda: le riforme di Gorbachev volevano rilanciare l'URSS, fiaccata da crisi economiche, guerre e dissenso. Il popolo però continuava a vivere in condizioni difficili e le libertà acquisite spinsero i Paesi verso l'indipendenza (1989-1991).
Il 9 novembre 1989 il muro di Berlino, simbolo della Guerra Fredda, fu abbattuto. Il 3 ottobre 1990 la Germania venne riunificata e Berlino tornò capitale. Gorbachev si dimise (25 dicembre 1991): nacque una una Confederazione degli Stati indipendenti (CSI) che includeva tutti i Paesi dell'ex URSS tranne Estonia, Lettonia e Lituania (repubbliche baltiche).
La caduta del muro di Berlino
Le conseguenze
Il crollo dell'Unione Sovietica sancì la fine della Guerra Fredda e del bipolarismo USA-URSS. Per alcuni anni si pensò che gli Stati Uniti avrebbero allargato la propria influenza su tutto il mondo, ma presto emerse un mondo multipolare. Dalla frantumazione dell'Unione Sovietica uscì sconfitto il comunismo e sorse una delle guerre civili più terribile dell'Europa del Novecento: quella nei Balcani.
Ricorda: la Jugoslavia per anni era stata tenuta insieme dal regime comunista di Tito (morto nel 1980), indipendente dall'URSS. Nel 1991 Bosnia-Erzegovina, Macedonia, Croazia e Slovenia ottennero l'indipendenza.
In Bosnia esistevano forti tensioni interne per la presenza di religioni diverse: scoppiò una guerra civile sanguinosissima tra musulmani, ortodossi e cattolici. Si attuò una vera e propria pulizia etnica, Sarajevo venne assediata e bombardata. Solo nel 1995 intervenne la NATO mettendo fine alla guerra. Anche in Kosovo, che voleva l'indipendenza dalla Serbia, ci fu una situazione analoga. Il conflitto terminò nel 1999 sempre per intervento della NATO e il Kosovo divenne indipendente.
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FAQ - Domande frequenti
Quando cadde l'URSS?
Nel 1985 Gorbachev divenne segretario del PCUS e avviò una serie di riforme che concessero maggiori libertà e volevano rilanciare l'URSS, fiaccata da crisi economiche, guerre e dissenso. Il popolo però continuava a vivere in condizioni difficili e le libertà acquisite spinsero i Paesi satelliti a conquistare l'indipendenza (1989-1991). L'URSS si disgregò e il 25 aprile 1991 Gorbachev si dimise.
Cosa si intende per neoliberismo?
Il neoliberismo è una politica economica che portarono avanti Reagan e Thatcher: lo Stato non doveva più intervenire in materia economica, il mercato si sarebbe regolato liberamente attraverso la domanda e l'offerta. Ciò portò al taglio delle spese sociali e alla privatizzazione dei servizi.
Quando si svolse la guerra del Vietnam?
I Vietcong, guerriglieri, conducevano la resistenza contro la dittatura del Vietnam del Sud. Il presidente americano Johnson intervenne (1965) contro il Vietnam del Nord. L'opinione pubblica mondiale si schierò contro la guerra americana, così Nixon dovette avviare delle trattative e ritirare le truppe nel 1973.