Tra le prime civiltà antiche del mar Mediterraneo un posto d'onore spetta alla civiltà minoica e all'isola di Creta, su cui sorse. Si tratta di una popolazione interessante e culturalmente sviluppata, che fu fondamentale per lo sviluppo dell'Antica Grecia.
Il territorio
IL MAR EGEO E CRETA
Dal XV secolo a.C. iniziarono i contatti tra le antiche civiltà urbane, quelle della Mesopotamia e della Siria, e le più giovani popolazioni stanziate sulle coste del mar Egeo. Proprio l'Egeo diventò ben presto un importante crocevia per i commerci ma anche per le battaglie. Si sviluppò infatti in quest'epoca la navigazione in mare aperto, che favorì sia i flussi commerciali che le frequenti guerre alla fine dell'Età del bronzo. Molto importante, grazie anche alla sua posizione nell'Egeo meridionale, la grande isola di Creta, ricca di terreni fertili, dove si sviluppò la civiltà chiamata minoica, dal nome del re Minosse.
La società
La fertilità dell'isola garantiva raccolti abbondanti, parte dei quali potevano essere scambiati. I Cretesi infatti, grazie alla posizione dell'isola, che si trovava esattamente tra Asia Minore e Grecia, diventarono abili navigatori e commercianti. Trasportarono lana, olio, pietre preziose e prodotti artigianali. Dal 2000 a.C., inoltre, sorsero sull'isola grandi palazzi, ognuno centro di un regno autonomo. Il più famoso è il palazzo di Cnosso, che ospitava la corte reale ma anche sale per le udienze, magazzini e laboratori artigianali.
La religione
A Creta si tenevano dei giochi in cui ragazzi e ragazze sfidavano un toro, cavalcandolo e compiendo acrobazie sul suo dorso. Questi giochi avevano un significato religioso, in quanto il toro era simbolo di fertilità. Nella religione minoica grande importanza avevano le divinità femminili: la principale era la Dea Madre, dea della terra, della vegetazione e della vita.
La cultura
La civiltà minoica era molto ricca e raffinata, come dimostrano gli affreschi che decorano i palazzi. I Cretesi utilizzavano diversi tipi di scrittura: dapprima una scrittura geroglifica, poi sostituita da due scritture sillabiche, la Lineare A e la Lineare B. Interessante notare come i palazzi cretesi fossero privi di mura e come nei corredi funebri non si trovano armi e armature: questi elementi sono indici della scarsa propensione alla guerra della civiltà di Creta, protetta dal mare e dalla flotta mercantile.
Gli eventi
Con il tempo, Creta riuscì a esercitare sul mar Egeo una talassocrazia commerciale, ossia un "dominio del mare" dal punto di vista dei commerci, tanto da poter imporre tributi ad alcune realtà vicine. Questo periodo di prosperità fu interrotto però da due fasi di crisi:
1700 a.C. circa: crisi segnata probabilmente da disastri naturali, come dei terremoti (non si sono infatti rinvenuti segni di invasioni o saccheggi), che distrussero i palazzi cretesi, che vennero riedificati;
1450 a.C. circa: nuova distruzione dei palazzi, senza ricostruzione. Dopo circa duecento anni essi vennero completamente abbandonati. Probabilmente questa crisi fu causata da rivolte interne che favorirono il declino di Creta e la conseguente invasione dei popoli vicini, come i Micenei.
IL MINOTAURO TRA MITO E STORIOGRAFIA
Secondo il mito, il re di Creta Minosse fece imprigionare nel labirinto di Dedalo un mostro dal corpo di uomo e testa di toro, il Minotauro, a cui venivano dati in sacrificio ogni anno dei giovani provenienti da Atene, città tributaria.
Questa tradizione venne spezzata quando Teseo, figlio del re di Atene, giunse a Creta e uccise il Minotauro, uscendo dal labirinto grazie all'aiuto della figlia di Minosse, Arianna.
Alcuni elementi del mito possono essere analizzati storicamente e usati come mezzo per capire meglio la civiltà minoica:
I palazzi cretesi: molto ampi ed elaborati. Per uno straniero era facile smarrirsi al loro interno, proprio come nel labirinto di Dedalo;
"labirinto": il termine deriva da labrys, che indicava un'ascia bipenne utilizzata per sacrifici anche umani, come quello dei giovani divorati dal mostro;
il toro: elemento centrale in molte cerimonie religiose cretesi;
il tributo di Atene: indica la posizione di dominio e influenza che Creta esercitò sulle coste del Mar Egeo;
Teseo che uccide il Minotauro: riferimento al declino del potere cretese e all'invasione dei Micenei, provenienti dalla Grecia.
Nella religione minoica grande importanza avevano le divinità femminili: la principale era la Dea Madre, dea della terra, della vegetazione e della vita.
Cosa successe nel mar Egeo nel XV secolo a.C.?
Dal XV secolo a.C. iniziarono i contatti tra le antiche civiltà urbane, quelle della Mesopotamia e della Siria, e le più giovani popolazioni stanziate sulle coste del mar Egeo. Proprio l'Egeo diventò ben presto un importante crocevia per i commerci ma anche per le battaglie.
Il mito del Minotauro in breve
Secondo il mito, il re di Creta Minosse fece imprigionare nel labirinto di Dedalo un mostro dal corpo di uomo e testa di toro, il Minotauro, a cui venivano dati in sacrificio ogni anno dei giovani provenienti da Atene, città tributaria. Questa tradizione venne spezzata quando Teseo, figlio del re di Atene, giunse a Creta e uccise il Minotauro, uscendo dal labirinto grazie all'aiuto della figlia di Minosse, Arianna.
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