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Umanesimo e Rinascimento

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L'età del bronzo e il Mediterraneo


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Insegnante: Massimiliano

Riassunto

Umanesimo e Rinascimento

In breve

Umanesimo e Rinascimento furono due movimenti culturali che ebbero conseguenze ampissime sulla cultura Europea. Ne esaminiamo qui le origini, le caratteristiche e gli elementi di diffusione.



Definizione

​Dalla metà del Trecento alla fine del Cinquecento in Europa si sviluppò un grande movimento di rinnovamento culturale, caratterizzato dallo sviluppo di una cultura laica, svincolata dal sapere delle Sacre Scritture, e dalla ripresa del sapere antico, greco-romano.

Venne ribadita con forza la centralità dell'essere umano, da cui il nome di Umanesimo.

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"L'Uomo Vitruviano" di Leonardo da Vinci


Ricorda: laico deriva dal greco laikos, che significa "proprio del popolo". Con il tempo passò a significare ciò che non era di pertinenza della Chiesa.


LE FASI

Si identificano due fasi di questo rinnovamento culturale:

  1. La prima fase (da metà Trecento a metà Quattrocento): rivolta a un ristretto numero di persone (aristocratici e letterati), che recuperarono la cultura del mondo antico, è chiamata Umanesimo;
  2. la seconda fase (da metà Quattrocento a fine Cinquecento): crebbe la consapevolezza di star abbandonando il Medioevo per entrare in una nuova epoca di rinascita, da cui il nome di Rinascimento.



Le origini e le caratteristiche

Umanesimo e Rinascimento nacquero in Italia, nelle capitali degli Stati regionali, grazie ad alcune dinastie regnanti: gli Sforza a Milano, i Gonzaga a Mantova, i Medici a Firenze, gli Este a Ferrara, i papi a Roma. Gli umanisti si interessarono al recupero e allo studio della cultura classica (humanae litterae). In questo periodo si diffuse nell'Europa occidentale la cultura greca, grazie all'arrivo di letterati greci dopo la caduta di Costantinopoli (1453). Gli autori antichi vennero presi a modello, anche per il loro impegno politico. Con il Rinascimento, invece, si attribuì un nuovo valore alla vita materiale, rinacque un interesse per la natura e il suo studio, e infine, come per gli antichi Greci, la bellezza venne definita dall'armonia fra le parti. Numerosi i ritrovamenti di opere considerate perdute durante il Medioevo. 


Ricorda: è in questo periodo che i letterati iniziarono a considerare il millennio che li separava dalla cultura classica come un'oscura età di mezzo, da cui appunto il termine Medioevo, a lungo connotato negativamente.



La diffusione

Questo rinnovamento culturale nacque in Italia, ma si diffuse poi in tutta Europa. Una circolazione di sapere così ampia fu resa possibile da due cambiamenti rivoluzionari.

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La stampa di Gutemberg in un'immagine dell'epoca

  • La carta (inventata dai Cinesi e portata in Europa dagli Arabi) sostituì la pergamena;
  • l'invenzione della la stampa a caratteri mobili, attribuita al tedesco Johannes Gutenberg, rese possibile avere un numero maggiore di libri in tempi più brevi e a prezzi più contenuti rispetto ai manoscritti.


I centri di questo rinnovamento culturale furono le corti signorili, che accolsero artisti, letterati, funzionari e buffoni. Numerosi aristocratici protessero gli artisti, che gli dedicarono le loro opere (mecenatismo). La vita di corte venne descritta da vari autori, come Baldassarre Castiglione (autore de Il libro del Cortegiano, 1528) e Giovanni Della Casa (che scrisse il Galateo, 1558).



Le conseguenze


L'ARTE

Durante il Medioevo, le discipline artistiche (pittura, scultura, disegno, architettura) erano considerate "arti meccaniche", cioè artigianali. Con il Rinascimento, invece, esse cominciarono ad essere considerate analoghe alle "arti liberali" (intellettuali): l'artista non era più un oscuro artigiano, ma un talento riconosciuto. Nacquero nuovi generi pittorici: la paesaggistica, la rappresentazione dei temi e dei miti dell'Età classica, la ritrattistica, che divenne per i potenti una vera e propria moda. In questo periodo si cominciò ad applicare nuovamente la prospettiva (già utilizzata dagli antichi), che permetteva di rappresentare la realtà così come era vista.

Numerosi artisti furono anche scienziati ed esperti in diversi campi del sapere. Tra i più famosi vi furono:

  • Filippo Brunelleschi (1377-1446): orefice, scultore, architetto;
  • Michelangelo Buonarroti (1475-1564): pittore, scultore, poeta e architetto;
  • Leonardo da Vinci (1452-1519): pittore, scultore, architetto, musicista, ingegnere, inventore.
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La Cappella Sistina, affrescata da Michelangelo


LA SCIENZA E LA TECNICA

Il nuovo interesse per la natura portò a importanti innovazioni che posero le basi per alcune moderne discipline scientifiche.

  • La Chiesa autorizzò a inizio Cinquecento la dissezione dei cadaveri: nacque l'anatomia;
  • Niccolò Copernico elaborò nel 1543 una teoria eliocentrica, secondo la quale è la Terra che ruota intorno al Sole, e non viceversa, come si credeva (teoria geocentrica o tolemaica). La teoria copernicana, sebbene esatta, era in contrasto con le Sacre Scritture, fu dunque osteggiata e faticò ad affermarsi;
  • nel 1582 papa Gregorio XIII, sfruttando i recenti studi astronomici, elaborò un nuovo calendario (gregoriano), che correggeva gli errori di calcolo del calendario vigente, risalente a Giulio Cesare (calendario giuliano);
  • dal Trecento cominciò l'installazione dei primi orologi meccanici su torri e campanili, che suddividevano il tempo in ore di uguale durata, fornendone una misurazione più precisa.


Ricorda: gli orologi meccanici si trovavano nelle grandi città, in campagna ancora per lungo tempo si faceva affidamento al Sole e alle campane.


LE CITTÀ

La rinascita culturale (e il contemporaneo sviluppo delle armi da fuoco) portò anche a interessanti cambiamenti nelle città, soprattutto italiane.

  • Le alte mura medievali vennero sostituite da fortezze e bastioni sporgenti (più adatte alla nuove tecniche di guerra);
  • le strade cittadine divennero dritte e più ampie che in passato;
  • numerosi aristocratici si fecero costruire dei palazzi, che ospitavano ampi saloni, biblioteche, e giardini curatissimi (detti all'italiana).

In quest'epoca si colloca il progetto della città ideale dalle proporzioni perfette, un'utopia, non realizzata, a cui numerosi artisti e architetti cercarono di ispirarsi nelle loro opere (come Piero della Francesca).


LA VITA DELLE DONNE NELL'EPOCA RINASCIMENTALE

L'istruzione era riservata a pochissime donne, della classe nobile, che divennero mecenati: è il caso di Isabella d'Este a Mantova. Poche le donne artiste: fra queste vi furono poetesse (Vittoria Colonna, Veronica Gambara, Gaspara Stampa) e pittrici (Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana e, nel Seicento, Artemisia Gentileschi). Molto poco cambiò, rispetto al passato, la vita quotidiana delle donne comuni, destinate alla vita domestica e al matrimonio: a causa dell'alta mortalità infantile, alle donne era infatti richiesto di mettere al mondo un gran numero di figli. In questo periodo si ebbe, infine, un intenso sviluppo della caccia alle streghe: tra XV e XVII secolo si stima che almeno 100000 donne vennero accusate di stregoneria, torturate e condannate a morte (per decapitazione, affogamento o rogo), dai tribunali religiosi e laici.

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FAQ - Domande frequenti

La caccia alle streghe quando si verifica in Italia?

Quali furono i vantaggi della stampa a caratteri mobili?

Umanesimo e Rinascimento in poche parole?

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