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Il fascismo in Italia

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Insegnante: Priscilla

Riassunto

Il fascismo in Italia

In breve

L'ascesa del fascismo e il seguente ventennio di potere che detenne cambiarono per sempre l'Italia e la sua storia. Scopriamone insieme premesse, eventi salienti e conseguenze. 



Le premesse

Alla fine della Prima Guerra Mondiale, l'Italia ottenne l'Istria, il Trentino, l'Alto Adige e la Venezia Giulia ma non la Dalmazia e la città di Fiume. La vittoria fu dunque considerata mutilata. Nacquero il Partito socialista (marxisti rivoluzionari) e quello popolare (cattolico). Nel 1919 il governo fu affidato ai liberali di Giolitti che dovettero gestire gli scioperi del 1919-1920, il "biennio rosso", dimostrandosi deboli. Operai e contadini chiesero la riduzione dell'orario lavorativo, aumenti salariali e consigli simili ai soviet, sotto l'influenza della rivoluzione russa. Nel 1921 nacque il Partito comunista, guidato da Gramsci e Bordiga. A differenza dei socialisti, ritenevano che le riforme (in parte ottenute) non fossero sufficienti: serviva la rivoluzione.



Gli eventi


L'ASCESA DEL FASCISMO, 1921-1924

L'ascesa del Partito fascista era sostenuta da chi temeva la rivoluzione o sognava una svolta. Con le elezioni del 1921 (sistema proporzionale), i fascisti entrarono in Parlamento con i liberali. Guidati da Benito Mussolini, allestirono squadre d'azione che usavano la violenza per imporre il proprio volere, in particolare contro i socialisti (sindacati, consigli contadini). Il 28 ottobre 1922 i fascisti marciarono su Roma. Il Re Vittorio Emanuele III incaricò Mussolini di formare un governo insieme agli altri partiti.  


Ricorda: il fascismo era temuto, ma anche sostenuto. Il Re voleva riportare ordine nel Paese, gli ex combattenti speravano in un potere forte per ottenere le terre escluse dal patto di Londra, industriali e agrari volevano contrastare i proletari, mentre alcune forze politiche speravano di allontanare il comunismo.


Alle elezioni del 1924 (a sistema maggioritario) il Partito fascista ottenne la maggioranza. Giacomo Matteotti, del Partito socialista unitario, denunciò la violenza con cui si erano svolte le elezioni e per questo venne assassinato. Il Re non prese posizione e l'opposizione si ritirò dal Parlamento in protesta (Secessione dell'Aventino). 


LA DITTATURA FASCISTA

Mussolini rispose all'omicidio di Matteotti rivendicando le violenze fasciste e dando inizio alla dittatura. Tra il 1925 e il 1926 impose una serie di misure: 


  • Emanazione delle leggi fascistissime, a Mussolini era concesso ogni potere;
  • chiusura del Parlamento; 
  • partiti dichiarati fuorilegge, escluso quello fascista; 
  • soppressione della libertà di stampa;
  • deputati aventiniani dichiarati decaduti (uccisi, incarcerati o esiliati);
  • creazione di una polizia segreta e tribunale contro gli antifascisti;
  • economia protezionista e autarchica, l'Italia doveva essere autosufficiente.
Storia; Il Novecento; 1a media; Il fascismo in Italia

Benito Mussolini (1883-1945)


Ricorda: già dal 1922 Mussolini aveva creato degli organismi paralleli a quelli statali: il Gran consiglio del fascismo che consigliava il governo e la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, un esercito fascista.   


LA POLTICA INTERNA

Molte aree vennero bonificate per l'agricoltura. Mussolini mise fine allo scontro tra Stato e Chiesa, dovuto alla conquista di Roma del 1870. Con i patti lateranensi (1929) i due poteri riconobbero la sovranità sui rispettivi territori (Stato italiano e Città del Vaticano), mentre un concordato disciplinò i rapporti tra le parti.


LA POLITICA ESTERA

Mussolini voleva rendere grande l'Italia e costruire un Impero. Per aumentare le risorse e ridurre la disoccupazione, inoltre, servivano nuovi territori. Nel 1935 l'Italia attaccò l'Etiopia, riuscendo a conquistarla. La guerra rappresentò un atto di sfida verso la Società delle Nazioni, di cui l'Etiopia ne faceva parte. Vennero applicate delle sanzioni economiche che spinsero l'Italia ad avvicinarsi alla Germania (Asse Roma-Berlino). 


Ricorda: l'Italia aveva già delle colonie in Eritrea, Somalia e Libia. 

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Il fascio littorio del Partito Nazionale Fascista (PNF)



Le conseguenze

Il fascismo riportò una stabilità apparente in Italia dopo il periodo di disordini del biennio rosso. Il dissenso fu messo a tacere, ma continuò a esistere, sotterraneo. Alleandosi con la Germania, l'Italia diventò protagonista internazionale, ma si associò a una politica razzista che sfociò nelle leggi razziali del 1938. La sfida alla Società delle Nazioni segnò l'acuirsi dei conflitti che sarebbero esplosi nel 1939.

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FAQ - Domande frequenti

La politica estera di Mussolini in breve.

Che cos'è la marcia su Roma?

Quali erano le principali forze politiche in gioco negli anni Venti in Italia?

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