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L'Età Tardoantica

La crisi del III secolo

La crisi del III secolo

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Insegnante: Priscilla

Riassunto

La crisi del III secolo

​​In breve

La crisi del III secolo fu un periodo di mutamento e transizione. L'Impero romano si indebolì, lasciando spazio alle incursioni delle popolazioni germaniche, mentre la società si trasformò profondamente.



Il territorio

Nel III secolo l'Impero romano era ancora molto vasto. Andava dalla Spagna all'Asia e dalla Britannia all'Africa del Nord, ma i confini diventavano sempre più deboli: Marco Aurelio aveva affrontato le prime invasioni dei barbari. Scoti e Pitti attaccavano in Britannia, Alamanni, Marcomanni, Franchi, Quadi, Sassoni, Burgundi e Vandali in Europa centrale, Visigoti, Persiani Sasanidi e Arabi in Asia, i Berberi in Africa settentrionale.


Ricorda: spesso i popoli germanici entrarono nei confini romani attraverso foedera (patti), come fece Marco Aurelio con i Sarmati iazigi. I barbari ottenevano terre da coltivare, mentre Roma otteneva soldati per combattere, tributi e poneva un freno alle guerre.



La società

Il periodo che va dal III secolo alla metà del VI secolo è detto Età tardoantica. Il III secolo coincise con la crisi dell'Impero romano, che portò alla sua dissoluzione, ma anche con un periodo di cambiamento e transizione verso il Medioevo. 


I POPOLI GERMANICI

I Germani vivevano in villaggi di legno a volte fortificati. Erano organizzati in modo piuttosto fluido. 

  • Si dividevano in tribù che cambiavano velocemente; 
  • erano guidati da un re, eletto solo in caso di necessità (guerra); 
  • le donne erano poco considerate; 
  • l'aristocrazia militare era in grado di riunire più tribù insieme, dando vita a popoli come Franchi e Alamanni.

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L'IMPERO E LA CRISI

Nel III secolo l'Impero romano viveva un periodo di crisi sotto molti aspetti. 

  • L'esercito pesava sulle casse dello Stato: la fine delle guerre di conquista aveva ridotto i bottini, il numero di legionari fu aumentato per difendere i confini e gli imperatori dovevano ingraziarsi i militari concedendo privilegi; 
  • l'economia subì un duro colpo: la moneta fu svalutata facendo lievitare i prezzi e inducendo un ritorno al baratto, mentre le imposte aumentarono e con esse la povertà. Le città entrarono in crisi; 
  • la peste di Cipriano (250-270) colpì l'Impero.  
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La peste decimò l'Impero



La cultura


LA CULTURA GERMANICA

I Romani chiamavano barbari (da bar bar, "balbettare") gli stranieri che parlavano un'altra lingua: li consideravano culturalmente inferiori e rozzi. Essi coincidevano con il grande gruppo delle popolazioni germaniche che si estendevano dalla Scandinavia meridionale fino al mar Nero. Le popolazioni germaniche avevano una cultura orale: riconoscevano alla scrittura un valore magico e la usavano solo in rari casi. Praticavano l'agricoltura, l'allevamento e l'artigianato.



Gli eventi


L'ANARCHIA MILITARE (235-284)

Alla morte di Severo Alessandro, nel 235, iniziarono cinquant'anni di lotte per il potere che videro alternarsi trenta imperatori scelti dall'esercito: iniziò un'anarchia militare. Nel 256 i Persiani Sasanidi conquistarono Antiochia (Siria) e fecero prigioniero l'imperatore Valeriano. Intorno al 260 alcuni territori romani iniziarono a nominare imperatori dei generali delle legioni per amministrare meglio la difesa contro i barbari, disconoscendo però l'autorità imperiale centrale, come accadde in Gallia e in Siria. 


Ricorda: nel 268 l'imperatore Claudio II diede inizio al periodo degli imperatori illirici, che diedero una certa stabilità all'Impero. Sedarono in parte le invasioni, dotarono Roma di mura difensive (mura aureliane), ma dovettero cedere territori, come la Dacia.


Nel 284 Diocleziano divenne imperatore e terminò l'anarchia militare.



Le conseguenze

La crisi del III secolo segnò il declino dell'Impero romano e portò numerosi cambiamenti nella società. La pressione delle popolazioni germaniche si fece più insistente, anche se gli imperatori e l'apparato amministrativo riuscirono a riprendere il controllo dell'Impero. La crisi economica, le scorrerie e l'aumento generale delle tasse mutarono il ruolo dei latifondisti: i proprietari terrieri fortificarono i propri terreni, assunsero soldati e iniziarono a riscuotere personalmente le tasse dai contadini che lavoravano per loro, quindi acquisirono sempre più potere.

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Cosa si intende per "anarchia militare"?

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