Il Novecento fu un secolo drammatico, caratterizzato dai due conflitti mondiali, dai rispettivi dopoguerra e dai regimi totalitari. Fu però anche il tempo della psicoanalisi, della scoperta della relatività, dei mezzi di comunicazione, del digitale e delle sue tecnologie, della globalizzazione, della conquista dello spazio e delle avanguardie. In letteratura, tutto questo si traduce in un profondo senso di inquietudine, solitudine e frustrazione.
Il primo Novecento
IL CREPUSCOLARISMO
Una delle avanguardie italiane di inizio Novecento fu il Crepuscolarismo. Nato come termine dispregiativo, ben presto indicò un tipo di poesia dimessa, malinconica, che celebrava le piccole cose della vita quotidiana utilizzando un linguaggio semplice, volutamente privo di qualsiasi ricercatezza stilistica. I rappresentanti del Crepuscolarismo furono Guido Gozzano, Marino Moretti, Corrado Govoni.
IL FUTURISMO
Il Futurismo nacque nel 1909 a opera di Filippo Tommaso Marinetti e si caratterizzò per una forte rottura con la tradizione e per una volontà di sconvolgimento delle forme artistiche del passato. Questa avanguardia artistica ci tenne a esprimere la vitalità della civiltà industriale celebrando tecnologia, macchine, velocità, coraggio, audacia, violenza e addirittura la guerra. I maggiori poeti del Futurismo furono Ardengo Soffici e Aldo Palazzeschi. La loro poesia era libera, la sintassi inesistente, le parole slegate grammaticalmente.
L'ERMETISMO
Nel Novecento, la poesia abbandona il linguaggio tradizionale, rincorrendo l'ideale di una poesia pura, essenziale, rinnovata nei temi e nelle forme. Giuseppe Ungaretti, che di questo fu un maestro, ispirò la nascita della corrente dell'Ermetismo: oscura, incomprensibile, scarna, allusiva e simbolica. Molti furono i poeti che la reinterpretarono in maniera personale, facendone una delle correnti più importanti del periodo, soprattutto in poesia.
Il secondo Novecento
IL NEOREALISMO
Terminata la tragica esperienza della Seconda Guerra Mondiale, in Italia si fece sentire un rinnovato bisogno di impegno concreto dal punto di vista sociale e politico, anche nella letteratura. Il Neorealismo si allaccia alla narrativa verista e al realismo ottocentesco, e racconta del suo tempo e della sua realtà, segnata dalla guerra, dalla Resistenza, dai bombardamenti, dalla miseria. Tra gli scrittori più significativi di questa corrente ricordiamo Elio Vittorini, Primo Levi, Elsa Morante, Carlo Cassola, Pier Paolo Pasolini. Il Neorealismo trovò la sua espressione più matura nel cinema.
IL GRUPPO 63
Negli anni Sessanta si registra in letteratura una seconda spinta rinnovatrice dopo quella delle avanguardie di inizio secolo. Uno dei gruppi più importanti in questo senso fu il Gruppo 63, formato tra gli altri anche da Umberto Eco e Luigi Malerba.
Il Neorealismo si allaccia alla narrativa verista e al realismo ottocentesco, e racconta del suo tempo e della sua realtà, segnata dalla guerra, dalla Resistenza, dai bombardamenti, dalla miseria.
Quali sono le caratteristiche del Futurismo?
Il Futurismo si caratterizzò per una forte rottura con la tradizione e per una volontà di sconvolgimento delle forme artistiche del passato. Questa avanguardia artistica ci tenne a esprimere la vitalità della civiltà industriale celebrando tecnologia, macchine, velocità, coraggio, audacia, violenza e addirittura la guerra.
Quali sono le caratteristiche del Crepuscolarismo?
Crepuscolarismo indicò un tipo di poesia dimessa, malinconica, che celebrava le piccole cose della vita quotidiana utilizzando un linguaggio semplice, volutamente privo di qualsiasi ricercatezza stilistica.
Cosa succede nel Novecento?
Il Novecento fu un secolo drammatico, caratterizzato dai due conflitti mondiali, dai rispettivi dopoguerra e dai regimi totalitari. Fu però anche il tempo della psicoanalisi, della scoperta della relatività, dei mezzi di comunicazione, del digitale e delle sue tecnologie, della globalizzazione, della conquista dello spazio e delle avanguardie.
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