Tra i maggiori poeti italiani del Cinquecento, Torquato Tasso mostra nelle sue opere le aspirazioni e le contraddizioni dell'uomo moderno. Con la sua Gerusalemme liberata, egli rinnova il genere del poema cavalleresco.
La vita
La giovinezza
Nato a Sorrento nel 1544, Torquato Tasso seguì il padre nelle varie corti d'Italia. Trascorse il suo periodo più felice a Ferrara, alla corte degli Estensi. Qui compose l'Aminta, un dramma pastorale, e la Gerusalemme liberata, il suo capolavoro, che terminò nel 1575.
La malattia e la morte
Nello stesso 1575 fu colpito da un grave squilibrio mentale che gli causò la reclusione nell'ospedale di Sant'Anna per sette anni. Durante il periodo di reclusione, venne pubblicata a sua insaputa la Gerusalemme liberata. Quando fu rilasciato iniziò a vagabondare per l'Italia. A Roma il Papa gli promise l'incoronazione poetica, ma Tasso morì nel 1595 prima di riuscire a riceverla.
La Gerusalemme liberata
La struttura
La Gerusalemme liberata è un poema epico-cavalleresco composto da 20 canti in ottave di endecasillabi. Si basa su un avvenimento storico: la prima crociata, che si concluse nel 1099 con la presa di Gerusalemme da parte dell’esercito cristiano.
La trama
La narrazione inizia dall’ultimo anno di guerra tra cristiani e pagani. Plutone, re degli inferi, manda dai cristiani la bellissima maga Armida per distrarli. Questa riesce a sedurre e allontanare Rinaldo, di cui si innamora, e Tancredi, innamorato di Clorinda, guerriera pagana. L’esercito cristiano si trova in difficoltà, ma Tancredi e ed altri riescono a fuggire. Clorinda, colpita a morte da Tancredi in duello, chiede di essere battezzata e solo allora Tancredi scopre la sua identità. Nel frattempo Rinaldo viene liberato, portando alla vittoria dei cristiani.