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Insegnante: Giulia

Riassunto

Epica latina

In poche parole

Diversamente dal suo equivalente greco, l'epica latina nasce in forma scritta (letteraria). Gli autori latini di questo genere erano poeti affermati che scrissero lunghi poemi rielaborando le storie dell'epica e della mitologia classica, o la storia romana. Tra le opere più importanti ricordiamo la Pharsalia di Lucano (I secolo d.C.) e l’Achilleide di Stazio (I secolo d.C.). Ma il poema epico latino più famoso è l'Eneide, scritta da Virgilio nel I secolo d.C., in cui sono narrate le vicende di Enea, che dopo un lungo viaggio arriva in Lazio e fonda la civiltà romana.



1. Virgilio: Vita e Opere

Publio Virgilio Marone nacque nel 70 a.C. ad Andes (Mantova), da una famiglia di agiati proprietari terrieri. Trascorse l'infanzia a contatto con la natura e il mondo contadino, e questo influenzò le sue opere. Studiò grammatica a Cremona, poi andò a Milano e nel 55 a.C. si trasferì a Roma per studiare Giurisprudenza. Tuttavia, a causa del suo interesse per la letteratura e la filosofia, iniziò a comporre versi e fece amicizia con letterati e uomini di cultura. Al periodo in cui Virgilio visse a Napoli risale la composizione della sua prima opera: le Bucoliche (il titolo significa: "canto dei pastori"), una raccolta di dieci canti in cui è esaltata la tranquillità della vita pastorale.


nella roma di augusto e mecenate

Dopo il grande successo ottenuto dalle Bucoliche, Virgilio tornò a Roma ed entrò nella cerchia degli artisti e poeti che vivevano sotto la protezione di Mecenate, un nobile amante delle arti e ministro dell'imperatore Ottaviano Augusto. Su consiglio di Mecenate compose la sua seconda opera, le Georgiche, un trattato in quattro libri sulla coltivazione dei campi e sull’allevamento del bestiame e delle api che poneva l'accento sul lavoro contadino e sulla vita semplice. 


LA COMPOSIZIONE DELL'ENEIDE

Virgilio iniziò a scrivere l'Eneide nel 29 a.C. su richiesta dell'imperatore Ottaviano, che apprezzava gli ideali del poeta e voleva celebrare il periodo di pace instauratosi dopo le guerre civili. Nel poema, attraverso la narrazione delle nobili origini di Roma, venivano esaltati indirettamente l’operato di Augusto e la sua famiglia, la gens Iulia, discendente dallo stesso Enea. Al poema Virgilio si dedicò fino alla morte improvvisa, avvenuta nel 19 a.C. a Brindisi. Prima di morire, non avendo il tempo di rivedere la sua opera, l'autore chiese agli amici di distruggerla, ma essi la consegnarono comunque all'imperatore. In questo modo è giunta fino a noi.



2. L'Eneide 

L'Eneide è un poema epico e mitologico di 12 mila versi contenuti in 12 libri, scritto in esametri. Celebra le origini e la storia di Roma. Il protagonista è Enea (e alcuni suoi compagni Troiani) che, scampato alla distruzione di Troia, giunge nel Lazio e fonda una nuova città. Suo figlio Iulo (o Ascanio), capostipite della gens Iulia, aveva fondato Alba Longa; successivamente i suoi discendenti Romolo e Remo fondarono Roma. 


Struttura e Tema

La struttura narrativa dell'opera si ispira ai poemi omerici. I primi sei canti, che narrano del viaggio di Enea, seguono il modello dell'Odissea, mentre i sei canti successivi, che raccontano della guerra sostenuta dai Troiani in Lazio contro le popolazioni locali, richiamano l'Iliade. Tuttavia Virgilio, a differenza di Omero, descrive molto attentamente i sentimenti dei personaggi, intervenendo anche nella narrazione per esprimere il proprio punto di vista.


vicenda 

Il poema si apre con Enea e i suoi compagni che naufragano sulle coste della Libia (Africa) dopo una tempesta, e vengono accolti da Didone, regina di Cartagine. Durante un banchetto Enea narra le sue avventure: dopo dieci anni di guerra, i Greci, dopo aver finto di ritirarsi, nascosti dentro un enorme cavallo di legno (portato dentro le mura dai Troiani) ne uscirono a notte fonda distruggendo la città. Enea riuscì a fuggire insieme al figlio Ascanio, al padre Anchise, alla moglie Creusa (scomparsa misteriosamente durante la fuga) e ad altri compagni. Cercando una nuova patria viaggiano nel mar Mediterraneo per sette anni, toccano molte terre tra cui la Sicilia, dove Anchise muore, e da lì vengono spinti da una tempesta nella terra di Didone. La regina di Cartagine ed Enea si innamorano e vivono un periodo insieme, fino a che Giove manda Mercurio (messaggero degli dèi) dall'eroe per ricordargli la sua missione. Didone, disperata per la partenza di Enea, si uccide. Sbarcato a Cuma, il Troiano si reca dalla Sibilla (sacerdotessa di Apollo) che lo porta nell'oltretomba, dove l'ombra di suo padre gli mostra i suoi discendenti e la creazione di Roma. L'eroe finalmente raggiunge le foci del Tevere, riconosce la terra promessa e viene accolto benevolmente dal re Latino, che gli offre in moglie la figlia, Lavinia. Purtroppo la madre di lei si oppone, dal momento che la ragazza era già stata promessa in sposa a Turno, re dei Rutuli. Ne scaturisce una guerra tra i Rutuli, alleati con gli altri popoli del Lazio, e i Troiani. Enea viene aiutato da Evandro, re di un piccolo regno sul Tevere, che gli concede quattrocento cavalieri guidati dal proprio figlio Pallante. Mentre l'eroe si reca presso una popolazione etrusca nemica dei latini, sua madre Venere gli consegna un’armatura lucente fabbricata dal dio Vulcano. Intanto Turno, approfittando dell’assenza di Enea, attacca il campo troiano. Si susseguono scontri e atti eroici. Col ritorno di Enea le battaglie procedono con esito alterno ma nello scontro finale Enea uccide Turno.



i personaggi

ESSERI UMANI
Enea: figlio di Anchise e della dea Venere, è il protagonista del poema. Ha una moglie, Creusa, e un figlio, Ascanio (o Iulo). È un personaggio che ha rispetto degli dèi, è simbolo di virtù umane e religiose.
Creusa: moglie di Anchise, figlia dei regnanti di Troia, Priamo ed Ecuba. Sparisce misteriosamente mentre fugge da Troia.
Ascanio (Iulo): figlio di Enea e Creusa, fondatore di Alba Longa. Capostipite della gens Iulia (famiglia dell’imperatore Augusto). Da lui discenderanno Romolo e Remo.
Anchise: padre di Enea, viene salvato dalla distruzione di Troia da suo figlio ma muore prima di arrivare nel Lazio. Sarà proprio lui a rivelare a Enea il destino di Roma.
Didone: regina di Cartagine, figlia del re di Tiro (nel Libano), innamoratasi di Enea, si uccide in seguito al suo abbandono.
Lavinia: figlia di re Latino e della regina Amata, promessa in sposa a Turno, dopo la morte di questi sposa Enea, da cui ha un figlio, Silvio.
Turno: re dei Rutuli (popolazione del Lazio) e nemico di Enea, dal quale verrà ucciso in battaglia.
DIVINITÀ
Giove: capo supremo degli dèi. Manda Mercurio da Enea a ricordargli che deve proseguire la sua missione.
Giunone: figlia di Saturno (Crono per i greci), è sorella e moglie di Giove. Nemica dei troiani, perseguita Enea e i suoi compagni.
Venere: dea della bellezza e madre di Cupido. Con Anchise (uomo mortale) fa nascere Enea. È sempre pronta a intervenire e proteggere il figlio.


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FAQ - Domande frequenti

Di che cosa tratta l'"Eneide"?

Quali sono i temi principali che ritroviamo nelle "Bucoliche" e nelle "Georgiche"?

Quali sono le opere più famose dell'epica latina?

Di che cosa tratta l'epica latina?

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Sono Vulpy, il tuo compagno di studio AI! Studiamo insieme.