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Giacomo Leopardi

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Insegnante: Priscilla

Riassunto

Giacomo Leopardi

In poche parole

Giacomo Leopardi è forse il poeta più importante di tutto l'Ottocento italiano. La sua concezione romantica della poesia, secondo cui il componimento deve basarsi sulla musicalità e sul verso sciolto e non su schemi fissi e imposizioni formali, ne fa un esempio e un'ispirazione per chi venne dopo di lui. Pur essendo considerato un esponente del romanticismo italiano, in lui sono minori i temi sociali e patriottici. 



La vita

Giacomo Leopardi nacque a Recanati nel 1798. I suoi genitori erano austeri, per niente affettuosi, severi e reazionari. Il giovane Giacomo passerà gran parte della sua giovinezza nella vastissima biblioteca del padre, compromettendo la sua salute: soffrirà di asma e scoliosi. Sono gli anni che definì di studio "matto e disperatissimo" (1809-1816). Nel 1816 iniziò finalmente a scrivere. Nel 1822 si recò a Roma, nel 1825 a Milano, poi Bologna e Firenze, dove si stabilì nel 1830. Morì a Napoli, dove conobbe l'esule napoletano Antonio Ranieri, nel 1837. 



I temi

Le vicende biografiche influenzano la visione della vita di Giacomo Leopardi, che è pessimistica. La sua condizione di sofferenza e solitudine lo porta a riflettere su grandi temi quali la natura, il dolore, il destino dell'uomo. 


IL PESSIMISMO STORICO

Inizialmente, Leopardi aveva considerato la natura una madre benevola, che aveva creato l'uomo destinandolo alla felicità. L'infelicità era in seguito stata causata dall'incivilimento e dalle sue contraddizioni, che avevano spezzato l'armonia originaria tra uomo e natura. Questa è la fase del pessimismo storico. 


IL PESSIMISMO COSMICO

Col passare degli anni, però, Leopardi cambia idea. Approda a una visione fondamentalmente diversa secondo cui la natura è una forza meccanica, indifferente alla felicità o all'infelicità dell'uomo, fatale nella sua ineluttabilità e nel suo ciclo perenne di trasformazione della materia. È la fase del pessimismo cosmico. 


GLI ALTRI TEMI

Non solo rapporto tra uomo e natura. Nella sua produzione poetica individuiamo anche i temi della giovinezza, età felice di illusioni e speranze destinate a concludersi in delusione, del dolore, a cui l'uomo non può sottrarsi, e del ricordo, che spesso è dolce. Finalmente, troviamo un briciolo di speranza nella concezione leopardiana della poesia, che salva e conforta il poeta esprimendo in maniera profonda sentimenti e stati d'animo. 



Le opere

Scritte in viaggio e in maniera febbrile e continua, le opere di Giacomo Leopardi sono una summa del suo pensiero, e testimoniano il suo enorme bagaglio culturale e la sua cura per la forma.


I CANTI

La raccolta di poesie di Leopardi. Pubblicata due volte in vita dallo stesso poeta e poi nel 1845 nella sua versione definitiva e postuma da Antonio Ranieri. È costituita da 41 componimenti poetici di vario argomento. È presente una leggera vena patriottica e civile, ma il suo lirismo tocca l'apice nelle poesie in cui affronta i suoi sentimenti e la sua concezione della vita. 


LE OPERETTE MORALI

Raccolta di dialoghi e prose filosofiche in cui l'autore esprime la sua concezione pessimistica di vita e natura. Sono state scritte dal 1824 al 1832.


LO ZIBALDONE

È il diario di Giacomo Leopardi, un flusso disordinato di pensieri, appunti, ricordi, considerazioni di vario genere, giudizi su altre opere. Fu scritto tra il 1817 e il 1832. È fondamentale per comprenderne vita e pensiero. 



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FAQ - Domande frequenti

Che cos'è il pessimismo cosmico di Giacomo Leopardi?

Che cos'è lo "Zibaldone"?

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