Nel Quattrocento si assiste ad una rinascita culturale dovuta alla rilettura dei testi antichi. La cultura che fiorisce mette al centro non più Dio, ma l'essere umano, che agisce secondo la ragione. Da questa nuova cultura nasce una nuova arte laica e anche un nuovo tipo di artista, non più visto solo come artigiano ma come intellettuale.
L'Umanesimo
Una nuova cultura
Nel '400 si afferma una nuova concezione laica (cioè staccata dalla Chiesa) e mondana dell'esistenza. Per la nuova cultura umanistica l'essere umano è artefice del proprio destino, e assume un ruolo centrale. Anche i valori della vita terrena, come bellezza, arte e piacere, sono rivalutati.
Il mondo classico
La causa del cambiamento culturale fu la riscoperta dei classici greci e latini, dimenticati durante il Medioevo. Da essi, gli intellettuali del '400 ripresero l'importanza degli studia humanitatis (da cui il termine "Umanesimo"): la grammatica, la letteratura, la storia e la retorica. L'Umanesimo è prima di tutto un movimento letterario.
Le corti signorili
Le corti signorili furono un centro di propulsione per l'Umanesimo grazie allo sviluppo del mecenatismo: i signori ospitavano nelle loro corti artisti e letterati. In questo periodo per le opere si usa sia il latino (per le opere più dotte) sia il volgare (per la poesia).
Nota bene: Un grande esempio di Mecenate fu Lorenzo de' Medici, signore di Firenze.
Il Rinascimento
L'età della rinascita
Il termine "Rinascimento" allude alla rinascita della cultura dopo la buia parentesi del Medioevo, e indica il periodo storico che giunge a maturazione nel '500. Caratteristiche del Rinascimento sono la fiducia nella ragione e nella dignità dell'essere umano e, in arte, la ricerca di perfezione ed equilibrio. Le corti signorili restano i centri della cultura.
Nota bene: Qual è la differenza tra Umanesimo e Rinascimento? Benché i concetti siano simili, il termine "Umanesimo" indica il movimento letterario e culturale, e "Rinascimento" il periodo storico in cui tale movimento opera.
La questione della lingua
Nel '500 si accese una discussione (detta la "questione della lingua") su quale fosse il "volgare illustre" da usare nelle opere letterarie. Prevalse Pietro Bembo che lo identificò nel volgare fiorentino del '300, quello di Petrarca e Boccaccio.
Luci e ombre
In questo periodo l'Italia fu scenario di numerose guerre. Inoltre, la Chiesa rispose alla Riforma Protestante con un atteggiamento di chiusura (Controriforma). Per questo nacquero l'Inquisizione e l'Indice dei libri proibiti, che impediva agli autori di esprimersi liberamente nelle loro opere.