La risposta delle piante ai cambiamenti dell'ambiente

Processi di adattamento delle piante

Quando si afferma che le piante rispondono ai cambiamenti dell'ambiente significa che sono capaci di adattarsi alle variazioni ambientali legate a luce, umidità, temperatura e forza di gravità.

Il processo di adattamento è lento e, non potendo muoversi, avviene mediante modifiche delle direzioni di crescita nel verso in cui vi sono le condizioni migliori.

Due dei fenomeni più comuni sono il fototropismo e il geotropismo. Inoltre, il comportamento delle piante varia a seconda delle stagioni.

Fototropismo

Fenomeno relativo ad una crescita orientata verso la luce per ricevere un irraggiamento migliore e poter compiere meglio la fotosintesi.

Geotropismo

Capacità delle piante di crescere verticalmente. Ciò si manifesta anche in casi in cui la pianta si inclina per motivi terzi come il movimento del terreno; infatti, in queste circostanze avviene che le radici continuano ad espandersi verso il basso e il fusto si accresce in maniera da riportarsi in posizione verticale.

Cambiamenti stagionali

• Autunno: le temperature più basse e le minori ore di luce comportano l'interruzione della produzione di clorofilla, il pigmento verde che permette la fotosintesi, e il contemporaneo incremento dell'esposizione di pigmenti come le xantofille (gialle) e i carotenoidi (aranci e rossi). Inoltre, non potendo più avvenire la fotosintesi, le foglie possono causare problemi in quanto l'acqua contenuta in esse può congelare date le basse temperature e danneggiare i tessuti della pianta. Per questi motivi le foglie si ingialliscono e cadono;
  
• Inverno: periodo in cui la pianta si trova senza foglie e, non facendo la fotosintesi, si definisce in riposo vegetativo;
• Primavera: l'aumento dell'esposizione alla luce permette la ripresa vegetativa: incrementa la produzione di clorofilla, riprende la fotosintesi e le gemme, piccole protuberanze che rappresentano l'origine di nuovi apparati vegetali, producono rami, fiori e foglie;
• Estate: periodo in cui vi è maggiore attività fotosintetica la quale permette un accrescimento del fusto in ogni direzione.

Nota bene: questi effetti riguardano le latifoglie, ossia alberi con foglie larghe; mentre le aghifoglie (come i pini) riescono a vivere in climi secchi (è indifferente se caldi o freddi) senza perdere le loro caratteristiche foglie ad ago in quanto sono caratterizzate da una pellicola che riduce la perdita di acqua nelle stagioni in cui è meno disponibile.