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Insegnante: Elisabetta

Riassunto

Lyotard

​​In breve

Lyotard è il pensatore che ha coniato il fortunato termine "postmoderno", usato per descrivere il periodo storico che va dalla fine della Seconda guerra mondiale in poi. Secondo il filosofo francese, la società postmoderna è caratterizzata principalmente dal disincanto.



Il postmodernismo

Il postmodernismo si costituisce a partire dalla fine della ricostruzione conseguente alla Seconda guerra mondiale. La società postmoderna è caratterizzata da un alto grado di informatizzazione e dalla globalizzazione del commercio e delle comunicazioni. Ciò comporta un cambiamento dell'idea stessa di conoscenza, dove il potere ha preso il posto del sapere. Inoltre, l'ottimizzazione delle prestazioni performative è diventato l'unico criterio di selezione del vero e del falso. Infatti, si considera vero ciò che funziona meglio e ottiene migliori performance di rendimento. In conclusione, il sapere è una merce-informazione vincolata alla sua potenza produttiva. 


I caratteri del postmodernismo

È una corrente di pensiero che critica le rappresentazioni del mondo unificanti, stabili e finalistiche (metanarrazioni). Esso mette in discussione anche il discorso scientifico perché la scienza non è che un gioco linguistico come altri, legittimato soltanto in base all'acquisizione di un consenso. Il sapere dipende dal potere ed è la tecnologia che determina la scienza: la conoscenza è ricondotta all'interpretazione.


Riassumendo:


  • Critica dell'autolegittimazione della scienza.

  • Critica delle metanarrazioni.


  • Tutto il sapere si riduce a interpretazione.

  • Ogni interpretazione risente del potere dominante.

  • Perdita dei grandi sistemi di riferimento e atomizzazione dell'individuo.

  • Sapere come gioco linguistico che equivale agli altri giochi linguistici.



Lyotard e le metanarrazioni

Jean-François Lyotard critica le grandi metanarrazioni di carattere universale e afferma che ogni discorso, compreso quello scientifico, è una narrazione senza presupposti fondativi. Egli definisce metanarrazioni i grandi sistemi concettuali e di pensiero (la filosofia di Hegel e di Marx ad esempio) con cui i moderni hanno preteso di spiegare in maniera univoca e definitiva il mondo naturale e sociale. Le metanarrazioni cercano di rappresentare il mondo in modo unificante, facendo affidamento su principi considerati autoevidenti.  Il postmodernismo compie una critica radicale a questo tipo di narrazioni, che sarebbero invece infondate e prive di senso.



Il linguaggio


È una battaglia di giochi linguistici

Lyotard descrive il linguaggio nella società postmoderna come disseminato in una molteplicità di discorsi che coincidono con dei "giochi". Più specificatamente, i vari discorsi sono linguaggi costruiti secondo regole che interagiscono tra loro. Parlare allora significa "combattere", nel senso di partecipare a una gara: il vincitore è colui che domina temporaneamente il campo. Il gioco dei giochi mette in crisi le grandi metanarrazioni moderne, come la scienza e la filosofia, i quali producono discorsi che entrano in competizione con altri discorsi.


Il discorso scientifico

Secondo Lyotard, il sapere riguarda sempre il consenso e non la verità in sé. Ciò vale anche per il discorso scientifico. Una volta che il narratore, cioè lo scienziato, è legittimato a parlare, il suo discorso si basa sul fatto che chi ascolta può capire il suo discorso e che l'enunciato che si presenta è corroborato da prove. Lyotard sostiene che ricavare la prova di un enunciato scientifico non sia mai possibile, infatti esso si dimostra a partire da ulteriori enunciati, che a loro volta dovrebbero essere dimostrati e così via all'infinito. Segue che non è la verità ma il consenso che determina l'accettazione o meno di un tale enunciato.



Il consenso

Il sapere viene proposto in forma narrativa, da un narratore che in qualche modo si dichiara competente nella narrazione. Questa dichiarazione, tuttavia, non si autolegittima e si deve perciò scoprire come il discorso possa legittimarsi. Per Lyotard si tratta essenzialmente di un gioco di potere, perciò la legittimità, e quindi il consenso, viene concesso da qualcuno che in quel momento esercita un potere dominante. A partire da ciò, il postmodernismo critica l'idea che il consenso possa essere definitivo, anzi sostiene che tale consenso sia tutt'al più prestato momento per momento, in una dimensione sempre relativistica e, per così dire, "locale".

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FAQ - Domande frequenti

Qual è il periodo che si configura come postmoderno?

Che cos'è il consenso?

Perché non è mai possibile dimostrare la verità di un enunciato scientifico?