Comte descrive e interpreta la società europea che emerge agli inizi del XIX secolo. Egli descrive il passaggio dalla società teologico-militare del Medioevo a quella scientifico-industriale. I protagonisti di questo cambiamento sono gli scienziati, i quali si sostituiscono ai preti, così come gli industriali sostituiscono i guerrieri. Ciò che diviene centrale non è più il conflitto bellico ma la lotta degli uomini con la natura, stabilendo un uso razionale delle sue risorse.
L'indirizzo filosofico del positivismo nasce nell'Ottocento con il Corso di filosofia positiva del francese Auguste Comte. Il corso ha l'obiettivo di ricondurre tutte le discipline allo stadio scientifico e positivo.
Reale | La realtà è concreta, oggetto di esperienza. Il suo studio porta alla formulazione di leggi naturali. |
Utile | Perché si occupa di incrementare la conoscenza, al contrario di quanto fa la scienza speculativa, interessandosi a verità irraggiungibili. |
Certo | Privo di costanti dubbi che accompagnano il sapere tradizionale. |
Preciso | Privo di vaghezze relative alla filosofia precedente. |
Auguste Comte nacque a Montpellier in Francia, nel 1798. Era di modeste origini e la sua famiglia sosteneva idee tradizionaliste e monarchiche. Nel 1830 pubblicò il primo volume della sua opera principale, Corso di filosofia positiva, attraverso il quale voleva eliminare la falsità della tradizione filosofica e ricondurre tutta la filosofia alla scienza. Tra il 1852 e il 1854 pubblicò il Sistema di politica positiva, nel quale faceva appello a concetti religiosi per veicolare le sue idee. Le sue idee si estesero anche al settore religioso: egli voleva fondare una religione della scienza, di cui si considerava il sommo sacerdote. Morì nel 1857 a Parigi.
Lo stadio teologico | Vi è il ricorso a entità sovrannaturali per la spiegazione dei fenomeni. Inoltre lo stadio teologico è caratterizzato dall'autorità di un regime monarchico. |
Lo stadio metafisico | Le entità divine vengono sostituite da concetti astratti e assoluti. Alla monarchia subentra un sistema altrettanto assoluto, ma fondato sui criteri astratti del diritto e della libertà. |
Lo stadio positivo | Caratterizzato dal metodo scientifico sperimentale e dal governo degli scienziati. |
Secondo Comte, quasi tutte le scienze hanno raggiunto il metodo positivo, dopo essere passate dallo stadio teologico e metafisico. Infatti, all'inizio gli uomini hanno spiegato i fenomeni celesti attraverso l'intervento divino (stadio teologico). Successivamente, gli uomini spiegavano il mondo attraverso enti metafisici (il modello aristotelico-tolemaico). Infine, da Copernico in poi, il cosmo è stato spiegato con formule matematiche e osservazioni sperimentali, ovvero secondo il metodo positivo.
Ci sono, però, alcune scienze che secondo il filosofo restano arretrate. Lo studio della società, l'etica e la politica sono ancora vincolate allo stadio teologico, o al massimo a quello metafisico. Il motivo è da ricercarsi nella credenza che l'agire umano sia scarsamente prevedibile: non si possono ricondurre le azioni al sistema delle leggi naturali, ossia a leggi universali e necessarie. Ne consegue che i modelli sociali sono fondati o su un ordine dogmatico imposto dai sacerdoti di turno (monarchie o Chiese) o sul disordine anarchico della critica rivoluzionaria, fondata su principi metafisici assoluti.
Secondo Comte è necessario costruire una fisica sociale, detta sociologia, che studi i comportamenti degli individui e dei gruppi e riesca prevederne le conseguenze, i difetti e gli eccessi secondo il metodo sperimentale di Newton. Se gli uomini considerati individualmente sono imprevedibili, non lo sono in quanto massa sociale. In questo modo si può determinare un avanzamento della società, fondato su ordine e progresso. Quest'ultimo si baserebbe sul determinismo delle scienze naturali applicato alla società.
Comte, anche se introduce il tema del progresso, sostiene elementi conservatori. Infatti, i nuclei su cui la società si fonda sono la proprietà, la famiglia, il lavoro, la patria e la religione. Comte inoltre suggerisce ai cittadini un atteggiamento di saggia rassegnazione. Il filosofo infatti era contro le spinte rivoluzionarie e i concetti metafisici veicolati dalla Rivoluzione francese. A questo scopo, presenta il tema della religione come strumento atto a conservare l'ordine sociale. La religione infatti è quel fattore che riesce a conciliare istinti individualistici e socialità, attraverso una funzione consolatoria.
Secondo Comte, nella società del progresso i proletari sono chiamati a riconciliarsi con i ricchi, firmando un armistizio in funzione del bene comune. In questo modo si appianano tutti i conflitti sociali, generando il consenso. In quest'ottica, anche il Parlamentarismo è visto con sospetto come tipica espressione rivoluzionaria. Infatti esso presuppone l'eliminazione di un'élite stabile di governo.
La politica positiva deve avere come guida un'élite di tecnici e scienziati, gli unici veri sapienti capaci di stabilire il bene collettivo e prendere le giuste decisioni. Come nella società feudale, qui infatti emergono ulteriori elementi conservatori. Anche nella società positiva, politica e religione devono essere strettamente connesse. Esse devono essere guidate per costituire la comunità rinnovata degli scienziati, anche se al culto teologico verrà sostituito quello della scienza. Qui vi è il passaggio dalla sociocrazia (società retta da esperti) alla sociolatria (una religione che ha al centro la scienza).
È l'atteggiamento che comporta una sorta di deificazione della scienza, secondo cui il metodo scientifico è l'unico che ha valore e senso, in qualsiasi ambito di ricerca. Comte e il positivismo ottocentesco sono stati responsabili di tale degenerazione, la quale contraddice il senso stesso del metodo scientifico. Infatti, esso può e, in un certo senso, deve mettere in discussione i suoi risultati.
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I proletari sono chiamati a riconciliarsi con i ricchi, firmando un armistizio, in funzione del bene comune. Infatti, si devono appianare tutti i conflitti sociali, generando il consenso.
Nel XIX secolo.
Consiste in quel periodo storico in cui si cercano di spiegare i fenomeni, attraverso il ricorso a entità sovrannaturali.