Max Weber è considerato uno dei padri fondatori della sociologia. Egli è una figura intellettuale eclettica, protagonista indiscusso della cultura occidentale moderna. Weber si interessa, nello specifico, alla nascita e agli sviluppi del capitalismo e al concetto di potere politico.
Max Weber nacque nel 1864 a Erfurt, in Germania. Egli partecipa al dibattito politico di orientamento democratico ed è un attivo interprete intellettuale degli anni della Repubblica di Weimar (la fase tedesca successiva alla Grande guerra). Tra le sue opere più rilevanti, si ricorda L'oggettività conoscitiva della scienza sociale e della politica sociale (1904) e L'etica protestante e lo spirito del capitalismo (1904).
Secondo Weber, la sociologia non può adottare il metodo meccanicistico delle scienze naturali, ma non può nemmeno essere considerata una disciplina legata alla comprensione psicologica delle esperienze vissute. La sociologia, allora, è una pratica che studia i fatti culturali senza approfondire le considerazioni psicologiche, le quali sfuggono al rigore scientifico. La sociologia si occupa della cultura, dove la cultura coincide con gli atti umani prodotti nel contesto sociale, i quali determinano le tendenze di civiltà.
Il sociologo deve astenersi da qualsiasi giudizio di valore, per sua natura non valutabile oggettivamente, e deve analizzare le cause e le caratteristiche dei fatti. Anche se il suo oggetto di studio sono i giudizi di valore, essi vengono studiati come realtà sociali. L'oggetto di studio del sociologo non è predeterminato ma viene selezionato dal sociologo stesso, in base ai suoi interessi. Dunque, un oggetto diviene scientifico perché scelto dallo studioso e non perché lo sia in quanto tale.
La causalità che adotta la sociologia è differente da quella delle scienze naturali poiché non può mai ricondurre il caso individuale entro un certo sistema di leggi universali e necessarie. Nonostante questo limite, i fatti culturali, anche se individuali, possono essere comparati con altri fenomeni storico-culturali, con l'obiettivo di trarre alcune conclusioni generali.
Il processo del sociologo consiste nel cercare di stabilire se una certa causa sia stata indispensabile nel produrre un determinato evento oppure no. Dunque, bisogna capire se escludendola si arrivi a determinare un risultato diverso. Nel caso in cui l'esclusione comporti un'alterazione del risultato, si parla di causazione adeguata. Quando invece l'esclusione produce un quadro non molto discordante da quello esaminato, si tratta di causazione accidentale, ovvero di una causa non essenziale a determinare lo scenario analizzato.
Weber introduce l'idealtipo, ossia una sorta di modello ideale in un quadro teorico coerente e unitario. Questo si costituisce a partire da osservazioni, ma prescinde da molti aspetti particolari e concreti. Il sociologo elabora una serie di tipi ideali per rappresentare distintamente un certo fenomeno, nella piena consapevolezza che si tratta di una semplificazione rispetto alla realtà.
Secondo Weber, gli individui agiscono secondo ragione in vista di obiettivi, dove la ragione adatta i mezzi agli scopi. Inoltre, egli afferma che il sistema sociale capitalistico sia dominato da un razionalismo formale e strumentale. Infatti, nel capitalismo assume maggior rilievo ciò che è utile, piuttosto che fini assoluti. La società capitalistica agisce in vista del profitto, trascurando invece i fini e gli ideali. La ricerca dei valori è stata sostituita dalla tecnologia, con la conseguente perdita di consapevolezza di sé da parte del soggetto moderno.
L'uomo selvaggio | Conosce molto bene i suoi strumenti anche se sono meno tecnologici di quelli dell'uomo moderno. Egli vive in un mondo magico, che viene interpretato attraverso visioni religiose e credenze metafisiche. |
L'uomo moderno | Egli usa molti strumenti tecnologicamente avanzati e efficaci, però non sa costruirli. Infatti, anche coloro che producono strumenti nelle industrie, a causa della divisione del lavoro conoscono solo una parte del processo di produzione. L'uomo moderno è disincantato, perde la prospettiva magica del mondo e ha un modo diverso di intendere il lavoro, che vede come esercizio di specifiche capacità tecniche. |
Weber analizza le professioni di fede di derivazione calvinista e le pone in relazione con lo "spirito del capitalismo". Infatti, secondo il sociologo tedesco, la dottrina calvinista sarebbe all'origine del moderno spirito capitalistico. Più specificatamente, il pensiero calvinista, da un certo momento in poi, non considerava più l'usura come una professione illegittima. Di conseguenza, Weber sostiene che alla base della nascita dello spirito imprenditoriale vi sia proprio il calvinismo. Quest'ultimo considerava la vita umana finalizzata al lavoro e alla produzione, attraverso una disciplina razionale dei comportamenti. Al contrario, l'ozio veniva considerato una perdita di tempo.
Secondo Weber, il potere politico coincide con la capacità di agire per ottenere il controllo sugli altri. Esso si origina a partire dalla crisi delle comunità chiuse e con la nascita dello Stato moderno. Anche nelle società chiuse premoderne vi erano alcuni soggetti che avevano il compito di impedire l'ingresso ai soggetti estranei alla comunità. Gradualmente, si sono andati a costituire dei gruppi e degli apparati di potere sempre più organizzati, che raggiungono il loro apice nella forma dello Stato moderno.
Lo Stato moderno supera i limiti delle comunità chiuse e si organizza come un sistema dotato di istituzioni proprie, a tutela del territorio e della comunità. In questo caso, si costituisce un potere legittimo e si stabilisce un gruppo di funzionari che hanno il compito di organizzare l'amministrazione pubblica, attraverso compiti di burocrazia.
Il potere legale e razionale | È il potere che più si avvicina alla gestione burocratica ideale, in esso infatti comandano le leggi, non le persone, dunque i cittadini obbediscono ad esse. |
Il potere tradizionale | È fondato sulla sacralizzazione, a partire dall'idea che esso possa incarnarsi per sempre. Ne consegue che la legittimità di chi governa deriva dalla sua sacralizzazione. |
Il potere carismatico | È fondato sulla personalità eccezionale di un leader, per effetto della quale gli individui obbediscono a lui e non alle leggi. |
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La cultura coincide con gli atti umani prodotti nel contesto sociale, i quali determinano le tendenze di civiltà.
Il sociologo deve astenersi da qualsiasi giudizio di valore e deve analizzare le cause e le caratteristiche dei fatti.
È il potere che più si avvicina alla gestione burocratica ideale. In esso comandano le leggi, non le persone.