Intorno al II secolo d.C., nacque la Patristica, fondata da un gruppo di pensatori, chiamati Padri della Chiesa. Essa voleva difendere il Cristianesimo dalle critiche dei filosofi pagani e allo stesso tempo, intendeva razionalizzare la dottrina cristiana. Infatti, era fondamentale unire ragione e fede nella ricerca di una continuità che desse autorità e rigore alla dottrina cristiana. Uno degli esponenti più importanti della Patristica fu Agostino. Egli elaborò importanti concezioni tra filosofia e fede, fondamentali per tutta la storia del pensiero cristiano.
La predicazione di Gesù si posiziona nell'area della Palestina giudaica, all'epoca dell'occupazione romana. Queste terre beneficiano di una relativa autonomia politica e di una discreta libertà di praticare i propri culti. Esistono però tensioni tra la classe sacerdotale e la popolazione ebraica. I sacerdoti, infatti, vengono accusati di corruzione, collaborazionismo con i Romani e scarso rispetto della tradizione. La Palestina quindi è una regione costituita da lacerazioni, interne alla stessa comunità ebraica. Comunità che è perennemente in attesa di un messia salvatore e liberatore.
Gesù non scrisse nulla. Si possono conoscere le sue vicende attraverso i Vangeli ("lieta novella"), una serie di scritti di varia provenienza che si diffondono dal I secolo in poi. Successivamente, la Chiesa antica differenzia i Vangeli canonici (conformi a una norma), scritti da Giovanni, Matteo, Luca e Marco, dai Vangeli apocrifi. Quest'ultimi scritti sono quelli relativi alle prime comunità cristiane e vengono considerati come non ispirati direttamente da Dio. La dottrina cristiana si sviluppa anche attraverso un lungo lavoro di esegesi sui testi dell'Antico e del Nuovo Testamento. Infatti, non bisogna dimenticare che Gesù è un ebreo che risente della tradizione religiosa giudaica.
In origine le comunità cristiane si dividevano in anziani, sorveglianti e assistenti. Agli anziani spettava il compito di celebrare il rito e spiegare la dottrina. I sorveglianti erano quelli che si occupavano delle regole comunitarie. Infine, gli assistenti avevano la funzione di economi della comunità, gestendo i beni ricavati dalle elemosine e dalle offerte. Successivamente, i sorveglianti, ossia i vescovi, assunsero sempre di più il ruolo di guida della comunità cristiana. Con il tempo, essi ottennero il compito di organizzare e gestire le diocesi (zona con più comunità limitrofe). Gradualmente, tra i vescovi, quello di Roma acquisì un ruolo sempre più predominante.
A partire dal II secolo d.C., molti uomini di fede avvertirono l'esigenza di dare maggiore rigore razionale e filosofico alla dottrina cristiana. In questo processo si impegnarono una serie di pensatori, chiamati Padri della Chiesa. Essi volevano difendere il Cristianesimo delle critiche dei filosofi e pagani, attraverso la rielaborazione di una filosofia cristiana.
Una prima fase arriva fino al 200 d.C. | Ha come obiettivo la difesa del Cristianesimo dagli attacchi nemici. |
Una seconda fase va dal 200 alla metà del 400 d.C. | In questo periodo si sviluppa una piena filosofia cristiana. |
Una terza fase arriva fino alla metà dell'VIII secolo. | Qui emergono i segni di crisi della dottrina elaborata dalla Patristica. |
I primi filosofi cristiani volevano conciliare la predicazione di Gesù, affidata all'oralità e inesprimibile filosoficamente, con il rigore della filosofia pagana, fonte univoca della ragione scientifica del tempo. Quindi, era fondamentale stabilire un rapporto equilibrato tra razionalità e fede. Un primo tentativo in questo senso venne dal Vangelo di Giovanni, attraverso il quale si paragonò Cristo al Lógos. In questo modo, Dio assunse il carattere necessario del discorso vero. Di conseguenza, non vi poteva essere contraddizione tra la ragione e la fede.
Il periodo che va dal III al IV secolo fu un momento di grandi dispute sui dogmi della fede. Infatti, vennero organizzati alcuni concili fondamentali per definire i contenuti dottrinali. Famoso è il Concilio di Nicea (325 d.C) dove si definì una volta per tutte la natura di Cristo: egli è, allo stesso tempo, sia umano che divino. Origine fu il primo cristiano a elaborare una sintesi filosofica sistematica. Più specificatamente, egli sosteneva che la filosofia avesse il compito di rendere chiaro ciò che la fede si limita a suggerire. In conclusione, Gregorio di Nissa difese la condizione paritaria tra le tre figure della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. Quest'ultimi discendono tutti dalla stessa perfezione divina.
Aurelio Agostino d'Ippona nacque nel 354 a Tagaste, nell'Africa romana. Egli coltivò lo studio della letteratura e della retorica ma, essendo un giovane irrequieto, trascorse la prima parte della sua vita tra eccessi e sregolatezze. A 19 anni, Agostino venne attratto dalla filosofia, grazie allo studio dell'Ortensio di Cicerone. Nel 374 aderì al Manicheismo, una religione che predicava l'esistenza di due principi divini, uno del bene e l'altro del male. Fino all'età di 29 anni, Agostino insegnò retorica a Cartagine. Successivamente, leggendo Platone e Aristotele, cominciò a nutrire dei dubbi sulla validità del Manicheismo, il quale sembrava dare una spiegazione troppo semplicistica del male.
Nel 384 si trasferì a Milano, dove ricevette l'incarico di insegnante di retorica. In questa città, fece uno degli incontri più importanti della sua vita, con il vescovo di Milano, Ambrogio (339-397 d.C.). Agostino, attraverso Ambrogio, si convertì al Cristianesimo e, a partire dal 386, abbandonò l'insegnamento per ritirarsi nei pressi di Milano. In questi anni si dedicò alla meditazione e alla riflessione, arrivando a delle verità importanti. Egli capì che il suo compito era quello di ritornare nella sua città di origine per diffondere la parola di Dio. Ritornato nella sua città, nel 391 venne ordinato prete e nel 395 fu proclamato vescovo di Ippona.
Dal 397 fino al 401, Agostino si dedicò alla scrittura della sua celebre opera le Confessioni. Questa viene considerata il primo testo autobiografico della storia, in cui Agostino ripercorre la sua formazione spirituale e religiosa. Il sacco di Roma del 410 per opera dei Goti convinse Agostino della caducità delle cose terrene rispetto alla vera vita celeste. Queste riflessioni vennero riportate all'interno dell'opera La città di Dio. Intanto, i Vandali guidati da Genserico raggiunsero l'Africa. Nel 430 essi assediarono Ippona, dove Agostino trovò la morte il 28 agosto di quello stesso anno.
Agostino afferma la priorità del pensiero cristiano sulla filosofia classica. | Compito del filosofo cristiano è quello di ripulire il pensiero classico dalle sue imperfezioni. Difatti, i filosofi classici, pur illuminati da Dio, vivevano in un'epoca precedente alla venuta di Cristo, quindi erano immersi nel peccato. |
Non vi è contrasto tra fede e ragione. | La fede serve per organizzare la ragione e correggerne le imperfezioni. |
Dio essere perfetto ha creato la Terra, qualcosa che prima non c'era, attraverso il tempo | Nel creare il mondo, Dio ha creato il tempo, quindi non c'è un prima e dopo la creazione. Questi termini hanno senso soltanto una volta che il tempo è stato dato. Il tempo, allora, diviene lo strumento utilizzato da Dio per creare il mondo. |
La Trinità coincide con Essere, Sapere e Amore. | Agostino risolve il mistero della Trinità: ad essa partecipa Dio nella sua essenza divina. |
L'uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio. | La somiglianza dell'uomo a Dio deriva dalla natura spirituale dell'anima. Essa, nelle sue caratteristiche, rispecchia la Trinità. Infatti la memoria come coscienza di sé coincide con l'essere; l'intelligenza come strumento di sapere coincide con il sapere; la volontà rende possibile l'amore. |
Per i Manichei il male è un principio realmente esistente, contrapposto al bene. Invece, per Agostino, il male non esiste perché presupporrebbe la negazione dell'essere. Per quanto concerne i Pelagiani, essi affermano che l'uomo può salvarsi con le sue sole forze. Agostino va contro questa idea poiché ritiene che soltanto la grazia divina può concedere agli uomini la salvezza.
La grazia è il dono gratuito che Dio concede all'intera umanità, affinché si possa salvare. La grazia cala sugli uomini attraverso lo Spirito Santo, senza di essa l'umanità continuerebbe a peccare. Bisogna specificare, tuttavia, che la grazia non viene automaticamente concessa da Dio a tutti gli uomini. Agostino precisa che essa non viene donata in base alle azioni buone che gli uomini compiono in vita. Di conseguenza, sembra che la grazia agisca attraverso un disegno divino misterioso.
La città di Dio è una delle opere agostiniane più importanti. In essa è contenuta la visione provvidenziale della storia, attraverso l'opposizione fra due città: quella divina e quella terrena. La città divina è il luogo della beatitudine che deriva dalla grazia; la città terrena è relativa all'ordine mondano ed è destinata all'oblio. Le due città coincidono con le disposizioni spirituali dell'essere umano e non fanno riferimento a istituzioni esistenti, come Chiesa e Impero.
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Il Vangelo paragona Cristo al Lógos.
Ambrogio, il vescovo di Milano.
Difendere il Cristianesimo dagli attacchi dei filosofi pagani.