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Insegnante: Elisabetta

Riassunto

I Pluralisti

In breve

I Pluralisti sono i filosofi che, dopo Parmenide, difendono la realtà del molteplice, pur ammettendo alcune delle sue tesi. Come Parmenide, i Pluralisti criticano il mondo mutevole dei fenomeni, ma allo stesso tempo credono che sia necessario salvare le apparenze e la molteplicità. I Pluralisti individuano, a fondamento della realtà, non un essere unico e immobile ma una molteplicità di principi.



Empedocle: le quattro radici 

Empedocle visse nel V secolo a.C. ad Agrigento. Fu un sostenitore della fazione democratica e un forte oppositore del regime tirannico di TrasideoPer questo motivo, venne mandato in esilio nel Peloponneso. Su Empedocle, si dispone di due opere scritte in versi, intitolate Sulla natura e Le purificazioni. I due poemi sono tra loro molto diversi: il primo ha un orientamento scientifico naturalistico, mentre il secondo ha un contenuto più mistico religioso. La filosofia di Empedocle è una risposta a Parmenide, e promuove la conciliazione tra l'essere e il mondo. Il mondo è costituito da quattro radici (rhizómata) eterne, immutabili e indivisibili. La materia è frutto dell'aggregazione dei quattro elementi (aria, terra, acqua, fuoco) che presentano delle caratteristiche analoghe all'essere parmenideo. Le forze che determinano l'aggregazione e la separazione degli elementi sono Amicizia (philia) e Contesa (néikos). Queste due forze, la prima di attrazione e la seconda di repulsione, danno origine ai cicli cosmici. Alla fine di ogni ciclo cosmico, Amicizia riconduce tutti gli elementi all'unità di partenza dello Sfero e tutto ricomincerà nuovamente.


Amicizia

Contesa

Quando prevale l'Amicizia, come forza di aggregazione, le cose sono unite in armonia.
Quando prevale la Contesa, come forza di separazione, gli elementi si separano dall'unità di origine.
Con il trionfo dell'armonia per opera dell'Amicizia, tutti gli elementi sono uniti nello Sfero, in cui niente è diviso. 
Quando la Contesa è all'opera, si compie la dissoluzione dello Sfero. 



Anassagora

Anassagora nacque a Clezomene tra il 500 e il 496 a.C. ma visse ad Atene per gran parte della sua vita, ai tempi del governo di Pericle. Egli è il filosofo che introduce una causa non naturale per spiegare i fenomeni naturali. Il suo concetto più importante è il Noús (intelletto), un principio eterno e immutabile a fondamento della realtà naturale. Dal nulla non si genera nulla, quindi Anassagora non ammette né creazione né distruzione. Eppure si può osservare che le cose si trasformano l'una nell'altra, dunque si deve ammettere che in ogni cosa ci sono tutte le cose. Esiste allora una serie infinita di semi (parti omogenee, dette anche omeomerie)  che sono eterni e immutabili. Ciascun seme corrisponde a un oggetto esistente nella realtà. In ogni cosa ci sono i semi di tutte le cose, ma in differente quantità.

 

Il Noús

Vi è una forza che ordina il mondo, coincidente con l'intelletto divino. Il Noús è ciò che organizza e separa i semi, i quali inizialmente sono mescolati in un caos primordiale. La prima azione dell'intelletto divino consiste nel separare il caldo dal freddo e la luce dall'oscurità. In conclusione, le cause del mondo naturale dipendono da un principio di ordine superiore che dà senso e ordine alla materia.



Democrito: il materialismo

Democrito è stato un filosofo fondamentale, discepolo dell'atomista Leucippo. Nacque ad Abdera nel 460 a.C. fu contemporaneo di Socrate e dei Sofisti e probabilmente conobbe Anassagora. La sua filosofia è nota per aver introdotto il concetto di  atomo (àtomos), particella indivisibile che compone tutto l'universo. Il mondo è costituito da atomi e vuoto, entro cui si muovono. Questa concezione filosofica è chiamata materialismo e prevede che gli atomi compongano il cosmo secondo necessità e non per progetto di un fine precostituito. 


Le qualità sensibili

Un'altra importante caratteristica degli atomi è che essi non hanno determinazioni qualitative. Le qualità sensibili come i colori, i suoni, gli odori non sono realtà autonome ma risposte sensibili a stimoli quantitativi. Ovvero, i colori, gli odori non sono nelle cose ma sono frutto del rapporto tra la corporeità umana e la forma geometrica degli atomi. La conoscenza può svilupparsi attraverso il distacco di effluvi atomici degli oggetti esterni. Questi flussi atomici, entrando in contatto con gli atomi del soggetto conoscente, determinano una risposta uguale o contraria, che viene chiamata qualità. I sensi, però, non consentono di avere una conoscenza oggettiva delle cose poiché essi non esistono al di fuori del soggetto conoscente. È importante precisare che per Democrito, la conoscenza ottenuta mediante i sensi appartiene all'ambito dell'opinione, e non della verità.


Anima

Secondo Democrito, l'anima è un insieme di atomi connessi tra loro in modo rarefatto. Alla morte del corpo, vi è anche la disgregazione atomica dell'anima. In questo modo, Democrito si allontana dalla tradizione orfica, la quale credeva nell'immoralità dell'anima, per abbracciare il materialismo in senso assoluto. Alla morte dell'anima, gli atomi si liberano e vanno naturalmente a comporre nuovi elementi.

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FAQ - Domande frequenti

Come viene definita la filosofia di Democrito?

Quanti e quali sono i principi di Empedocle?

Perché si chiamano filosofi Pluralisti?

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