Parmenide può essere considerato il fondatore dell'ontologia, quell'indagine filosofica che si concentra maggiormente sull'essere. La sua filosofia è fondamentale perché mette al centro un oggetto puramente razionale, identico e immobile. La sua filosofia considera il mondo materiale un'illusione, la verità è divina e soltanto pochi eletti possono arrivare a conoscerla. Zenone, discepolo prediletto di Parmenide, difende le tesi del maestro, attraverso i suoi celebri paradossi.
Parmenide è vissuto tra la fine del VI e la metà del V secolo a.C. a Elea, colonia ionica vicino Paestum. L' unica opera parmenidea di cui si ha testimonianza è un proemio scritto in esametri, dal titolo Sulla natura. Attraverso questo scritto, Parmenide introduce il tema della verità. Quest'ultima ha un carattere divino ed è lontana dal mondo degli uomini. Di conseguenza, per gli umani la verità è raggiungibile soltanto attraverso mezzi eccezionali. La Dea è il personaggio protagonista del proemio parmenideo. Essa ha il compito di introdurre la differenza tra verità (alétheia) e opinione (doxa). La verità è definita come perfetta, unica e sferica, ovvero non ha lati o angoli in cui potersi suddividere. Al contrario, l'opinione è mutevole e molteplice, dunque priva di valore conoscitivo.
Per Parmenide, il regno dell'essere coincide con il campo della verità assoluta. L'essere, infatti, non ha a che fare con il regno della sensibilità, ovvero con ciò che gli uomini percepiscono come reale. L'essere è ciò che non si mescola mai con il suo contrario, è "ciò che è" in senso proprio.
Unico: l'essere è unico poiché non può esistere più di un essere |
Ingenerato e incorruttibile: l'essere non può essere generato perché altrimenti dovrebbe derivare o dal non essere, il che è impossibile, o dall'essere, ovvero da se stesso, il che è assurdo. L'essere non può morire perché non può non essere |
Immobile e immutabile: non può cambiare il suo stato, quindi non ha passato né futuro. |
Limitato: l'essere è limitato nel senso di completo perché se esso fosse infinito e senza limiti, nel cosmo non ci sarebbe né ordine né senso. |
Indivisibile: l'essere deve essere intero e uniforme perché se esso venisse suddiviso in parti, queste sarebbero diverse tra loro. |
L'inganno dei sensi e la doxa |
Uno dei discepoli di Parmenide.
Perché l'essere è l'oggetto della sua filosofia.
Elea, una città della Ionia.
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