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Filosofia

Le origini della filosofia

La nascita del pensiero filosofico

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Insegnante: Elisabetta

Riassunto

La nascita del pensiero filosofico

In breve

La filosofia si sviluppò in Grecia poiché la penisola ellenica, con le sue poleis, si era trasformata in un centro aperto, vitale e dinamico di relazioni politiche e commerciali. In questo contesto storico, trovò spazio la riflessione filosofica, la quale tentava di rispondere ai quesiti fondamentali dell'esistenza umana. Domande che mantengono ancora oggi la loro attualità e la loro rilevanza.



Perché la filosofia nasce in Grecia

A partire dal VI secolo a.C. in Grecia nacque il pensiero filosofico. Politicamente, la penisola ellenica era frammentata in poleis, le quali spesso entravano in contrasto fra loro. Culturalmente, invece, le città-stato condividevano lingua, religione e tradizioni. Atene è stata la città greca che più ha influenzato la storia del pensiero occidentale, non soltanto dal punto di vista filosofico ma anche da quello politico. Essa, infatti, passò da un regime monarchico a uno aristocratico, per poi infine abbracciare la democrazia, attraverso la figura politica di Clistene. La libertà di commerciare, di discorrere tra pari nell'agorà, migliorò la capacità di pensare il mondo e l'umano. Facoltà di pensiero che, dunque, divenne gradualmente sempre più articolata e complessa. 



Religione e miti cosmogonici

La cosmogonia

​​I miti cosmogonici cercano di dare una spiegazione sulla nascita del cosmo. Inizialmente, la materia è frammentata nel disordine. Esiodo, autore della Teogonia, racconta come all'origine ci fosse il caos. Quest'ultimo diviene il principio originario di tutte le cose. Tale principio rende la totalità della materia informe e indeterminata. Soltanto attraverso l'intervento divino, si può arrivare alla costituzione di un mondo ordinato e determinato. Infatti, Esiodo ammette che, contro le forze disorganizzate e abissali dell'origine, vengono in soccorso gli dèi. Le divinità organizzano la materia informe e caotica, il cháos, disciplinandola in kósmos.
Ecco che più che un principio creatore, nei miti cosmogonici si può ritrovare un principio ordinatore divino. In questo caso, è importante sottolineare come il cosmo non venga creato dal nulla, bensì soltanto organizzato.


I sacerdoti e gli oracoli

Gli oracoli erano fondamentali per stabilire la verità e per prevedere il futuro. Si credeva che fossero capaci di rivelare la volontà del divino. I sacerdoti appartenenti  a specifici culti, potevano cadere in una vera e propria trance, acquisendo attraverso di essa, la capacità di chiaroveggenza. Famoso era l'oracolo di Delfi, dedicato al dio Apollo, il quale era centro di pellegrinaggio e punto di riferimento per tutta la penisola ellenica. Infatti, l'oracolo poteva essere  interrogato sia su vicende politiche che private. I suoi responsi influenzavano i destini delle città. In effetti, i capi politici decidevano se aprire un conflitto, fondare una colonia, in base al responso dell'oracolo. 



Dal mito al logos


Il mito

Il mito (mythos in greco) è un racconto suggestivo, intriso di elementi religiosi, il quale ha lo scopo di spiegare un fenomeno sociale o naturale. La parola del mito non può essere confutata o dimostrata, bensì richiede l’elemento della fede. Il racconto mitologico si contraddistingue per avere un carattere finalistico e antropomorfico. Infatti, gli eventi narrati hanno sempre uno scopo, il caso non esiste, e i personaggi come le divinità, hanno tratti fisici e caratteriali speculari a quelli umani.


Il logos

A partire dal VI secolo a.C. subentra il logos, inteso come pensiero razionale che gradualmente si sovrappone al mito, divenendo lo strumento cardine della pratica filosofica. Logos può essere tradotto con “pensiero” o “discorso”, esso è logico, causale, universale e necessario. Logico poiché da determinate premesse, si possono dedurre soltanto determinate conseguenze valide. Il logos è causale perché ha l’obiettivo di ricercare le cause dei fenomeni. Il logos è universale e necessario poiché propone leggi universali applicabili a tutti i fenomeni, in modo rigoroso e inconfutabile. In conclusione, sia il mito che il logos volevano dare una spiegazione del mondo, ma mentre i teologi interpretavano il mondo attraverso la mitologia e la fede, i filosofi cercavano risposte attraverso l’indagine filosofica, fondata sul pensiero razionale.


Mito

Logos

È una spiegazione di fantasia

È una spiegazione condotta secondo ragione

Si affida alla credenza religiosa

Organizza le sue sequenze secondo un ordine causale

Sostiene una tesi inconfutabile perché fondata sulla fede

Presuppone la discussione e la revisione delle conoscenze

Convince perché suscita stupore e meraviglia

Convince grazie a una dimostrazione logica



​La filosofia greca divisa in tre periodi


I presocratici

I Presocratici sono i primi filosofi di cui si ha testimonianza. Chiamati così perché precedono la svolta filosofica attuata da Socrate. La maggior parte delle opere dei Presocratici, sono andate perdute. Di esse se ne può avere soltanto una testimonianza indiretta e parziale, attraverso i commenti di autori successivi. Per questo motivo, dunque, queste fonti non possono considerasi completamente oggettive. La filosofia presocratica si sviluppa tra il VI e il V secolo a.C. e mette in primo piano la riflessione sul principio primo (archè), come punto di origine di tutta la realtà. Tali autori vogliono indagare le cause della natura e dell'umano.


La filosofia dell'età classica

Le filosofie che hanno influenzato maggiormente la storia del pensiero occidentale, appartengono alla cosiddetta età classica (V secolo a.C.). Atene, dopo aver allontanato i Persiani, diventa il centro nevralgico dell'Attica. Qui si sviluppa la grande filosofia, dai Sofisti a Socrate, dall'Accademia di Platone al Liceo di Aristotele. In questa sezione, si vuole però sottolineare l'importanza della filosofia sofistica e socratica. Esse, infatti, vengono accomunate perché entrambe rinunciano al principio naturale dei presocratici per focalizzarsi sull'umano, sulla soggettività. La svolta socratica influenzerà tutte le filosofie successive, a partire da Platone e Aristotele. Questi potranno fondare le loro importanti istituzioni filosofiche, soprattutto grazie al lascito socratico.


La filosofia ellenistica

La filosofia ellenistica si sviluppa a partire dal IV a.C, perdurando per circa sei secoli. In questo lunghissimo tempo, la filosofia greca si contamina con le altre culture, specialmente con quella romana. I filosofi di età ellenistica sono molto critici verso il mondo. Essi, attraverso la pratica filosofica, cercano un modo per fuggire e sopportare le angosce della vita terrena. Importanti filosofie relative a questo periodo, sono l'Epicureismo, lo Scetticismo e lo Stoicismo.

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FAQ - Domande frequenti

Quando nasce il pensiero filosofico?

Come si traduce la parola "logos"?

Qual è l'opera più celebre di Esiodo?

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