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Insegnante: Paola

Riassunto

I terremoti

​​Il terremoto

Il terremoto, o sisma, consiste in una vibrazione della crosta terrestre che deriva dal sottosuolo e si propaga in varie direzioni come un'onda (onda sismica). Questa si genera in seguito ad un rilascio di energia dato dal movimento di blocchi di rocce.

Quando due rocce che appartengono allo stesso blocco iniziano a muoversi in direzione opposta si arriva ad un punto definito limite di rottura oltre il quale avviene la frattura della roccia, che determina un rilascio di energia.

Il punto nel sottosuolo da cui inizia la propagazione delle onde sismiche viene chiamato ipocentro, mentre l'epicentro è il primo punto in corrispondenza della crosta terrestre che viene raggiunto da esse.

La frattura della crosta terrestre provocata dal distacco tra le rocce è chiamata faglia.

1.Epicentro; 2.Ipocentro; 3.Faglia; 4.Onde sismiche


Le onde sismiche

Le onde sismiche sono classificate in base alla velocità e alle oscillazioni con cui si propagano:

  • onde P: le prime ad essere registrate perché le più veloci. Sono onde longitudinali, cioè che si muovono parallelamente rispetto la direzione dell'onda;
  • onde S: registrate per seconde, sono onde trasversali, ossia che si spostano perpendicolarmente alla direzione di propagazione dell'onda;
  • onde superficiali: si generano dalla sovrapposizione in superficie tra le onde P e le onde S.


Scienze; Vulcani, terremoti e tettonica delle placche; 3a media; I terremoti

Onde P
Onde S


La registrazione del terremoto

Per misurare la presenza e l'intensità delle onde sismiche viene utilizzato uno strumento chiamato sismografo, il quale si avvale di un pennino per tracciare una linea che sarà retta in condizioni normali e che aumenta in ampiezza in caso di vibrazioni.

La linea che viene tracciata è detta sismogramma.



Come misurare i terremoti

Per misurare i terremoti vi sono due differenti scale di misura:

  • scala Richter: si basa sulla magnitudo, una misura assoluta dell'ampiezza dell'onda sismica registrata dal sismografo. Da un'unità all'altra vi è una differenza di liberazione di energia pari a 3030 volte. Siccome i danni provocati da un terremoto non dipendono solo dall'intensità, ma anche da fattori quali tipologia di terreno, profondità dell'ipocentro, densità di popolazione e tipologia di edifici, la scala Richter può non essere completamente utile per misurare gli effetti di un terremoto;
  • scala Mercalli: si basa sugli effetti prodotti dal terremoto misurandoli da II a XIIXII, il quale corrisponde alla distruzione completa.



La distribuzione geografica di vulcani e terremoti

I terremoti sono solitamente localizzati in determinate zone della crosta terrestre ed, in particolare, sono strettamente collegati alla distribuzione dei vulcani.

Un elevato numero di vulcani emersi ed epicentri si trovano lungo le coste di alcuni continenti o in corrispondenza di isole vulcaniche le quali, in entrambi i casi, corrono parallele a profonde depressioni sul fondo dell'oceano chiamate fosse abissali.

Sul fondo degli oceani, inoltre, si trovano le dorsali oceaniche, cioè le spaccature della crosta terrestre da cui esce magma causando numerosi terremoti di debole intensità.

Infine, in zone adiacenti a catene montuose e nel mezzo degli oceani si trovano aree vulcaniche chiamate punti caldi, in cui si verifica la risalita di magma da grandi profondità.



Rischio vulcanico e rischio sismico

Per rischio vulcanico si intende la probabilità che in una determinata zona avvenga un'eruzione vulcanica e i danni che potrebbe arrecare.
In zone più densamente abitate vi è, quindi, maggiore rischio vulcanico in quanto un eventuale eruzione potrebbe causare più danni.

Il rischio sismico, invece, è la probabilità che vi siano un certo numero di danni come conseguenza di un terremoto.

Inoltre, si parla di pericolosità sismica per individuare zone in cui è probabile che un evento di tale tipo si verifichi in futuro. L'identificazione di tali zone permette di agire e predisporre misure preventive per ridurre i danni di un evento sismico.

L'Italia, ad esempio, è suddivisa in quattro aree, da pericolosità 11​ a pericolosità 44.​


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Come si registra un terremoto?

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