Sia f(x) una funzione definita in un intervallo D illimitato a destra (o a sinistra) e siano l,ε∈R. Si dice che f(x) tende a l per x che tende a +∞(−∞), se ∀ε>0 esiste un intorno I di +∞(−∞) tale che ∀x∈I∩D vale: ∣f(x)−l∣<ε . In formule: limx→+∞f(x)=l,limx→−∞f(x)=l.
Nota bene:
In poche parole qualsiasi numero ε reale positivo scegli, esiste a per cui ∀x che sta sia nel dominio che in (a;+∞) vale: ∣f(x)−l∣<ε. Nel caso −∞ l'intorno diventa ovviamente (−∞;a).
Nel caso di x che tende a +∞ o −∞, non ha senso considerare separatamente i limiti destri e sinistri perché il limite a +∞ è già un limite sinistro, in quanto x non può avvicinarsi a +∞ da destra e per ragioni analoghe il limite a −∞ è un limite destro.
Esempi
x→+∞lime−x=0
Per x che tende a +∞ il grafico mostra che y tende a 0. Infatti, calcolando alcuni valori della funzione: e−50≈1,93⋅10−22;e−100≈3,72⋅10−44e così via.
x→−∞limarctan(x)=−2πx→+∞limarctan(x)=2π
Per x che tende a −∞ il grafico mostra che y tende a −2π=−90∘.
Eseguendo alcuni calcoli infatti:
arcatan(−200)≈−89,71∘arcatan(−5000)≈−89,99∘ e così via.
In modo analogo si vede per +∞.
x→+∞limf(x)∃x→−∞limf(x)∃
Questa funzione è periodica, come si vede nel grafico.
In questo caso non esistono i limiti a ±∞ perché non è possibile stabilire un unico valore per il limite. Vale lo stesso per funzioni come f(x)=sin(x),cos(x), anche se sai che i loro valori sono compresi in [−1;+1], non ammettono limiti a ±∞.
Limite infinito
Sia f(x) una funzione definita in un intervallo D illimitato a destra (o a sinistra) e sia ε∈R. Si dice che f(x) tende a +∞ per x che tende a +∞(−∞), se ∀ε>0 esiste un intorno I di +∞(−∞) tale che ∀x∈D∩I vale: f(x)>ε.
In formule: limx→+∞f(x)=+∞,limx→−∞f(x)=+∞.
Si dice che f(x) tende a −∞ per x che tende a +∞(−∞), se ∀ε>0 esiste un intorno I di +∞(−∞) tale che ∀x∈D∩I vale: f(x)<−ε.
In formule: limx→+∞f(x)=−∞,limx→−∞f(x)=−∞.
Esempi
x→−∞lime−x=+∞
Per x→−∞ il grafico mostra che y sale vertiginosamente verso l'alto.
Calcolando, si ottiene:
e−(−30)≈1,07⋅1013;e−(−60)≈1,14⋅1026 e così via.
x→+∞limx=+∞x→−∞limx=∃
La radice quadrata non esiste sui numeri negativi, quindi il limite non esiste perx che tende a −∞.
Per x→+∞ il grafico mostra la funzione che cresce senza mai fermarsi.
Calcolando, infatti, si ottiene:
1⋅000⋅000=1000;4⋅1040=2⋅1020 e così via.
Ricorda: se limx→+∞f(x)=+∞,limx→−∞f(x)=+∞ la funzione si dice che diverge positivamente, se limx→+∞f(x)=−∞,limx→−∞f(x)=−∞ la funzione si dice che diverge negativamente.
Il limite tende a zero per f(x), per x che tende a infinito, quando il grafico mostra che la funzione per x che tende a infinito si appiattisce verso l'asse dell'ascisse.
Quando il limite di una funzione è infinito?
Il limite di una funzione per x che tende a infinito è infinito quando il risultato del limite è uguale a più infinito (funzione che diverge positivamente) oppure a meno infinito (funzione che diverge negativamente).
Come capire se un limite non esiste?
Il limite di una funzione non esiste, per x che tende a più infinito, quando ad esempio la funzione non è definita in una regione illimitata a destra. Il limite di una funzione non esiste, per x che tende a meno infinito, quando ad esempio la funzione non è definita in una regione illimitata a sinistra.
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