Una disequazione è una diseguaglianza in cui compare un'espressione letterale (o più) dette incognite, per le quali si va alla ricerca delle soluzioni. Tutti i valori che rendono vera la disuguaglianza vanno a formare l'insieme delle soluzioni.
Esempio
8x>14+x
ha come soluzione S={x∈R∣x>2}.
Rappresentazione delle soluzioni
Nelle disequazioni solitamente le soluzioni non sono valori puntuali, bensì intervalli della retta reale. In particolare, presi a<b con a,b∈R, la natura di tale intervallo può essere:
intervallo limitato, ossia compreso tra due valori specifici a,b, rispettivamente estremo inferiore e superiore dell'intervallo, rappresentato graficamente con un segmento;
intervallo illimitato, ossia un insieme di numeri che anticipano (intervallo illimitato inferiormente) o seguono (intervallo illimitato superiormente) un certo valore a, rappresentato graficamente con una semiretta.
Nel momento in cui tale intervallo viene rappresentato graficamente, il pallino che raffigura gli estremi (se limitato) o l'estremo (se illimitato) può essere:
pieno se quel valore estremo è compreso nell'intervallo;
vuoto se quel valore estremo non è compreso nell'intervallo.
Gli intervalli delle soluzioni si possono anche rappresentare racchiusi entro parentesi quadre, in diverse combinazioni a seconda della tipologia, considerati a,b∈R, con a<b:
[a;b]: intervallo chiuso, estremi compresi;
[a;+∞[: intervallo illimitato superiormente;
]−∞;b]: intervallo illimitato inferiormente.
Esempi
Tipologie di disequazioni
Una disequazione, a seconda della propria composizione, può essere:
intera, se l'incognita non compare a denominatore;
fratta, se l'incognita compare in almeno un denominatore;
numerica, se l'unica lettera che contiene è l'incognita;
letterale, se oltre all'incognita ci sono altre lettere che prendono il nome di parametri.
Esempi
3x<7+x: intera.
x+32+8>54: fratta.
5x+6>14: numerica intera.
12ax+3<4a+x: letterale.
Forma normale
Considerando un polinomio P(x) ridotto in forma normale, cioè privo di monomi simili, impostandolo come <0∨>0 si ottiene una disequazione in forma normale. Inoltre, il grado della disequazione è il grado del polinomio ridotto, ossia il massimo esponente con cui si presenta l'incognita.
In formule: P(x)>0∨P(x)<0.
Esempio
9x−3>0: disequazione in forma normale.
Disequazioni equivalenti
Due disequazioni si dicono equivalenti se, definite nel medesimo insieme, hanno lo stesso insieme delle soluzioni.
Primo principio di equivalenza
Aggiungendo ad ambo i membri di una disequazione lo stesso numero o espressione, valida nell'insieme di definizione della disequazione, si ottiene una disequazione equivalente a quella di partenza.
Esempio
11x+12>3x−4 ha come soluzione x>−2.
Aggiungendo ad ambo i membri 2x si ottiene:
11x+12+2x>3x+2x−4
13x+12>5x−4
x>−2.
Secondo principio di equivalenza
Al fine di trasformare una disequazione in un'altra ad essa equivalente è possibile:
se il numero è positivo, moltiplicare o dividere ambo i membri per uno stesso numero positivo;
se il numero è negativo, moltiplicare o dividere ambo i membri per uno stesso numero negativo e cambiare il verso della disequazione.
Esempi
4x+3>11x+5
Moltiplicando per 4ottengo la disequazione equivalente: 16x+12>44x+20.
7x+1>6x+2
Moltiplicando per −2 ottengo la disequazione equivalente: −14x−2<−12x−4.
Le disequazioni intere
Disequazioni numeriche intere
Al fine di risolvere una disequazione intera di primo grado, è necessario applicare i principi di equivalenza enunciati così da ricondursi, in definitiva, a una delle seguenti forme:
ax⋚b.
A seconda del tipo di soluzione, una disequazione di primo grado può essere:
determinata, se esiste una e una sola soluzione;
indeterminata, se esistono infinite soluzioni;
impossibile, se non esistono soluzioni.
procedimento
1.
Porto allo stesso membro i termini con l'incognita
2.
Porto allo stesso membro i termini noti
3.
Sommo i termini simili
4.
Mi riconduco alla forma normale
5.
Soluzione
Esempio
10x+8<4+4x
1.
10x−4x+8<4
2.
10x−4x<4−8
3.
6x<−4
4.
ax<b
5.
x<−32
Disequazioni letterali intere
Ricondottomi alla forma:
Ax⋚B, dove A,B sono termini che non includono l'incognita, ma contenenti al proprio interno altre lettere, dette parametri.
A questo punto occorre studiare il segno di A, poichè si andrà a dividere il termine a secondo membro per questa espressione e, ricordando il secondo principio di equivalenza, la sua natura positiva o negativa influisce sul verso.
Considerando, ad esempio la forma Ax>B:
se A>0, allora x>AB;
se A<0, allora x<AB;
se A=0, la disequazione è sempre verificata qualora B<0, altrimenti se B>0 la disequazione è impossibile.
Quali sono i principi di equivalenza delle disequazioni?
Primo principio di equivalenza:
aggiungendo ad ambo i membri di una disequazione lo stesso numero o espressione, valida nell'insieme di definizione della disequazione, si ottiene una disequazione equivalente a quella di partenza.
Secondo principio di equivalenza:
al fine di trasformare una disequazione in una disequazione ad essa equivalente è possibile, se il numero è positivo, moltiplicare o dividere ambo i membri per uno stesso numero positivo;
se il numero è negativo, moltiplicare o dividere ambo i membri per uno stesso numero negativo e cambiare il verso della disequazione.
Quali sono le tipologie di disequazioni?
Una disequazione, a seconda della propria composizione, può essere:
intera, se l'incognita non compare a denominatore;
fratta, se l'incognita compare in almeno un denominatore;
numerica, se l'unica lettera che contiene è l'incognita;
letterale, se oltre all'incognita ci sono altre lettere che prendono il nome di parametri.
Quando due disequazioni si dicono equivalenti?
Due disequazioni si dicono equivalenti se, definite nel medesimo insieme, hanno lo stesso insieme delle soluzioni.
Beta
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