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Le equazioni

I principi di equivalenza

I principi di equivalenza

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Insegnante: Claudia

Riassunto

I princìpi di equivalenza

Le equazioni equivalenti

Sono dette equivalenti due equazioni che, definite nel medesimo insieme e contenenti le stesse incognite, hanno lo stesso insieme delle soluzioni.   


Ricorda: tale relazione di equivalenza gode della proprietà riflessiva, transitiva e simmetrica.


Esempi

Le equazioni 12(x+2)=1212(x+2)=12 e x3+3=2x^3+3=2​ hanno entrambe risultato x=1x=-1, dunque sono equivalenti.


Le equazioni x21=3x^2-1=3​ e 7x+3=177x+3=17 hanno due soluzioni diverse in R\R​, rispettivamente x=2,2x=2, -2 e x=2x=2. Questo implica che, nell'insieme R\mathbb{R}, non sono equivalenti. 


Nota bene: considerato N\mathbb{N} come dominio, l'insieme delle soluzioni della seconda equazione si riduce a x=2x=2 perché x=2x=-2 non è un numero naturale, perciò le due equazioni si possono definire equivalenti in N\N​.



Il primo principio di equivalenza

Aggiungendo o sottraendo ambo i membri dell'equazione lo stesso numero o la stessa espressione letterale, definite nello stesso insieme dell'equazione, si ottiene un'equazione equivalente.


Nota bene: il primo principio si può applicare solamente se l'espressione letterale addizionata o sottratta soddisfa le condizioni di esistenza dell'equazione stessa.


Esempio

L'equazione 5x=105x=10 ha soluzione x=2x=2.

Sommando ad entrambi i membri 55 si ottiene 5x+5=155x+5=15 la cui soluzione è sempre x=2x=2. Dunque, per il primo principio di equivalenza, le equazioni 5x=105x=10 e 5x+5=155x+5=15 sono equivalenti.​


 Nota bene: è importante che l'espressione che si va ad aggiungere abbia delle condizioni di esistenza che non escludono la soluzione.


Esempio

L'equazione 3x=123x=12 ha soluzione x=4x=4.

Provando a sommare 1x4\dfrac{1}{x-4} ad ambo i membri, bisogna tenere conto della condizione di esistenza x4x\ne4​ della frazione. Questa condizione compromette il risultato dell'equazione di partenza, che era esattamente x=4x=4. In conclusione, non si può dire che le equazioni 3x+1x4=12+1x43x+\dfrac{1}{x-4}=12+\dfrac{1}{x-4} e 3x=123x=12 siano equivalenti.​


Utilizzo

Il primo principio di equivalenza è fondamentale nella risoluzione delle equazioni.


Esempio

9x3=5x+19x3+3=5x+1+39x=5x+49x5x=5x5x+44x=4x=19x-3=5x+1 \to 9x-3+3=5x+1+3 \to 9x=5x+4 \to 9x-5x=5x-5x+4 \to \\ 4x=4 \to x=1


Grazie ad esso, è possibile trasportare un termine da un membro all'altro, purché gli si cambi il segno, ottenendo un'equazione equivalente.


In formule: P(x)=B(x)+aP(x)=B(x)+a   \equiv   P(x)a=B(x)P(x)-a=B(x).


Esempio

6x+2=46x+2=4 è equivalente a 6x=426x=4-2.


Inoltre, quando entrambi i membri contengono lo stesso termine questo può essere eliminato: sarebbe come sottrarre/sommare per lo stesso numero ambo i membri.


In formule: P(x)+a=B(x)+aP(x)+a=B(x)+a   \equiv   P(x)=B(x)P(x)=B(x).


Esempio

9x+5=18+59x+5=18+5 è equivalente a 9x=189x=18.



Secondo principio di equivalenza

Moltiplicando o dividendo ambo i membri dell'equazione per la stessa espressione numerica o letterale, definita all'interno dello stesso insieme dell'equazione, si ottiene un'equazione equivalente. 


Nota bene: non è possibile dividere per il numero 00 altrimenti si otterrebbe un denominatore nullo che non è definito. Parallelamente, moltiplicare per 00 è possibile ma inficia l'ottenimento dell'equivalenza tra le due equazioni.


Esempio

34x=12\dfrac{3}{4}x=12 ha come soluzione x=16x=16. Moltiplicando ambo i membri per 44 ottengo: 3x=483x=48 il cui risultato è sempre x=16x=16

D'altra parte, provando a moltiplicare per 00 otterrei 34x0=120\dfrac{3}{4}x\cdot0=12\cdot0 ossia 0=00=0 che chiaramente non è equivalente all'equazione di partenza.


Utilizzo

Se tutti i termini dell'equazione sono caratterizzati dalla presenza di un fattore comune, dividendo ciascun termine per quel fattore si ottiene un'equazione equivalente.


Suggerimento: se un'equazione ha uno o più coefficienti frazionari, è possibile sommarli e poi moltiplicarli per ridurli a un coefficiente intero.


Esempi

In 4x24=16x4x-24=16x ogni termine è divisibile per 44, dunque è possibile ottenere l'equazione equivalente x6=4xx-6=4x.


13x+2=12x13x12x=226x36x=2236x=216x=2\dfrac{1}{3}x+2=\dfrac{1}{2}x \to\dfrac{1}{3}x-\dfrac{1}{2}x=-2 \to \dfrac{2}{6}x-\dfrac{3}{6}x=-2 \to \dfrac{2-3}{6}x=-2 \to -\dfrac{1}{6}x=-2  

Moltiplicando per 6-6 ambo i lati si ottiene x=12x=12


Inoltre, il secondo principio permette di ottenere un'equazione equivalente cambiando il segno a tutti i termini di ambo i termini di un'equazione, moltiplicandoli per 1-1.


In formule: A(x)=B(x)A(x)=B(x)   \equiv   A(x)=B(x)-A(x)=-B(x).


Esempio

4x5=7x+34x-5=7x+3 equivale a 4x+5=7x3-4x+5=-7x-3.


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FAQ - Domande frequenti

Cosa afferma il secondo princìpio di equivalenza delle equazioni?

Cosa afferma il primo princìpio di equivalenza?

Quando due equazioni si dicono equivalenti?

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