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Dalla Preistoria alla Storia

Evoluzione umana, Paleolitico e Neolitico

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L'età del bronzo e il Mediterraneo


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Insegnante: Massimiliano

Riassunto

Evoluzione umana, Paleolitico e Neolitico

In breve

La storia dell'evoluzione umana nel periodo che va dalla Preistoria all'Età dei metalli.



La Preistoria e l'Età dei metalli

La Preistoria è il lungo periodo che va dalla comparsa dell'ominide Homo habilis fino all'invenzione della scrittura. Pur non avendo fonti scritte, è possibile studiare la vita dei primi esseri umani grazie all'archeologia e alla biologia. Durante la Preistoria il materiale maggiormente lavorato era la pietra, per questo è nota anche come Età della pietra, e si divide in tre fasi:

  1. Paleolitico: "Età della pietra antica", da 2 milioni di anni fa al 10000 a.C. circa;
  2. Mesolitico: "Età della pietra di mezzo", 10000 a.C. - 8000 a.C.;
  3. Neolitico: "Età della pietra nuova", 8000 a.C. - 4500 a.C..

Alla Preistoria segue l'Età dei metalli, a sua volta divisa in tre periodi in base al materiale lavorato:

  1. Età del rame: 4500 a.C. - 3000 a.C.;
  2. Età del bronzo: 3000 a.C. - 1500 a.C.;
  3. Età del ferro: dal 1500 a.C..



L'evoluzione umana

Nel 1859 Charles Darwin spiegò come gli esseri viventi si trasformano per potersi adattare all'ambiente in cui vivono. La diversità è filtrata dalla selezione naturale: gli individui con le caratteristiche più favorevoli hanno più probabilità di sopravvivere e generare prole. Anche la specie umana, che ebbe probabilmente origine nella Rift Valley (Africa centro-orientale), è frutto di un lungo processo evolutivo, detto ominazione. Non fu un processo lineare, e diversi ominidi si svilupparono a partire dai primati prima di arrivare all'essere umano attuale (Homo sapiens):

  • Australopitechi (comparsi 4 milioni di anni fa): vivevano inizialmente nelle foreste africane, finché, a causa dei cambiamenti climatici, le foreste diminuirono. Dovettero adattarsi alla savana: dai fossili ritrovati sappiamo che sapevano arrampicarsi ma erano anche in grado di camminare in posizione più o meno eretta, in modo da poter scorgere i pericoli;
  • Homo habilis (2 milioni di anni fa): era molto abile nel lavorare le pietre per creare utensili e armi per cacciare;
  • Homo erectus (1,8 milioni di anni fa): era molto più alto rispetto agli ominidi precedenti, aveva una scatola cranica e un cervello più ampi e sviluppò il pollice opponibile. Fu il primo a camminare in posizione completamente eretta;
  • uomo di Neanderthal (250000 anni fa): il suo nome deriva dalla Valle di Neander (Germania) dove vennero trovati i suoi resti. Fisicamente era molto più tozzo rispetto all'Homo sapiens, viveva in strutture organizzate e seppelliva i morti. Si estinse circa 35000 anni fa, probabilmente perdendo il conflitto con i sapiens;
  • Homo sapiens (300000 anni fa): l'attuale essere umano, riuscì a costruire degli utensili con legno e pietra, cosa fondamentale per lo sviluppo cognitivo (aumento della scatola cranica, dunque del cervello).

Ricorda: alcuni di questi ominidi a volte coesistevano tra di loro, come as esempio Homo sapiens e Neanderthal: una parte del nostro DNA deriva infatti dai Neanderthal.


IL POPOLAMENTO DEL GLOBO

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Le migrazioni preistoriche


Il primo ominide ad allontanarsi dall'Africa fu l'Homo erectus, il quale raggiunse sia l'Europa che l'Asia. Anche l'Homo sapiens nacque in Africa e poi si stabilì negli altri continenti: 70000 anni fa raggiunse il vicino oriente per poi diffondersi in tutta l'Asia. 40000 anni fa si stabilì in Europa, coesistendo per un periodo con il Neanderthal. Gli esseri umani raggiunsero l'America circa 15000 anni fa, attraversando lo stretto di Bering, per poi insediarsi a sud e colonizzare tutto il continente. L'ultimo luogo a essere popolato fu la Nuova Zelanda, raggiunta solo nel 1000 d. C.


LO SVILUPPO DELLE ABILITÀ

  • L'Homo habilis riuscì a ottenere delle pietre molto appuntite dette chopper, con cui poteva scavare il terreno per recuperare i tuberi e incidere la carne degli animali. Questa capacità migliorò con il tempo: l'Homo erectus infatti creò le amigdale, ossia delle schegge bifacciali efficaci per cacciare;
  • l'Homo erectus fu il primo a comprendere come generare il fuoco, grazie a cui gli esseri umani furono in grado di allontanare gli animali pericolosi, scaldarsi nelle stagioni e nei territori più freddi e consumare cibi cotti;
  • riunendosi attorno al fuoco, vennero favorite le relazioni interpersonali, indispensabili per lo sviluppo del linguaggio. L'Homo erectus si esprimeva con un linguaggio rudimentale (suoni gutturali e gesti), fu l'Homo sapiens a sviluppare un linguaggio vero e proprio, che migliorò l'organizzazione delle attività comuni, come la caccia, aumentando dunque le possibilità di sopravvivenza.


Il Paleolitico

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Durante la prima fase preistorica gli esseri umani vivevano in piccole tribù nomadi. Abitavano in capanne 

o ripari naturali (caverne). Le principali attività erano la caccia, la pesca e la raccolta di tuberi

e frutti che crescevano spontaneamente. Gli uomini si occupavano della caccia mentre

le donne della raccolta, ma la divisione dei compiti non era marcata.


LA RELIGIONE E I RITUALI

Per gli esseri umani del Paleolitico i fenomeni atmosferici e gli animali erano manifestazione delle forze sovrannaturali che governavano una natura ostile. Essi ritenevano anche che, attraverso alcune azioni rituali, si potessero rendere benevoli gli eventi naturali. Era questo lo scopo delle pitture rupestri. Analoga la conservazione dei resti degli animali. Un altro importante rituale era la sepoltura dei defunti: all'interno delle tombe sono stati ritrovati corredi funerari, indici della credenza in una vita dopo la morte. Probabilmente si avevano anche riti legati alla nascita e alla fertilità, testimoniati dalle veneri preistoriche, statuette di figure femminili in cui i genitali sono enfatizzati.



Il Mesolitico

Nella storia climatica della Terra, a climi temperati si alternarono le glaciazioni, lunghe anche migliaia di anni. L'ultima grande glaciazione terminò intorno al 10000 a. C., segnando la fine del Paleolitico e l'inizio del Mesolitico. Questo cambiamento mutò drasticamente lo stile di vita degli uomini sulla terra. Le temperature si alzarono, alcune zone si desertificarono e alcuni animali, come i mammut, si estinsero, altri migrarono. Molte comunità di cacciatori, avendo perso la loro fonte di sostentamento, si estinsero. Per questo gli esseri umani dovettero trovare nuove risorse per sopravvivere.



Il Neolitico

Molto probabilmente furono le donne, che si occupavano della raccolta di tuberi e frutti, ad accorgersi che i semi interrati germogliavano, trasformandosi in nuove piante da cui nutrirsi. Fu una svolta fondamentale nella storia dell'umanità. L'agricoltura venne scoperta in Medio Oriente intorno al 8000 a. C. e successivamente si diffuse in Europa e in Africa, anche se molto lentamente, e si sviluppò in modo indipendente in Cina e America. In contemporanea iniziarono a svilupparsi le prime forme di allevamento e pastorizia, come rifornimento sicuro di cibo: ovini e caprini, poi bovini, suini e infine, molto più tardi, i cavalli (nel 3000 a. C.). Questo periodo viene definito Neolitico.


LA SOCIETÀ E LE CONOSCENZE

L'agricoltura e l'allevamento mutarono radicalmente lo stile di vita umano:

  • Le tribù iniziarono a stabilirsi definitivamente in un luogo, poiché non era più necessario inseguire le prede ma bastava attendere il raccolto. Agricoltori e nomadi si scontrarono per il controllo delle risorse d'acqua;
  • nacquero i primi villaggi, spesso circondati da mura protettive, in cui non vi erano divisioni sociali: tutti vivevano in capanne uguali, svolgevano gli stessi compiti e collaboravano per la difesa del villaggio. Probabilmente le decisioni più importanti venivano prese dagli anziani della comunità;
  • furono inventati la ceramica (che, impiegata per i contenitori dei cibi, favorì un'alimentazione più varia e completa) e i telai per la lavorazione delle pelli.



L'Età dei metalli

Intorno al 4500 a. C. nel Vicino Oriente nacque la metallurgia e iniziò così l'Età dei metalli. Queste le sue particolarità e caratteristiche:

  1. Il primo metallo lavorato fu il rame, molto malleabile e usato per costruire oggetti votivi, armi e utensili. Era però un materiale molto fragile: intorno al 3000 a. C. si scoprì che unendo rame e stagno si formava una lega molto più resistente, il bronzo. Dal 1500 a. C. circa, infine, si cominciò a lavorare il ferro;
  2. non tutti i territori erano dotati di giacimenti di metallo: l'unico modo per ottenerlo era acquistarlo da chi ne aveva in abbondanza, tramite scambi (baratto). Le merci potevano viaggiare per lunghe distanze, sia via terra che via fluviale;
  3. nel IV millennio a.C. l'invenzione della ruota favorì lo sviluppo dei commerci.


L'ESSERE UMANO COME ANIMALE SOCIALE

Durante l'Età dei metalli gli esseri umani cominciarono a creare le prime comunità stanziali, con alcune caratteristiche:

  • Gli esseri umani collaboravano tra simili per poter sopravvivere e raggiungere obiettivi comuni. Erano però necessarie delle norme che regolassero la vita all'interno della società, in presenza di un'autorità che garantisse il rispetto delle regole; nella nuova vita sociale veniva aiutato chi si trovava in difficoltà e i compiti venivano suddivisi;
  • grazie ad agricoltura e allevamento, gli esseri umani iniziarono a modificare l'ambiente, trasformando parte di boschi o savane in campi, selezionando le piante da coltivare e gli animali da addomesticare;
  • quella umana è l'unica specie che cominciò a interrogarsi sulla propria esistenza, ad esprimersi con forme artistiche, e a tramandare alle generazioni future, tramite la parola, conoscenze e memorie.

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FAQ - Domande frequenti

Che religione c'era nel Paleolitico?

Le migrazioni preistoriche in breve

Quando venne scoperta l'agricoltura?

Chi sono gli australopitechi?

Cosa si intende per preistoria?

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