Scopri la storia del popolo ebraico dalle origini alla diaspora, l'importanza che ebbe la loro religione nella storia dei popoli antichi.
Il tempo e il luogo
Gli Ebrei erano un popolo nomade e vivevano nel deserto vicino al sud della Mesopotamia. Intorno al 1900 a.C. si trasferirono nella terra di Canaan, situata nella valle del fiume Giordano. Qui rimasero fino al 1700 a.C., quando dovettero spostarsi verso l'Egitto probabilmente a causa di un lungo periodo di siccità che causò mancanza di cibo (carestia). In Egitto, gli Ebrei furono ridotti in schiavitù. Nel 1250 a.C. circa, il popolo ebraico tornò nella terra di Canaan. Nel 1000 a.C. le sue dodici tribù vennero unificate da Saul, formando il regno di Israele.
IL REGNO DI ISRAELE
Alla morte del re Saul in battaglia contro i Filistei, salì al trono David. Egli stabilì la capitale a Gerusalemme. Dopo David, suo figlio Salomone divenne re e quando anch'egli morì, il regno fu diviso in due: regno di Israele, a nord (con capitale Samaria) e regno di Giuda, a sud (con capitale Gerusalemme). Entrambi i regni furono conquistati e sottomessi (Israele dagli Assiri, Giuda dai Babilonesi), e gran parte degli abitanti fu deportata in Mesopotamia, finché Ciro, re di Persia, la conquistò e permise agli Ebrei di ritornare nella Terra di Canaan. Con la conquista dei Romani nel 63 a.C. e la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. iniziò l'emigrazione degli Ebrei dalla terra di Canaan e la loro dispersione nel mondo: è il processo noto come diaspora.
GLI EBREI NELLA STORIA CONTEMPORANEA
Da quel momento, gli Ebrei furono spesso perseguitati e costretti a vivere in quartieri detti ghetti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, sotto il comando di Adolf Hitler in Germania, gli Ebrei furono sterminati nei campi di concentramento. Fu una delle più grandi tragedie dell'umanità, chiamata Shoah ("distruzione").
Ricorda: il 27 gennaio, giorno della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz nel 1945, è diventato Il Giorno della Memoria, in cui si ricordano le vittime dei massacri degli Ebrei durante il nazismo.
Le attività e la società
Il popolo ebraico si occupava di allevamento, agricoltura e commercio. Inizialmente, gli Ebrei erano divisi in dodici tribù, ognuna governata da un patriarca. In caso di guerra veniva eletto un un giudice, a capo dell'esercito. Nell'anno 1000 a.C., le tribù, che divise erano deboli e soggette ad attacchi dai popoli vicini, si unirono formando il regno di Israele.
La religione
Gli Ebrei erano (e sono ancora oggi) monoteisti:
credevano nell'esistenza di un solo dio, chiamato Jahvè.
Il libro sacro nella religione ebraica è la
Bibbia, i cui primi cinque libri formano la Torah ("Legge" o
insegnamento").
Sotto il re Salomone venne edificato a Gerusalemme un grande tempio, dedicato a Jahvè e che custodiva l'Arca dell'Alleanza, contenente i frammenti delle Tavole della Legge affidate da Jahvé a Mosè sul Monte Sinai (i Dieci Comandamenti). Il tempio fu distrutto poi dai Romani nel 70 d.C..
Alla morte del re Saul in battaglia contro i Filistei, salì al trono David. Egli stabilì la capitale a Gerusalemme. Dopo David, suo figlio Salomone divenne re e quando anch'egli morì, il regno fu diviso in due: Regno di Israele, a nord (con capitale Samaria) e Regno di Giuda, a sud (con capitale Gerusalemme). Entrambi i regni furono conquistati e sottomessi (Israele dagli Assiri, Giuda dai Babilonesi), e gran parte degli abitanti fu deportata in Mesopotamia, finché Ciro, re di Persia, la conquistò e permise agli Ebrei di ritornare nella Terra di Canaan.
Cos'è la diaspora?
Con la conquista dei Romani nel 63 a.C. e la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. iniziò l'emigrazione degli Ebrei dalla terra di Canaan e la loro dispersione nel mondo: è il processo noto come diaspora.
Che tipo di religione professavano gli Ebrei?
Gli Ebrei erano (e sono ancora oggi) monoteisti:
credevano nell'esistenza di un solo dio, chiamato
Jahvè.
Beta
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